Contenuto sponsorizzato

Music Arena per gli alluvionati dell'Emilia Romagna: bello ma se il fine è la solidarietà chi si esibisce lo fa gratis e i guadagni dal food and beverage vanno a chi ha bisogno

DAL BLOG
Di Carmine Ragozzino - 19 luglio 2023

Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino

Se lo scrittore Franz Kafka assistesse ad una conferenza stampa del governatore Fugatti appenderebbe la penna al chiodo. Bandiera bianca: vano ogni eroico uso del paradosso. Kafka (kafkiano) è gergo comune se c’è da descrivere una situazione assurda. Incredibilmente assurda. Wikipedia dice anche “angosciante”, ma nella fattispecie che andremo ad affrontare sembra un termine esagerato. Siamo nel campo di una comicità involontaria che non diverte. Ma inquieta. Nella sua versione pop Fugatti lascia interdetti. Il presidente latita sui guai veri del Trentino che governa (sanità in testa) ma sprizza un entusiasmo fanciullesco quando si incaponisce sulla musica. O meglio su quella “Trento Music Arena” che dopo l’operazione Vasco del maggio ’22 doveva - a suo solenne dire - diventare una mecca del circuito musicale nazionale e internazionale. Procurando ai trentini gioia e a lui voti.

 

Si sa come è andata: nisba. Una volta resisi conto che avrebbero dovuto rischiare del loro (a differenza del management di Rossi che è stato omaggiato financo della carta igienica) i promoter che contano (i soldi) si sono dileguati. Che fa allora sua presidenza? Semplice: fa i capricci, punta i piedi. Par di sentirlo: “Orca, bisogna che alla San Vincenzo facciamo qualcosa prima delle elezioni sennò con tutto quello che ho promesso perdo la faccia”. Ove Fugatti comanda, c’è chi esegue. E se un “avviso pubblico di interesse” per organizzare concertoni va deserto, beh si rimedia guardandosi in casa. Ma con strabismo. Ecco dunque servito un “Trentino love fest”, manifestazione in scena alla presunta Arena dal 27 al 29 luglio. Per il modico esborso pubblico di mezzo milione di euro tra frizzi e lazzi.

 

Un “Love festival” subito prigioniero di superlativi fuori luogo. Chi lo organizzerà non sembra conoscere la saggezza della moderazione quando lo presenta come “Il più importante evento solidale di sempre”. Fino a pochi giorni fa, quando la Provincia e gli organizzatori della Edg Spettacoli giocavano maldestramente sulla suspense, l’odore del tanto fumo e poco arrosto era un vago sentore. Dopo che l’altro giorno Fugatti, la Trentino Marketing, il Centro Santa Chiara e la suddetta Edg hanno svelato protagonisti del “Love fest” di troppo fumo per un minimo arrosto quasi soffocava. Nella tre giorni si alterneranno sul palco artisti la cui dignità non ci si permette di discutere (non ora almeno) ma la cui capacità di richiamare folle è più ardua del miracolo di uno Sgarbi che parli come un chierichetto.

 

Si dirà, ci diranno, ma cosa avete contro Le Vibrazioni, Tormento, Tredici Pietro, giANMARIA, Naska, Ava, Tony Effe ed una folta brigata di personaggi glocal (nazionali e trentini) che formeranno il cast arrangiato di corsa dalla Edg? La risposta? E’ una domanda, una tra le tante. C’è davvero qualcuno nella Provincia improvvisamente fulminata dalla musica Rap e Trapp (quella “ggiovane”) che davvero pensa che con un simile cartellone si possa dare concretezza finanziaria allo scopo solidale del “Love festival”?.

 

La manifestazione ha l’obiettivo di raccogliere fondi per gli alluvionati romagnoli. Chi ci andrà pagherà 2,5 euro a capoccia. Da ogni biglietto saranno detratti Iva e Siae. Resterebbero spiccioli anche se dovesse ricalare su Trento i 100 mila di Vasco (che ovviamente per il Love Festival vanno divisi almeno per 10, ma forse anche di più). Va da sé che i quesiti abbondano. Alcuni sono stati puntualmente girati a Fugatti, ai suoi dirigenti diligenti e agli organizzatori di Edg durante la conferenza stampa ma sono apparsi tutti un po' svampiti. Ed è qui che anche Kafka cambierebbe mestiere: c’è un limite di accettabilità anche all’assurdo.

