Una ricerca costante, il colore tra severità e morbidezza: Aldo Bonomi in mostra allo spazio Foyer
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Il colore tra severità e morbidezza. Ampi volumi, sottili dimensioni, figure scolpite da delicate pennellate di acquarello. Come totem che si mostrano all’ignoto, "Thaumaturgus Opticus” di Aldo Bonomi, allo Spazio Foyer di Trento, le opere dialogano con la pittura, il design, la scultura.
Un passato da grafico, per diversi anni insegnante di Arte, Disegno e Storia dell’Arte, nelle scuole medie e superiori, la sua prima mostra personale allo “Studio d’Arte Andromeda” di Trento nei lontani anni settanta, diverse le mostre che si susseguono anche con collaborazioni all’estero, l’ultima del 2018 ad Arco.
Con “Thaumaturgus Opticus…visioni poliedriche” il periodo pandemico si avverte. I due anni di quasi isolamento hanno messo tutti alla prova, ci hanno fatto riflettere sui rapporti personali e sul futuro. L’artista in senso lato, ha la fortuna di poter creare e sfogare le proprie aspirazioni con l’immaginazione, costruendo un mondo intimo e armonico.
Bonomi ha condotto infatti uno studio per curare i suoi miti passati, con uno sguardo alla poesia di Kostantinos Kavafis, un giornalista greco controcorrente. E sempre più indietro nel tempo lo scienziato francese del 1600, Jean-Francoise Niceron autore di trattati fondamentali sulla prospettiva divenuti pietre miliari. Con lo sguardo sulla contemporaneità con la nota designer, architetta milanese Nanda Vigo, considerata “ maestra della luce”, scomparsa proprio due anni fa.
Le sue opere, esposte in musei e luoghi mondiali, sono il frutto del talento delle avanguardie artistiche degli anni cinquanta; a lei è dedicata un’opera in mostra.
La ricerca delle forme in natura che Aldo conosce e frequenta coltivando con passione il suo orto, sono presenti negli alberi avvertiti, nelle forme che l’acqua assume nei prati, verdi e azzurre percezioni. Uno sforzo che il nostro occhio deve percorrere per intuire, in un percorso a volte scherzoso, le immagini sopite.
Anamorfismo, studi ottici, prospettive ardite, con pennellate precise dove l’acquarello si muove e sfuma. Il grande astrattista tedesco Paul Klee metaforicamente ci porta fra le quindici opere esposte e realizzate recentemente per la mostra.
“E’ un mondo complesso e affascinante quello che si apre ai nostri occhi osservando in modo attento e curioso le raffinate, delicate e improbabili composizioni nate dal pennello di Aldo Bonomi”, dice Nicoletta Tamanini che lo ha presentato al vernissage.
Il mondo di Bonomi ha radici profonde e non lascia nulla al caso. Una ricerca continua per indicare spazi possibili. “L’occhio segue le vie che nell’opera gli sono state disposte” ( Paul Klee). “Thaumaturgus Opticus…Visioni poliedriche” allo Spazio Foyer via Galilei 26 Trento fino al 20 dicembre. Ingresso libero. Il 16 dicembre sarà organizzato da Aldo Bonomi un laboratorio di pittura su seta in galleria.