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Circonvallazione ferroviaria sulla Destra Adige? Con quasi 20 chilometri di galleria sotto al Bondone ecco l'alternativa della Rete dei cittadini

Continua il dibattito sulla circonvallazione ferroviaria e la Rete dei cittadini porta avanti una proposta alternativa: spostare il tracciato dalla Sinistra alla Destra Adige, passando quindi sotto al Bondone e 'sbucando' all'altezza di Calliano

Di F.S. - 10 novembre 2021 - 18:06

TRENTO. “E' un'alternativa sostenibile al progetto sulla Sinistra Adige e rappresenterebbe un valore aggiunto per il Metaprogetto urbano”. A parlare è la Rete dei cittadini che, dopo averlo promesso il 13 ottobre scorso, ora ha presentato l'ipotesi per la realizzazione della Circonvallazione ferroviaria sulla Destra Adige. “Ora siamo pronti – scrivono i cittadini in una nota – a proporre la strada possibile per evitare alla nostra città di vivere, a Nord come a Sud, un inutile degrado del tessuto urbano con i disagi che qualsiasi cantiere di questa portata genera in un centro abitato o in un comparto produttivo agricolo”.

L'ipotesi realizzativa alternativa prevede in sostanza l'innesto dalla linea storica in località Interporto, proseguendo sotto al Bondone per poi ricollegarsi alla ferrovia nella zona Sud di Calliano. Secondo la Rete dei cittadini sarebbero 20 gli “elementi qualificanti del nuovo progetto” a partire dal fatto che passando per la Destra Adige la circonvallazione non attraverserebbe “l'abitato a nord del centro di Trento fino a Roncafort” non richiederebbe la “demolizioni di edifici nel quartiere San Martino” non interferirebbe con “le aree inquinate da bonificare di Trento Nord” e non metterebbe a rischio “le principali sorgenti dell'acquedotto di Trento” né la falda del fondovalle dell'Adige.

Una serie di elementi positivi che dovrebbe però giustificare un tracciato più lungo rispetto a quello previsto nella proposta condivisa da Rfi, Pat e Amministrazione del capoluogo (si parla di poco meno di 20 chilometri di galleria sotto al Bondone). “Non ha senso – scrive la Rete dei cittadini – rigenerare un pezzo di città, rendendola con il Metaprogetto più bella, vivibile e connessa se, per ottenere questo risultato, si accetta un tracciato ferroviario tecnicamente debole, intriso di criticità idro-geologiche, che deve demolire per costruire”. In questo modo insomma verrebbero “umiliati cittadini residenti, deprimendo le attività di ambiti urbani che della città stessa fanno parte. Le circoscrizioni interessate sono popolate da quasi 42mila persone, il 35% degli abitanti di tutta Trento”.

 

Il progetto (“frutto dell'intenso lavoro e dell'abnegazione di un gruppo di cittadini, ingegneri, geologi e sociologi” e che non riprende “quello bocciato nel 2003, che presentava indubbie criticità”) sarebbe nato proprio per “dare valore aggiunto al Metaprogetto”, scrive la Rete dei cittadini, che sottolinea come chi ha lavorato all'ipotesi “non sarebbe nemmeno sfiorato dal previsto tracciato in Sinistra Adige, ma ha coscienza e consapevolezza che la città di Trento comincia a Spini di Gardolo e finisce al confine con Besenello. Avremmo voluto che questa consapevolezza animasse negli anni scorsi anche coloro che, nelle istituzioni e fuori da esse, non hanno saputo arginare un progetto, il cui innegabile significato di crescita e modernità, di appartenenza vitale alle dinamiche di interconnessione europea, presentava già dal 2009 tutti i limiti che oggi sono ormai noti, sia agli stessi autori/attori che ai cittadini informati.”.

 

Secondo chi propone l'alternativa alla Circonvallazione sulla Destra Adige, da quando sono stati pubblicati i contenuti del progetto “sentiamo queste stesse istituzioni parlare ormai solamente di mitigazione, vicinanza, solidarietà, mediazione. Concetti legati alle conseguenze di una calamità naturale, non alle caratteristiche di un valido progetto in via d'attuazione. I manifestati benefici occupazionali e per l’indotto riportano a sacrosanti concetti di benessere e di crescita economica. Ricordiamo però che l’intera opera dovrà essere ultimata entro il 30 giugno 2026. Salve deroghe attualmente non previste dal Pnrr, entro questa data tutte le opere debbono essere concluse e liquidate agli esecutori”.

 

In 'soli' 5 anni insomma, dice la Rete dei cittadini, il rischio è che vengano imposti potenziali stop operativi dalla natura del territorio fisico e dalle sorgenti previste nel tracciato Sinistra Adige, con sovraccosti di realizzazione (“certamente non previsti e coperti dal 930 milioni di euro del Pnrr”) che andrebbero in carico alla collettività. “Per tutti questi motivi – conclude la nota – abbiamo studiato il progetto in Destra Adige, consci che la sua definizione ed attuazione supererà le scadenze previste dal Pnrr, ma in tempo utile per il passaggio dei primi treni merci dell’Alta capacità nel 2032. Il Corridoio scandinavo-mediterraneo sarà realizzato comunque, come tutti auspichiamo, poiché le necessarie risorse saranno state certamente messe a disposizione da tutti i legittimi portatori di interesse. Da Stoccolma a Malta”.

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