 

Si è domandato, ad esempio, se gli artisti chiamati ad un festival che deve far cassa per chi ha perso tutto nell’acqua e nel fango si esibiscono gratis? No, a quanto pare non accadrà. “Cachet calmierati”, bofonchia la Edg. Calmierati? Di quanto? Senza imbarazzo si è risposto che i 250 mila euro con i quali il Centro Santa Chiara farà l’ufficiale pagatore per la Provincia (che non avrebbe potuto sborsare direttamente ad un privato) salderanno il cast di fine luglio, una serie fitta di spese organizzative dei privati organizzatori e quello della successiva tre giorni ad agosto. Eppure si poteva anche non calmierare i cachet ma chiedere agli artisti di devolverli poi alla causa dell'Emilia Romagna. Inutile provare a spiegare a Fugatti che a Campo Volo (Zucchero, Morandi, Elodie, Giorgia, Pausini e venti altri super big) si sono esibiti davvero “per la causa” (cioè senza cachet o in anche in altre occasioni lo si è donanato in toto). L’Autonomia è l’Autonomia e in Trentino è già “differenziata” da tempo per quel che riguarda le spese più che discutibili.

 

Al festival dei soliti ignoti per un pubblico che abbia superato la pubertà si spenderà tanto in annessi e sconnessi di una kermesse. Ma l’incasso? Con la sola entrata de biglietti la beneficienza potrebbe essere solo un piccolo obolo. Ma si può? È un festival per i giovanissimi, si è detto con orgoglio. Il target potenziale è quello dei ragazzi che non disdegnano Sebastian e i Des3ett. Ragazzi che con un biglietto al minimo potranno bere una birra in più negli stand allestiti da Edg, cioè da chi della Oktoberfest trentina ha fatto legittimo business. Ecco, il “food and beverage” (il mangia e bevi). Chiedere se si è pensato di stipulare accordi con chi spina e chi griglia affinché una parte degli incassi (quelli sì che ci saranno e saranno alti) sia girata al conto solidarietà è stato un atto sacrilego. Commovente il tentativo di cambiare discorso da parte di Edg. Fugatti? Non pervenuto.

 

Quello che è pervenuto e che perviene è un sentimento disarmante. Come può saltare in mente di perorare un condivisibile obiettivo solidale, esporsi su un tema nobile ma essere tragicamente approssimativi e peggio evasivi sul come si pensa di ottenere un risultato tangibile attraverso un dettagliato e trasparente piano di introiti? Con questa Provincia tutto è possibile, anche che la scelta importante della solidarietà rischi di diventare una foglia di fico che rispetto alle contraddizioni dell’operazione copre meno del più minuscolo dei tanga. Non si tifa per un fallimento, speriamo in un successone (lo speriamo per i trentini e per i nostri concittadini dell'Emilia Romagna) ma con la solidarietà non si può scherzare.

 

Quello che è pervenuto e che perviene è, purtroppo di nuovo, il fatto che se il denaro è pubblico non è detto che debba essere speso con logica e buon senso. Oltre ai 250 mila euro girati al Santa Chiara affinché paghi le spese degli organizzatori privati (presidente Divina, cda battete un colpo) ci sono altri 250 mila euro che la Provincia spenderà per il noleggio di allestimenti indispensabili (fari, transenne, sicurezze varie) da qui a settembre. Poi però si spenderà molto di più per comprare le stesse cose e renderle fisse nell’area San Vincenzo. Santa polenta, non si poteva aspettare – ah no, ad ottobre si vota - e spendere una volta sola? O santissima polenta: quando si è deciso di fare questa fantomatica arena, ormai da almeno due anni, non si poteva fare il possibile almeno per allestirla con le attrezzature minime?

 

Qui, con Kafka che se n’è già andato per disperazione, anche noi si desiste. Sfatti. Non prima di aver segnalato che questo costosissimo “fa e disfa” che la Provincia insiste nel giudicare normale è l’ultimo fiore all’occhiello di Fugatti. L’ultimo della sua collezione di fiori appassiti. Se si amministra così la cosa pubblica ammainiamo bandiera bianca.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
23 gennaio - 20:40
Il patron dell'(ex)auto dei progressisti alla corte del più conservatore dei presidenti e il cortocircuito per chi, a sinistra, guida Tesla è [...]
Cronaca
23 gennaio - 20:20
Segnalazioni di un'auto bianca fuori da scuola e di una persona che riprende i bimbi con il cellulare. Due piccoli sarebbero anche stati [...]
Politica
23 gennaio - 19:32
Toccherà, dunque, a Ioppi, 55 anni ed esponente del Partito Democratico, cercare di resistere all' "assalto" del centro destra, che non ha ancora [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato