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Mancano gli autotrasportatori, ''ma l'Ue cerca conducenti fuori dall'Europa da utilizzare a prezzi stracciati svilendo sempre di più il comparto''

L'appello in occasione del Primo Maggio di Cinzia Franchini presidente di Ruote Libere che se la prende con lo studio lanciato dalla commissione europea per analizzare quanto critica sia la situazione di carenza di manodopera in tutta l'Ue e capire come facilitare l'ingresso di nuovi lavoratori che aiutino le aziende a restare in piedi

Di L.P. - 01 maggio 2024 - 13:49

TRENTO. Primo Maggio, Festa dei Lavoratori e sono tante, tantissime le problematiche legate a tutti i comparti produttivi da affrontare e analizzare. Tra i settori più in ''difficoltà'' in Italia vi è quello dell'autotrasporto. Trovare autisti è impresa sempre più impossibile tanto che non si contano più le aziende che cercano manodopera anche nel pubblico. Nel Bellunese, per esempio, è ormai strutturale la carenza di autisti di autobus e corriere e da mesi sono tantissime le corse che stanno saltando per un'emergenza che si è fatta a tratti insostenibile per la popolazione rimasta senza mezzi pubblici in molte occasioni.

 

Non va meglio altrove e non va meglio al comparto dell'autotrasporto di merci. Cinzia Franchini presidente di Ruote Libere (Associazione autonoma di imprenditori del trasporto merci in conto terzi) ricorda che ''celebrare il primo maggio significa riempire questa festa di contenuti e mettere da parte gli slogan vuoti. Se è vero che in Italia mancano autisti, allora è la volta buona di dare la possibilità ai giovani di affacciarsi a questa professione con un giusto stipendio e con condizioni di lavoro adeguate. Invece - continua Cinzia Franchini - si cercano scorciatoie e si insegue solo la logica del prezzo più basso. La verità è che il ritornello della carenza di autisti nasconde l'intenzione di fare in modo che soggetti provenienti da Paesi extra Ue vengano utilizzati a prezzi stracciati, falsando ulteriormente il mercato e costringendo le aziende che danno lavoro ad autisti qualificati a fare i conti con una concorrenza insormontabile''.

 

L'analisi arriva all'indomani dell'annuncio che l'Ue ha annunciato che intenderà studiare e capire perché in tutta Europa la situazione in questo campo sia sempre più critica. Secondo l’ultimo rapporto Iru mancano complessivamente, nell’Ue, in Norvegia e nel Regno Unito oltre 230mila autisti e, secondo le previsioni, il numero crescerà a 745.000 entro il 2028 per effetto dei conducenti che andranno in pensione. In Italia Conftrasporti aveva stimato in almeno 20mila gli autisti mancanti mentre in Germania se ne calcolano circa 60mila. La Commissione europea ha deciso di affidare all’Iru lo studio “Bus and truck drivers from third countries” ricerca che esaminerà, nei prossimi dieci mesi, il quadro giuridico e amministrativo dell’Ue, dei diversi Stati membri e di 20 Paesi terzi per identificare le condizioni – come i visti, i permessi di lavoro e le qualifiche professionali – richieste dagli Stati membri per consentire ai conducenti professionali di Paesi terzi di lavorare per aziende con sede nell’UE.

 

"Di fronte alla famosa 'carenza di autisti' assistiamo a un nuovo tentativo di dequalificare la professione di autotrasportatore e tutto sotto la bandiera dell'Europa. Si spiega così la studio “Bus and truck drivers from third countries” - continua Franchini - che la Commissione europea ha affidato all'Unione internazionale dei trasporti su strada. Uno studio che ha lo scopo di esaminare la situazione giuridica dei diversi Stati membri Ue e di 20 Paesi fuori dall'Unione, per consentire ai conducenti di tali Paesi terzi di lavorare per aziende europee e, quindi, italiane. Insomma si spalancano ulteriormente le porte a manodopera a basso costo e allo svilimento di una categoria già fortemente penalizzata".

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