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Coronavirus, aperti bar e ristoranti all'esterno: ''Primo passo, ma in tanti non hanno gli spazi e si rischiano incomprensioni con i clienti con i buoni pasto''

Il meteo per questa settimana dovrebbe tenere, Peterlana: "Il bel tempo è fondamentale". Resta consentita la possibilità di accogliere i clienti all'interno dei locali per i servizi di buoni pasto e quelli sostitutivi di mensa: "Discrepanza che rischia di metterci in difficoltà". Sui ristori: "Ci sono stati promessi e abbiamo fiducia"

Di Luca Andreazza - 19 aprile 2021 - 06:01

TRENTO. "Siamo contenti di poter ripartire ma questo è solo un primo passo". Questo il commento di Massimiliano Peterlana, presidente di Fiepet Confesercenti, che aggiunge: "Il comparto è ormai stremato, tante aziende sono in grave difficoltà e un ulteriore periodo di limitazioni mette molte attività a rischio di un definitivo tracollo".

 

Il governo è intervenuto negli scorsi giorni per accelerare in merito alle riaperture in questa fase dell'emergenza Covid. La data è quella del 26 aprile, giorno nel quale si dovrebbe ritornare a cenare, seppur all'aperto, anche nei ristoranti. Il Trentino ha giocato in anticipo, l'annuncio di piazza Dante è arrivato venerdì e l'attesa delibera è stata firmata domenica sera: via libera agli operatori fino alle 18 e sempre negli spazi esterni (Qui articolo).

 

Il meteo per questa settimana dovrebbe tenere: la previsione di MeteoTrentino è di lunedì e martedì soleggiato; mercoledì e giovedì soleggiato con alcuni rovesci pomeridiani; venerdì molto soleggiato. Ma in questo periodo dell'anno è chiaro che temperature gradevoli e bel tempo incidono oltremisura, soprattutto per i pranzi all'aperto.

 

"E' un fattore da tenere in considerazione e se le indicazioni sono quelle di prevedere queste regole fino a giugno può essere un grosso problema", prosegue il presidente di Fiepet Confesercenti, "Si rischia di perdere quei pochi clienti che decidono di andare in ristoranti e bar. La situazione ormai è drammatica e speriamo che ci possano essere decisioni più veloci per consentire di utilizzare anche gli spazi interni delle attività. Auspichiamo che ci si possa avvicinare ulteriormente alla normalità già a maggio".

 

 

L'apertura negli spazi esterni non cambia le regole attualmente in vigore per la ristorazione, ma si aggiunge alle disposizioni già deliberate. Resta consentita la possibilità di accogliere i clienti all'interno dei locali per i servizi di buoni pasto e quelli sostitutivi di mensa. "Questa - evidenzia Peterlana - è una discordanza che rischia di creare confusione e difficoltà. Sarà complicato giustificare la presenza di persone sedute all'interno e tenere invece all'aperto altri clienti. Un aspetto non banale che potrebbe creare qualche situazione spiacevole e che dobbiamo essere bravi a gestire".

 

E se Trento e Rovereto, così come i centri più grandi, possono tornare un po' a respirare, la situazione resta più difficile per le aree più a vocazione turistica in quanto gli spostamenti sono ancora bloccati, senza dimenticare che anche quelli provinciali non sono ancora pienamente agevoli. "Questo è naturalmente un problema - dice il numero uno degli esercenti - che richiede grande attenzione. Fino a quando la mobilità è ferma, alcune realtà continueranno a soffrire di più. A questo si può aggiungere che non tutti gli esercizi dispongono di spazi all'aperto adeguati, quindi la delibera provinciale e la decisione del governo possono essere giocoforza solo parziali".

 

Il comparto ha sofferto moltissimo nel 2020 con un lockdown primaverile, questo inizio di 2021 è andato anche peggio con il Trentino inserito prima in zona arancione e poi in quella rossa con ulteriori strette sulle attività economiche. Non sono mancate in questi mesi manifestazioni e prese di posizione. Gli operatori hanno cercato di fare quello che hanno potuto con gli orari ridotti, il servizio di asporto e consegna a domicilio. Adesso si può tornare a far sedere i clienti all'aperto, anche se ci sono diversi paletti. 

 

dati di Confesercenti evidenziano una perdita devastante di imprese e di posti di lavoro. Nel 2020 hanno perso la propria occupazione 204 mila autonomi tra imprenditori (-80 mila), professionisti (-50 mila) e loro addetti (-74 mila). Una partita è quella dei ristori. "Questi primi 4 mesi sono andati praticamente persi. La Provincia ci ha promesso interventi puntuali e ben strutturati per far fronte a queste difficoltà, sono in fase di calcolo dei sostegni. C'è qualche ritardo, anche a livello nazionale, ma siamo fiduciosi che questi aiuti arriveranno, c'è stato garantito", conclude Peterlana.  

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