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Ritiri in Trentino: i conti non tornano. Per Napoli, Fiorentina, Roma e Samp più di 400 mila euro solo dai Comuni

L'assessore Dallapiccola ha spiegato che i ritiri sono costati 742 mila euro "tutto compreso". La cifra si riferisce forse solo a Trentino Marketing: guardando le delibere comunali le somme sembrano altre. Solo per la Fiorentina la richiesta dell'Apt Val di Fassa è di 200 mila euro. Nel 2015 Linkiesta.it parlava di 1 milione di euro per il ritiro dell'Inter a Pinzolo

La mappa dei ritiri in Trentino
Di Luca Andreazza e Luca Pianesi - 25 ottobre 2016 - 08:19

TRENTO. "742 mila euro tutto compreso" per i ritiri di "27 club di cui 22 prime squadre e 5 giovanili". Questa la risposta data dall'assessore Dallapiccola sulle pagine dell'Adige di qualche giorno fa all'interrogazione di Claudio Cia che chiedeva quanto sono costati globalmente i ritiri della squadre di calcio in Trentino. Cia ipotizzava tra i 4 e i 5 milioni. E Dallapiccola tranquillizzava tutti spiegando che "quelle cifre non sono vere, non so da dove venga fuori il totale, ripeto, è di 742.000 euro tutto compreso". Tutto compreso? Per Trentino Marketing, probabilmente. Perché a noi è bastato andare a scandagliare le delibere di alcuni Comuni (quelle pubbliche, in molti casi sono introvabili) che ospitano ogni anno alcuni dei più grossi club dei nostri campionati di calcio e abbiamo trovato diverse contributi a 4 o 5 zeri. Soldi pubblici, anche quelli, gestiti in via diretta dalle amministrazioni comunali. E allora ecco i 250 mila euro dati dal Comune di Pinzolo per i ritiri di Sampdoria e Roma l'anno scorso, i 100.000 euro di "acconto" dato dal Comune di Dimaro Folgarida, quest'anno, per il ritiro del Napoli, oppure i 50.000 dati dal Comune di Moena per la Fiorentina (a fronte di un preventivo dell'Apt di 200.000 euro) e i 10.000 del Comune di Storo (importo che potrebbe calare per la rendicontazione ex post davanti al preventivo di quasi 50mila del Consorzio Turistico Valle del Chiese) per il tris Hellas Verona prima squadra e primavera e Pisa Calcio

 

Insomma, diceva qualcuno: “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” e il conto di 742mila euro per i ritiri calcistici in Trentino forniti dall'amministrazione seguiti al polverone sollevato dalla bagarre De Laurentiis - Dallapiccola non sembra tornare. Risposte dell'assessorato non convincenti, da indurre Claudio Cia a chiedere una commissione d'inchiesta per fare luce e chiarezza.

 

Aria pulita, montagne verdi e altura. Luogo ideale per preparare testa, muscoli e animo alla stagione che verrà. Forse. Lasciando la poesia in un angolo e senza illudersi troppo alla natura, in questi casi, si affianca sempre anche il business legato ai ritiri. E allora ecco da un lato i soldi spesi dall'amministrazione per l'organizzazione dei ritiri di 27 società e dall'altro l'indotto economico, le presenze e l'immagine per i luoghi scelti dal Trentino.

 

Partiamo subito dal nocciolo della questione: 742mila euro. Qualche dubbio emerge subito, se si riprende in mano il Venerdì di Repubblica dell'8 luglio 2016: Antonio Corbo infatti poco più di tre mesi fa scriveva che “Trentino Marketing assicura invece altri introiti al club. Acquista spazi pubblicitari: nel sito, sui biglietti, nello stadio cartelloni e scritte nel tabellone. Per il Napoli contratto triennale da circa 400mila euro, stessa cifra per la Roma ma per un solo anno, leggermente più bassa la quota per gli altri”. Leggermente più bassa. 

 

Linkiesta.it parlava invece di 1 milione di euro versati nelle casse dell'Inter per il solo ritiro del 2013 a Pinzolo. Vero, sono poche le società che vantano una risonanza come i nerazzurri e allora si scopre che a Dimaro l'ospitalità del meno blasonato Siena era costata nel 2009 (all'epoca in Serie A) 30mila euro (5mila euro a carico dell'Apt Val di Sole, 8mila euro per il Comune e il resto a carico di Trentino Marketing; fonte il quotidiano Trentino del 30 maggio 2009). Questo il passato, ma forse proprio qui si racchiude il "gioco delle tre carte" dei famigerati 742mila euro. Una partita che si gioca fra Trentino Marketing, Apt e Comuni. Prendiamo per buoni i 742mila euro provinciali, ma la polvere nascosta sotto il tappeto non manca.

