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''Rotta contraria'' Albania specchio dell'Italia sbarca a Trento

Questa sera alle 21 al cinema Astra ci sarà la presenza del regista. Un documentario che vuole scavare nelle menti degli albanesi per capire che idee si sono fatti dell’Italia e degli italiani anche quando tornano nella loro patria
DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 18 giugno 2019

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Smontiamo i luoghi comuni. Vediamo cosa succede se a cercare lavoro in Albania sono i giovani italiani. E quante riflessioni si pongono i giovani albanesi dopo l’esperienza di lavoro italiana.

 

Il documentario “Rotta contraria” del regista, sceneggiatore milanese Stefano Grossi, vuole scavare nelle menti degli albanesi per capire che idee si sono fatti dell’Italia e degli italiani anche quando tornano nella loro patria.

 

In Albania il mito dell’Italia c’è sempre stato. Ad alimentarlo negli anni è stata la televisione. Gli albanesi conoscono e parlano con facilità l’italiano grazie ai programmi televisivi italiani da sempre apprezzati.

Il ballerino Kledi Kadiu ne è un esempio. Il film “La nave dolce” di Daniele Vicari racconta la sua storia.

 

Da Valossa a Bari nel 1991 ne sono partiti ventimila, resteranno in Italia duemila fuggitivi. Uno di quelli era proprio Kledi che, lanciato dalla televisione, fonda una scuola di danza a Roma e diviene docente nella trasmissione di Maria de Filippi che lo aveva reso famoso.

 

In aggiunta mettiamoci il fenomeno prorompente dei call center che porta lavoro e tanti soldi nelle tasche albanesi. Sostenuto dal Centro di Cinematografia Albanese il documentario mostra Tirana simbolo della nazione proiettata in un futuro di crescita economica.

 

Si parla di libero mercato e l’Italia è un buon interlocutore. Il paese delle aquile condivide solo la cuffia dei call center con gli italiani? C’è uguaglianza di vedute? Ci sono nuove realtà lavorative all’orizzonte? I giovani a cosa aspirano?

 

Le immagini ci mostrano i luoghi di lavoro. Il montaggio e la colonna sonora accelerano le inquadrature dei protagonisti e la loro vita. Fatos Lubonja dirà: “ Se volete vedervi allo specchio guardate l’Albania che è un pò la caricatura dell’Occidente”.

 

Una nazione che vorrebbe entrare nell’UE ma, con difficoltà, soddisfa le esigenze della popolazione, specialmente dei giovani. Il regista vuole smontare preconcetti, in un momento storico di paure del diverso da te, per conoscere e aprire la mente a nuovi orizzonti di condivisione.

 

Il documentario è proiettato questa sera  alle ore 21, al cinema Astra di Trento con la presenza del regista.

 

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