''La fiera delle illusioni'', un filmone di Guillermo del Toro con Bradley Cooper e Cate Blanchett che mettono a nudo le orribili facce nascoste degli uomini
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
I cattivi vincono. Nell’ultimo film del messicano Guillermo del Toro, due premi Oscar, si mette il dito sulle orribili facce nascoste degli uomini. Il noir, tratto dal romanzo di William Lindsey del 1946, è una storia maledetta. Lo scrittore ha ammesso che il personaggio di Stanton Carlisle, è ispirato a sé stesso. Una storia tormentata quella di Stanton. Un incendio, un corpo di cui non sappiamo il nome, bruciato in una casa. La voglia di creare una svolta nella vita. Il protagonista, il carismatico Bradley Cooper, non sa dove andrà. Partire da un luna park si rivela un piano vicente.
Stanley si presenta e viene subito coinvolto nella vita libera dei personaggi grotteschi ma veri. Rooney Mara, Molly, una ragazza dolce ma determinata, diventerà la donna con cui condividere la carriera futura di Stanton, il chiaroveggente.
Una truffa elaborata da una mente intuitiva ma depravata che porta alla popolarità, quindi al successo ed ai soldi. Pur avendo tutto, denaro, amore, fama, Stan vuole di più. L’incontro con la scaltra psicologa Lilith Ritter, la premio Oscar Cate Blanchett, sarà indispensabile per mostrare il lato oscuro dell’uomo che si spingerà troppo oltre.
Un film molto attuale che entra in ognuno di noi. Cosa siamo disposti a fare per raggiungere i nostri obiettivi? Quanto ci si illude di trovare la felicità usando i media per coinvolgere ed imbrogliare con fake news? La cattiveria è un modo di vivere per usare le debolezze umane che a volte nascondono anch’esse grandi cattiverie? Una giostra che si muove tra forme di personaggi disumani come gli uomini bestia ma purtroppo reali. Interessante la presenza di Willem Dafoe e di Ron Perlman, notevole la fotografia e la scenografia come i costumi.
Brutalità nello spettacolo, brutalità nella vita per riflettere sui risvolti nascosti del successo. Versione cinematografica nel 1947: Tyrone Power è Stanton, un flop. Del Toro vuole catturate la genialità del libro. Con l’aiuto della moglie Kim Morgan, esperta di noir, il regista ha adattato il romanzo in modo non convenzionale. I pittori contemporanei americani come Eduard Hopper sono i riferimenti visivi. “Ero molto interessato a raccontare una storia sul destino e sull’umanità” dice il regista. Il film è candidato alla 94ma edizione degli Oscar come Miglior Film, Costumi, Fotografia e Scenografia. Il film è nelle sale, non le abbandoniamo, sono sicure con il super green pass e le mascherina.