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Ritiri in Trentino, a Storo ok il prezzo è giusto. Anche la Trentino Film Commission ha aiutato De Laurentiis

Il Consorzio Valle del Chiese conferma che le cifre investite per il tris Hellas Verona, prima squadra e primavera, e Pisa sono bassissime e compatibili con il territorio. De Carli: "Nessun contributo alle società, i soldi sono rimasti sul territorio. 1.000 presenze fra luglio e agosto grazie al Pisa". Non solo Trentino Marketing, Apt e Comune, anche Trentino Film Commission ha finanziato De Laurentiis

Il presidente del Napoli e di Filmauro Aurelio De Laurentiis (foto Ivano Cuomo)
Di Luca Andreazza - 27 ottobre 2016 - 16:59

TRENTO. “Il preventivo di spesa del trittico di ritiri è bassissimo rispetto alle altre località – spiega Decarli, responsabile Comunicazione & Marketing del Consorzio turistico Valle del Chiese​ – i soldi, infatti, sono stati investiti per ospitalità e campi. Le società non hanno ricevuto 'incentivi' per svolgere la preparazione estiva a Storo, quindi la ricaduta è interamente sul territorio fra pernottamenti e presenze turistiche”. Il Comune di Storo interviene così sulle pagine de Il Dolomiti tramite il proprio ufficio stampa e conferma il quadro relativo ai ritiri di Hellas Verona (prima squadra e primavera) e Pisa

 

Il punto di partenza dell'inchiesta era la risposta dell'assessore Dallapiccola all'interrogazione di Cia: “I 27 ritiri costano, 'tutto compreso', 742 mila euro”. Cifra che probabilmente si riferisce all'investimento diretto di Trentino Marketing in qualità di regia delle operazioni, ma che stride davanti ad alcune delibere comunali che mettevano in evidenza importi come i 250 mila euro dati dal Comune di Pinzolo per i ritiri di Sampdoria e Roma l'anno scorso, oppure l'acconto del Comune di Dimaro Folgarida di 100.000 euro per il ritiro dell'ultima estate del Napoli, senza dimenticare il preventivo di 200 mila euro dell'Apt Val di Fassa per la Fiorentina. C'era poi il caso del tris di ritiri a Storo. Il Comune qui aveva deliberato un contributo di 10 mila euro a fronte di un preventivo di 50 mila del Consorzio Valle del Chiese.

 

"Una cifra molto bassa - continua Decarli -  compatibile con il nostro territorio". Eppure anche uno di quei ritiri aveva destato scalpore: Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle aveva fatto un'interrogazione sul Pisa ospitato proprio in zona e sull'orlo della crisi economica.”A noi, però, ciò interessava poco - precisa Decarli - la squadra è allenata da Gattuso che è un campione del mondo e ha avuto un ottimo seguito di spettatori e turisti, tanto da registrare circa 1.000 presenze fra luglio e agosto grazie ai toscani. Oggi tra l'altro la società è regolarmente iscritta al campionato di Serie B e, come detto, non ha ricevuto contributi per la sua permanenza a Storo mentre il ritorno di presenze è stato più che soddisfacente”.

 

Si allarga, dunque, la nostra inchiesta e si arricchisce anche del contributo di chi sul territorio vive o ha vissuto direttamente la querelle ritiri. Quel che ormai sembra essere certo è che i top club come Juventus e Inter arrivano a costare globalmente (qui si "tutto compreso") alle casse pubbliche almeno 1 milione di euro, squadre di medie dimensioni tra i 300 e i 500 mila euro, mentre per società più piccole possono bastare anche meno di 50 mila euro. E che i grandi nomi, spesso, richiedono l'intervento anche dei Comuni limitrofi a quelli che ospitano i club: Carisolo era andato in soccorso del Comune di Pinzolo nel 'progetto Juventus' e Arco per ospitare il Bayern a Riva del Garda (in entrambi i casi il soccorso rispondeva a 15 mila euro)

 

Tutto è partito dalla querelle De Laurentiis e Dallapiccola. Da quel "Io non gli farei fare nemmeno l'usciere" al "il Trentino ormai ha il braccino corto" pronunciati in conferenza stampa (durante la presentazione del "Natale Azzurro" in Val di Sole) proprio dal numero 1 del Napoli. Uno show che ha aperto un "vaso di pandora" e che ha prodotto repliche, lettere piccate e anche un'interrogazione a firma Bezzi. Il consigliere provinciale interrogava Dorigatti sulla partnership fra Napoli e Trentino anche rispetto al cinema. Mentre il Napoli sbarcava in Trentino nel 2010, ci fu la prima 'uscita a vuoto' datata cinepanettone 2011 con “Vacanze di Natale a Cortina”. In quel film nel mirino finì il Bondone che veniva usato come termine di paragone negativo con Cortina e anche allora la provincia si infiammò.

 

Poi tornò l'amore fra De Laurentiis e il Trentino, prima con “Colpo di fulmine” e poi con “Colpo di fortuna” due pellicole realizzate da Filmauro, la società di produzione cinematografica del presidente azzurro che ha ricevuto un contributo per la realizzazione di almeno queste due pellicole in provincia. E sia chiaro, nulla di sbagliato e non mettiamo in dubbio la bontà delle operazioni, il ritorno di immagine e l'indotto per il territorio. Un'opportunità a tutto tondo per il Trentino data dalla presenza di attori e registi della caratura di Neri Parenti e Christian De Sica, oltre alla proiezione sullo schermo delle nostre bellezze territoriali. Come sicuramente anche quella dei ritiri di calcio è un'iniziativa più che positiva, di promozione del territorio da un lato e di indotto diretto (con le presenze turistiche) dall'altro. I numeri però non sono sempre chiarissimi.

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