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Giovani agricoltori in Trentino? Aumentano i numeri ma anche i fallimenti. Tante le difficoltà a cominciare dal prezzo dei terreni

Chiara March dell'associazione 'Donne in Campo' "Sono tanti i ragazzi che si avvicinano a questo mondo ma  spesso vengono 'illusi' dal premio di insediamento che viene dato per avviare la propria attività. Questo non basta come garanzia di sostenibilità dell'azienda e in diversi decidono di mollare". Alle spalle quasi sempre ci deve essere una tradizione famigliare. La speranza, ora, è che l'avvio della "Banca della Terra" possa dare un aiuto

Fonte foto: © Goodluz - Fotolia
Di Giuseppe Fin - 25 marzo 2017 - 12:30

TRENTO. I giovani che si avvicinano al mondo dell'agricoltura sono sempre di più e con un bagaglio formativo che non ha eguali con il passato.

 

Basta osservare l'andamento delle iscrizioni all'Istituto agrario di San Michele. Se fino a 4 anni fa accoglieva circa 600-700 giovani oggi, con numero chiuso, arriva ad ospitare 1100 studenti che sperano il proprio futuro nel mondo dell'agricoltura. Oltre il 30% all'incirca, con il diploma in mano, vorrebbe avviare un'attività al termine del percorso di studio.

 

Numeri importanti che mostrano come il mondo dell'agricoltura stia cambiando. C'è però anche un'altra faccia della medaglia che non può essere ignorata. Se i giovani che decidono di avere una propria azienda agricola sono in aumento, ad esserlo sono anche i fallimenti e le difficoltà dopo i primi anni di vita dell'attività.

 

Primo fra tutti è difficile avviare una propria azienda agricola se non si ha alla spalle una tradizione famigliare che significa, nel concreto, avere degli appezzamenti di terreno da poter usare e da dove partire. Ci sono poi, ovviamente, i problemi finanziari, a partire dal costo elevato dei terreni per chi ne è sprovvisto.

 

“I giovani che decidono di avviare una nuova azienda in ambito agricolo – ci spiega Chiara March dell'associazione 'Donne in Campo' – sono molti ma spesso vengono 'illusi' dal premio di insediamento che viene dato per avviare la propria attività. Purtroppo questo non basta come garanzia di sostenibilità dell'azienda e in diversi decidono di mollare”.

 

Da parte della Provincia, grazie ai fondi europei, i finanziamenti non mancano. Nel 2016 con un bando sono stati distribuiti premi da 40 mila euro ciascuno a 74 nuovi imprenditori agricoli e con il bando successivo gli avviamenti di imprese agricole finanziate sono stati 120.

 

I fallimenti in Trentino di aziende agricole appena avviate hanno una percentuale che arriva al 5%, un dato comunque inferiore ad altre zone d'Italia. A contribuire è anche l'inesperienza.

 

“La situazione è in cambiamento – spiega Marco Zucchelli, del Servizio agricoltura, Ufficio economia e politica agraria – perché sono molti i giovani che non trovano lavoro e che guardano con interesse al mondo dell'agricoltura . In tanti però non hanno esperienza pratica, hanno un'idea astratta dell'agricoltura. Questo soprattutto nel mondo dell'allevamento. Ci sono poi i genitori che magari spingono il figlio in questo mondo sperando di trovargli il lavoro della vita”.

 

Esiste poi anche un altro aspetto che deve essere considerato che è quello dei cambiamenti che nel mondo dell'agricoltura sono in atto. Accanto all'attività prettamente agricola sono sempre di più i titolari di aziende che decidono di affiancarci gli aspetti formativi con le fattorie didattiche, i laboratori e, soprattutto negli ultimi tempi, la coltivazione e lavorazione delle piante officinali.

 

“Spesso i giovani si avventurano in questi settori - spiega Zucchelli – diversi da quelli tradizionali e si trovano poi in difficoltà”.

 

Il mondo dell'agricoltura è in trasformazione. In Trentino ad oggi sono circa 13 mila le aziende agricole e circa il 48% è gestito da una donna. Se l'inesperienza può essere contrastata con scelte più attente e valutazioni oggettive, per quanto riguarda il resto a dare una mano a questo mondo, soprattutto ai giovani, sarà anche la “Banca della terra”, per la quale la giunta provinciale ha approvato i criteri e le modalità di costituzione affinché in breve tempo si possa arrivare all'inventario dei terreni pubblici e privati incolti che i proprietari metteranno temporaneamente a disposizione di quanti ne facciano richiesta per rimetterle in produzione.

“Ora con l'approvazione dei regolamenti – ha spiegato la consigliera provinciale Donata Borgonovo Re - sarà possibile per la Provincia, con riferimento ai propri terreni, e ai singoli comuni, fare un inventario dei terreni per poi riuscire ad incrociare l'offerta e la domanda soprattutto da parte dei giovani agricoltori”.  

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