 

Trentino Marketing è la regia che convoglia quelle energie e risorse che operano sul territorio. Ma poi ci sono Apt, Comuni e comitati vari. Certo recuperare le cifre complessive è impresa quasi impossibile: bastano le Apt a confondere tutto perché sono formalmente private e quindi"libere" di non fornire dati. Ma qualche delibera comunale parla per loro (perché i soldi comunque spesso arrivano dall'ente pubblico). E allora si scopre che il Comune di Moena ha liquidato 50mila euro all'Apt a fronte di un preventivo di 200mila euro (delibera di giunta n. 119 del 06.07.2016: "DATO ATTO che il preventivo delle spese da sostenere dal soggetto richiedente ammontano ad euro 200.000 per L'Apt Val di Fassa; RITENUTO di procedere ad erogare a favore dell'Apt Val di Fassa un contributo di euro 50.000 al netto delle ritenute di legge, a supporto delle spese sostenute per l'erogazione del ritiro precampionato dell'Acf Fiorentina).

 

Giudicarie.com fa una precisa rendicontazione di quanto il Comune di Pinzolo ha versato alle associazioni nel 2015: ebbene abbiamo 125mila euro all'Apt e altrettanti 125mila al comitato organizzativo per i ritiri di Roma e Sampdoria per un totale di 250mila euro dati nel 2015 per i ritiri. Il Comune di Dimaro, quest'anno, ha elargito un acconto di 100mila euro per il ritiro del Napoli davanti al preventivo di 150mila euro (Verbale di delibera n. 79 della Giunta Comunale del 13.10.2016 PREMESSO che era stato approvato l'accordo di collaborazione con l'Apt Val di Sole per il ritiro nella stagione estiva 2016 della squadra Napoli Calcio nel Comune di Dimaro Folgarida con la quale il Comune impegnava la somma di 150.000 euro a sostegno dell'evento Apt Valli di Sole Pejo e Rabbi DELIBERA di liquidare 100.000 euro quale acconto), mentre il Comune di Storo ha lavorato in economia prevedendo nella determina n. 240 del 27.07.2016 un contributo di 10mila euro per la preparazione di Hellas Verona (prima squadra e primavera) e per il Pisa di Rino Gattuso, sull'orlo del baratro del fallimento.

 

L'importo solo per queste squadre raggiunge i 600mila euro. La base d'asta, invece, per i club meno blasonati sembra aggirarsi fra i 30mila e i 50mila euro per ritiro e all'appello mancano ancora le ospitalità di Chievo Verona, Cagliari, Parma, Trapani, Bari, Cittadella (che fa registrare 1.501 abbonati), Vicenza, Virtus Entella (anch'essa 1.051 abbonati), Carpi (703 abbonati), Perugia, Feralpisalò, Padova, Cremonese, Mantova, Virtus Verona (Serie D), la russa Terek Grozny e la greca Pantainaikos fra le prime squadre. E poi ci sono Milan e Luton per i settori giovanili.

 

Detto dei soldi spesi (che sembrano essere ben di più dei 742 mila euro messi da Trentino Marketing) analizziamo l'indotto economico. Senza addentrarsi nei vicoli bui del branding e del ritorno dei tifosi durante l'anno, per il quale risulta difficile un monitoraggio, la ricaduta immediata fornita dalla Provincia è di circa 400mila presenze sul territorio nel periodo di luglio e 10 milioni di indotto.

 

Aggiungiamo noi che a luglio 2016 il Trentino ha registrato negli esercizi ricettivi provinciali 3 milioni di presenze (fonte dati certificati dal Servizio Statistica della Provincia di Trento): il conto della serva recita 742mila euro per raggiungere il 10% delle presenze mensili. Ad agosto, senza i ritiri, viaggiamo sui 3milioni e 500mila presenze (nel 2015 a luglio c'erano state 2 milioni e 719 mila presenze e ad agosto 3 milioni e 388 mila). Forse frutto anche della buona pubblicità dei ritiri di luglio? Molto probabilmente sì. Chissà.

 

Evitiamo le sabbie mobili della visibilità: 300 giornalisti accreditati, 1.200 passaggi Tv con un’audience in Italia di 200 milioni di telespettatori e 1.800 articoli nei giornali italiani. Numeri questi che possono essere letti e interpretati, ma di difficile giudizio se non si conoscono tutti i passaggi. Tanti i fattori in campo. 200 milioni di telespettatori possono essere tanti come pochi. Se in Italia contiamo 60 milioni di cittadini e i telespettatori fossero dei serial viewer del marchio Trentino e i passaggi fossero frequenti, allora 200 milioni potrebbero pure essere pochi. Poi c'è il dubbio se tutti i 300 giornalisti accreditati pagano la permanenza di tasca propria o intervenga piuttosto anche in quel caso il 'bancomat di promozione turistica' (leggere Apt, non è un segreto e non c'è nulla di male sia ben chiaro). Così come sono importanti i numeri negli stadi dei club in questione. “Oltre 100mila abbonati, 30 mila in media presenti alla partita, 100 milioni di tifosi nel mondo”, affermava sempre Dallapiccola all'Adige. Gli abbonati tornano, la media di 30mila presenti allo stadio contiene il peccato veniale dell'iva (l'anno scorso la serie A ha registrato in media 22mila spettatori per il 55% di riempimento della struttura), mentre non ci esponiamo sui tifosi nel mondo, ci fidiamo.

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