Malore dopo essere stato colpito da un taser, l'autopsia non fa chiarezza sulla morte di Carlo Lattanzio. La Procura: “Non è possibile al momento definire le cause del decesso"
Il dramma è avvenuto a Colle Isarco nella notte fra domenica e lunedì scorsi. L'uomo si era scagliato contro i carabinieri che, per fermarlo, lo hanno colpito con il taser. Pochi muniti dopo il 42enne è stato colpito da un malore che si è rivelato fatale
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BOLZANO. “Non è possibile, allo stato, dare una risposta definitiva sulle cause del decesso, essendo necessari degli ulteriori esami istologici. Allo stato non sono emerse evidenze macroscopiche che possono far ricondurre il decesso all’utilizzo del taser”. A scriverlo è la Procura della Repubblica in merito alla morte di Carlo Lattanzio avvenuta a Colle Isarco.
Nelle scorse ore, infatti, è stato effettuato l’esame autoptico sul cadavere dell'uomo , deceduto dopo un intervento delle Forze dell’Ordine con l’uso di un taser.
“L’indagine – spiega la Procura - rimane a carico di ignoti per violazione dell’articolo 586 CP (morte come conseguenza involontaria della cessione della sostanza stupefacente)”.
LA VICENDA
Il dramma è avvenuto intorno alle 2, nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Carlo Lattanzio, 42enne, era un operaio stagionale in un'azienda edile di Vipiteno. L'uomo viveva allo Sporthotel di piazza Ibsen, struttura che ospita un gran numero di lavoratori stagionali. Era stato proprio il 42enne ad aver chiamato il 112, molto agitato, segnalando la presenza di persone al di fuori della sua stanza.
I carabinieri immediatamente intervenuti insieme al personale sanitario hanno cercato di entrare nell’appartamento ma l’uomo, in evidente stato confusionario dovuto presumibilmente all’uso di alcool e stupefacenti, si è rifiutato di aprire urlando frasi sconnesse e lanciando il mobilio all’interno della stanza.
Nel corso della successiva perquisizione, sono state rinvenute nella sua stanza alcune dosi di stupefacenti (probabilmente cocaina) e alcolici. Mentre gli operatori al telefono cercavano di rassicurarlo, l'uomo continuava a telefonare riferendo che ci fossero sconosciuti alla sua porta: ma altri non erano, in quel momento, che i “veri” carabinieri venuti ad aiutarlo. Non convinto ed evidentemente confuso, l'uomo si è ulteriormente agitato, tanto che ad un certo punto si è lanciato dalla finestra, da un’altezza di circa 2 metri e mezzo.
Nonostante la violenta caduta l’uomo si è rialzato e si è scagliato contro i carabinieri nel tentativo di aggredirli, inveendo contro di loro e costringendoli ad utilizzare il dispositivo ad impulsi elettrici “taser” in dotazione.
Il 42enne seppur colpito ha continuato ad opporre resistenza obbligando i militari ad immobilizzarlo a terra per permettere così ai sanitari di poter procedere alle cure del caso ed evitare che lo stesso potesse continuare ad essere pericoloso sia per sé che per gli altri.
Dopo alcuni minuti l’uomo ha accusato un malore costringendo il medico d’urgenza già presente sul posto ad effettuare le manovre di rianimazione, le quali purtroppo non sono riuscite ad evitare che l’uomo venisse colpito da arresto cardio circolatorio decedendo dopo oltre un’ora.