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Caso di Leishmaniosi in un cane "autoctono" e l'Azienda sanitaria lancia l'appello: "Necessario adottare opportune cautele"

Nel Comune di Limana (in provincia di Belluno) un cane "autoctono", sintomatico, è risultato positivo alla Leishmania

Foto archivio
Di S.D.P. - 28 febbraio 2025 - 11:55

BELLUNO. Nel Comune di Limana (in provincia di Belluno) un cane "autoctono", sintomatico, è risultato positivo alla Leishmania. La comunicazione è stata diramata negli scorsi giorni dall'Ulss 1 Dolomiti.

 

"Con la presente - si legge nel comunicato ufficiale - si comunica che è stata riscontrata e confermata una positività a Leishmania in un cane sintomatico, nato e cresciuto nel Bellunese, mai uscito dalla Provincia di Belluno e residente nel Comune di Limana". 

 

L'esemplare convive con altri due cani: "Anche uno di questi due, non sintomatico, è positivo a Leishmania, con un basso titolo anticorpale, che suggerisce positività all'esposizione all'infezione e quindi presenza del vettore in Valbelluna".

 

La richiesta da parte del Dipartimento di prevenzione (servizio veterinario area "C") dell'Ulss è quindi quella di "diffondere la comunicazione, in particolare tra i veterinari, "in modo che possano informare i proprietari di cani e gatti sulla necessità dell'opportuna profilassi antiparassitaria e delle cautele da adottare in attesa che il quadro epidemiologico venga definito con più precisione". 

 

Come si legge sul sito del Ministero della Salute, "la Leishmaniosi è una malattia infettiva di origine parassitaria causata da protozoi del genere Leishmania, parassita intracellulare obbligato del sistema reticolo-istocitario dell’uomo e di altri mammiferi, trasmesso da agenti vettori, che colpisce sia gli animali (canidi e roditori) domestici e selvatici che l’uomo".

 

E’ trasmessa "solo ed esclusivamente ad opera di un vettore biologico, il flebotomo (insetto ematofago simile ad una piccola zanzara ndr): "Colpisce prioritariamente i cani, che nel nostro territorio rappresentano il 'serbatoio' principale del parassita, ma colpisce anche gatti e roditori selvatici oltre che l’uomo e in particolar modo risultano essere più esposti gli anziani, i bambini e gli immunodepressi" (MAGGIORI DETTAGLI QUI).

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