"Sicurezza alimentare e consapevolezza dei consumatori", dopo i casi di formaggio a latte crudo contaminato arriva un protocollo tra Provincia e Federcoop
Approvato dall'esecutivo l'accordo fra Provincia autonoma di Trento e Federazione trentina della Cooperazione. L'assessore Tonina: "Un nuovo tassello di un percorso già avviato nelle politiche di sicurezza alimentare". L'assessora Giulia Zanotelli: "Salvaguardia della salute pubblica"
TRENTO. E' stato firmato un protocollo tra la Provincia di Trento e Federcoop per garantire elevati standard di sicurezza alimentare e per promuovere un consumo dei prodotti lattieri caseari a latte crudo.
Doppio intervento di piazza Dante nel settore, prima con la nomina di Mauro Fezzi per affiancare il Caseificio sociale di Predazzo e Moena e poi per sviluppare il protocollo (Qui articolo). Decisioni che arrivano a seguito dell'ennesimo caso di formaggio a latte crudo contaminato.
"Il Protocollo si inserisce come un nuovo tassello di un percorso già avviato nelle politiche di sicurezza alimentare, rafforzando un impegno costante con l'obiettivo di tutelare la salute dei consumatori e di valorizzare le eccellenze casearie locali", dice l'assessore Mario Tonina. "E' un passo ulteriore, che rappresenta anche un modello di collaborazione virtuosa fra istituzioni e settore privato e che ha come obiettivo prioritario quello di garantire la sicurezza alimentare".
Un periodo difficile e complesso per il Caseificio che ha scelto di modificare l'etichetta per segnalare e chiarire i rischi sulle produzioni a latte crudo. Anche in alcuni supermercati sono comparse indicazioni più puntuali in tal senso. In pratica la decisione è stata quella di anticipare quella scelta che verrà presa a Roma. Il parlamento, infatti, è chiamato a discutere una norma in questa direzione.
"Si tratta di un approccio condiviso per la sicurezza alimentare, ponendo attenzione, al contempo, alla tutela delle produzioni lattiero-casearie che rappresentano un’eredità di tradizioni e valore economico importanti per il territorio trentino", commenta l'assessora Giulia Zanotelli. "L'accordo dimostra l’impegno comune per salvaguardare la salute pubblica senza penalizzare le produzioni locali".
Le produzioni lattiero-casearie a latte crudo, ottenute senza pastorizzazione, spiega la Provincia, costituiscono un patrimonio culturale ed economico per il territorio trentino.
Tuttavia, per questi prodotti non si può escludere, soprattutto in relazione ad alcune categorie vulnerabili come bambini sotto i 10 anni, donne in gravidanza, anziani e persone immunodepresse, il rischio che la presenza di microrganismi patogeni, tra cui l’Escherichia coli produttore di Shigatossine, possa causare patologie anche gravi.
"Il protocollo risponde a questa esigenza - spiega la Provincia - con un approccio collaborativo tra istituzioni e operatori del settore, ponendo particolare attenzione alla prevenzione e all’informazione".
Gli obiettivi sono rafforzare la sicurezza alimentare (attraverso linee guida specifiche e corsi di formazione per i produttori sulle migliori pratiche igienico-sanitarie e sulla gestione degli aspetti microbiologici), promuovere una corretta etichettatura (i prodotti “a latte crudo” dovranno riportare chiare indicazioni rivolte ai consumatori, avvisando delle possibili controindicazioni per le categorie più vulnerabili) e sensibilizzare i consumatori (con campagne informative e programmi educativi mirati a far conoscere i potenziali rischi legati al consumo di prodotti non pastorizzati).
La Provincia, tramite l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, si occuperà di potenziare la sorveglianza sanitaria sui prodotti a latte crudo; promuovere la formazione per gli operatori del settore e avviare campagne di sensibilizzazione.
La Federazione trentina della Cooperazione, dal canto suo, si impegna a favorire l’adozione di protocolli di sicurezza alimentare da parte delle cooperative, supportare una corretta etichettatura dei prodotti e organizzare iniziative informative rivolte ai consumatori e ai soci delle cooperative.
Tempi di applicazione. Il Protocollo entrerà in vigore immediatamente e rimarrà valido fino alla conclusione dell’attuale legislatura, con possibilità di rinnovo e revisione in base a nuove evidenze scientifiche.
Sarà cura della Provincia estendere i contenuti del protocollo anche agli altri soggetti rappresentativi degli operatori economici che si occupano a qualche titolo della produzione, distribuzione e commercializzazione di questi prodotti.