La memoria di un Paese nell'esplorazione artistica di Dineo Seshee Bopape all'Hangar Bicocca di Milano
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Pugni chiusi, per resistere. Affiora il passato nelle opere della sudafricana Dineo Seshee Bopape. “Born in the first light of the morning” è il titolo della prima mostra antologica dell’artista al Pirelli - HangarBicocca di Milano.
Lo spazio vuoto del pugno riempito dall’ argilla, modellata dal palmo della mano. Simboli della lotta per l’autodeterminazione. Oggetti che testimoniano la storia e le discriminazioni subite, sono le placche di legno che riportano una cronologia di eventi che raccontano la resistenza del popolo africano.
I segni del tempo nell’installazione “Lerole: footnotes (the strugge of memoro against forgetting)” dove il Sudafrica è tragicamente protagonista. L’opera è ispirata dai testi dello scrittore afroamericano James Baldwin, dalla figura del politico sudafricano Robert Sobukwe fondatore del Congresso Panafricanista, prigioniero durante l’apartheid e anche dai numerosi combattenti per la libertà.
Una ricerca su atti di ribellione e resistenza contro il colonialismo. Placche lignee incise testimoniano gli scontri con gli invasori europei tra il 1450 e il 1921. Si vuole smentire la convinzione che il continente africano fosse stato conquistato senza opposizione alcuna.
La memoria collegata al concetto di vuoto, nel tempo, nel ricordo, nel corpo. La terra, l’argilla usate come medium, per richiamare il territorio, le espropriazioni. La polvere di marmo, segna l’habitat nel terreno trattato come un corpo. Il colonialismo e le contaminazioni nei continenti sono temi ricorrenti.
Il 1981 è l’anno di nascita dell’artista sudafricana, periodo segnato da eventi naturali come il terremoto di Dawu in Cina, eventi storici come l’abolizione della schiavitù in Mauritania. Un anno ricco di cambiamenti evocati dai disegni piramidali a parete, dai video, da tracce sonore dove la terra e l’acqua sono il centro della ricerca.
Un viaggio mitico e circolare nel passato “My love is Aline, is Aline, is Aline”, 2022. Su tre mega schermi circolari, installati su pareti di pietra calcarea, proiezioni sincronizzate dell’acqua di mare, l’oceano che appare come un grande spirito, acqua accarezzata dalla mano dell’artista. La musica accompagna l’opera, melodia - spiega Dineo - apparsa in sogno all’artista durante un suo viaggio in Giamaica.
Intorno si cammina fra rumori, suoni incisi nei vinili di giradischi sparsi fra le opere per evocare il passato. Due installazioni a forma di cupola. “And-In. The Light Of This” e “Mothabeng” (opera sonora, registrazioni in una cava di marmo sugli Appennini toscani, del 2022, concepito in occasione della mostra).
Materiali come terra, argilla, fieno compresso, formano le strutture come case che accolgono tra odori e piante. Richiami all’Arte povera, sonorità prodotte da elementi naturali di montagna. Richiami alla minimal art, alla Land art. Per riflettere sul rapporto che lega l’uomo al suolo, sulla natura, sull’idea di libertà. "Come i blocchi di argilla, la terra è un modo per lasciare traccia della propria presenza tramite un semplice gesto", dice l’artista.
La mostra curata da Lucia Aspesi e da Fiammetta Griccioli è a Pirelli. Hangar Bicocca - via Chiese 2- Milano fino al 29 gennaio 2023. Nello spazio delle Navate dell’Hangar si può visitare anche la mostra di Bruce Neuman fino al 26 febbraio 2023. L’ingresso è gratuito, per contatti: info@hangarbicocca.org