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Questo Trento Film Festival intercetta questioni di struggente attualità e quanto mai urgenti. Come modificare il ruolo in cui l’uomo si rapporta con la natura e il mondo animale?

Il Trento Film Festival si presenta ululando alla luna. La mano onirica di Gianluigi Toccafondo ci porta in terre remote. L’artista poliedrico, ha curato il manifesto e la sigla. La destinazione ospite di questa edizione è la Groenlandia
DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 20 marzo 2021

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Attenti al lupo. Il Trento Film Festival numero 69 si presenta ululando alla luna. La mano onirica di Gianluigi Toccafondo ci porta in terre remote.

 

L’artista poliedrico, ha curato il manifesto e la sigla. Non si può certo etichettare il simbolista romantico nato a San Marino.

 

Cineasta, animatore, pittore, scrittore, illustratore, anche aiuto regista in “Gomorra” di Matteo Garrone, Toccafondo lo abbiamo apprezzato in pubblicità, in tv, tra Sambuca Molinari o Levis, come esempi, nelle sigle di Fandango e della Mostra del Cinema di Venezia.

 

Le sue forme come oggetti caleidoscopici si muovono con leggerezza, i colori sono vivaci, l’ispirazione viene sempre dal passato. La fonte da cui ha preso l’idea per questo lavoro è Jack London, lo scrittore avventuriero, in specifico il libro “Il richiamo della foresta”.

 

“Mi sono concentrato sugli animali selvaggi della montagna, lo stambecco, l’orso, l’aquila, il lupo”. Il simbolo della natura selvaggia, ulula alla luna senza aggressività e di rimando la sua ombra si proietta su di essa.

 

Un richiamo che evoca luoghi lontani, incontaminati come la Groenlandia che sarà il paese invitato dal Trento Film Festival per questa edizione.

 

Già Geppi Cucciari, nella trasmissione “Che succ3de”, ci aveva avvicinato a questo luogo remoto con la figura dell’altoatesino Robert Peroni, alpinista esploratore che vive li da diversi anni, affascinato dalla comunità degli Ivi (si chiamano così gli Inuit che vivono ad est della Groenlandia.

 

Fra pochi giorni potremo apprezzare, grazie al Trento Film Festival, la sconosciuta cinematografia. Il presidente Mauro Leveghi, pone l’attenzione sulla simbologia dell’immagine: “Il manifesto realizzato per per questa 69 edizione intercetta questioni di struggente attualità e quanto mai urgenti. Come modificare il ruolo in cui l’uomo si rapporta con la natura e il mondo animale? E’ possibile la coesistenza nella ricerca di un nuovo e più avanzato equilibrio in grado di tutelare il futuro del Pianeta e la stessa sopravvivenza dell’uomo?”.

 

Grande attualità e grandi temi, per un mondo migliore al Trento  FilmFestival, tra eventi alpinistici, presentazioni letterarie, mostre e poliedriche scelte cinematografiche. Perché il cinema non potrà mai finire nonostante la pandemia, nonostante le sale chiuse, nonostante non sarà più come prima, nonostante i luoghi storici di cinema che scompaiono.

 

Il cinema è Arte e l’Arte nutre profondamente l’umanità. Nei limiti posti dalle normative il TrentoFilmFestival Montagna e Cultura 2021 partirà dal 30 aprile al 9 maggio. Che sarà anche online, molto apprezzato nella scorsa edizione, in screening, dal 30 aprile al 16 maggio.

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