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L'ombra di Caravaggio: vita di un artista rivoluzionario

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 11 novembre 2022

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Genio ribelle. L’artista milanese Michelangelo Merisi in arte Caravaggio, ha fatto parlare di sé nel tempo. La sua storia tormentata la conosciamo bene anche grazie a docufiction, alle  miniserie in tv ed al cinema, dal 1941 col regista Goffredo Alessandrini che ha diretto il grande Amedeo Nazzari.

 

Poi Derek Jarman nel 1986 che ha vinto con il suo “Caravaggio”, l’Orso d’Argento al Festival di Berlino. Senza contare le miniserie con Alessio Boni nel 2008, regista Angelo Longoni. Nel 2018 poi, un film d’Arte diretto da Jesus Garces Lambert con “Caravaggio - L’anima e il sangue”.

 

Ora nelle sale si proietta “L’Ombra di Caravaggio” diretto da Michele Placido, un film non biografico. Un film che il regista - attore (interpreta il Cardinale Del Monte) ha pensato già 53 anni fa quando, da un paese della Puglia, arriva a Roma e vede il monumento a Giordano Bruno (personaggio presente nel film con Gianfranco Gallo), a Campo de’ Fiori ed immagina un dialogo fra i due. Due personalità prorompenti Bruno e Caravaggio che entrano in conflitto con l’epoca della Controriforma.

 

Siamo agli inizi del XVII secolo, i personaggi che compaiono sono tutti esistiti tranne l’Ombra, un prelato (interpretato da Luis Garrel) assoldato dal Papa Paolo V, per indagare sull’artista che, scappato da Roma per aver ucciso un uomo Ranuccio Tomassini, si rifugia a Napoli e poi fugge a Malta. Con l’uso dei flashback si ricostruisce la vita dannata e sublime del Maestro.

 

Compaiono Artemisia Gentileschi che dice di andare da lui a bottega (ma probabilmente era il padre che lo frequentava). Lei sarà influenzata dalla cruda pittura di Michele (così viene chiamato per tutto il film) come in “Giuditta e Oloferne”. C’è il rivale pittore accademico Giovanni Baglione (Vinicio Marchioni), c’è Leda (Micaela Ramazzotti), la cortigiana da Caravaggio amata e dipinta nella “Madonna dei pellegrini” ed anche Anna (Lolita Chammah) la prostituta trovata morta lungo il Tevere e resa immortale in “Morte della Vergine”. Due camei animano le scene, Alessandro Haber e Moni Ovadia.

 

E c’è lui, il protagonista ribelle, interpretato da un Riccardo Scamarcio che sembra non sentirsi pienamente a suo agio nel personaggio, tanto da ripetere insistentemente “io dipingo il vero”. Un uomo ignaro di cosa stia accadendo attorno a lui, sempre disposto ad adirarsi.

 

L’artista è stimato per le sue doti pittoriche e non solo dalla marchesa Costanza Colonna (Isabelle Huppert) sposata a Francesco Sforza che lo prende, orfano, a Milano ed a Roma sotto le sue ali formandolo culturalmente. Molto amato e difeso dai Cardinali Francesco Maria Del Monte e Scipione Borghese, ma ciò non basta.

 

L’Arte di Caravaggio è il primo esempio di pittura dove il nero degli sfondi fa emergere le figure che sembrano muoversi come in una scena cinematografica. I personaggi biblici assumono l’aspetto dei poveri e diseredati, ogni dettaglio viene curato per rendere i soggetti provocanti ed attuali. In “Amor Vincit Omnia” l’interpretazione della tela barocca diviene visione soggettiva, senza tempo.

 

“Il percorso che ha fatto Caravaggio mi ricorda quello che ha fatto Pasolini quando è venuto a Roma…Mi fa ricordare Pasolini con i personaggi delle periferie, poi raccontati nei film come Accattone", sottolinea il regista Placido.

 

Una minuziosa ricostruzione scenica fa rivivere la Napoli del Seicento fra Castel dell’Ovo e Santa Maria La Nova. Nella città sono stati allestiti set che rappresentano altri luoghi importanti, per l’artista, anche non partenopei. A Roma i sotterranei delle Terme di Caracalla sono diventati storiche strade cittadine. Un film diretto con perfezione e con troppe certezze, dove il prima ed il dopo viene deciso dall’Ombra, responsabile anche del tragico finale. Il più grande pittore morirà a Porto Ercole nel 1610. Non certa la nascita, neppure la fine e se sia stato seppellito. Un mistero che non verrà mai a galla. “L’Ombra di Caravaggio” al cinema Modena di Trento.

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