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''Io, Canova genio europeo'': una mostra per celebrare l'uomo, l'artista, il collezionista, il diplomatico

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 26 ottobre 2022

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Un enfant prodige della scultura. A duecento anni dalla sua morte Antonio Canova viene celebrato con una mostra Io, Canova genio europeo”.

 

Orfano di padre a soli quattro anni, l’artista viene affidato al nonno paterno rimanendo nel paese natio Possagno. Il nonno, autoritario e severo, abile tagliapietre per ville e chiese, gli insegna il mestiere già da bambino. A soli undici anni il piccolo Tonin andò a lavorare nella bottega del Torretti (lo scultore Giuseppe Bernardi) a Venezia dove frequenta corsi di disegno.

 

La mostra a Bassano del Grappa, al Museo Civico vuole evidenziare la personalità a tutto tondo dello scultore. Celebrato in Europa, Canova testimone di un periodo storico movimentato, ha saputo conquistare i grandi personaggi con le sue notevoli capacità non solo artistiche.

 

Sono circa centoquaranta le opere tra sculture, dipinti, disegni, libri preziosi, alcuni per la prima volta in mostra. L’esposizione viene divisa in tre momenti, in tre sale differenti, al primo piano del Museo Civico.

 

La prima sala rappresenta “L’uomo e l’artista”, la seconda “Canova e l’Europa”, la terza “Canova nella Storia”.


Nella prima sala si mostra il giovane scultore nel periodo a Roma dove fa incontri straordinari, specialmente con la scultura antica. Il suo atelier, in via Colonnette vicino al Mausoleo di Augusto, diventa un luogo di numerosi incontri tra artisti intellettuali. Era di moda fare il Grand Tour nelle città culturali e tanti aristocratici, intellettuali, potenti mecenati, poterono assistere alla realizzazione delle sue opere con grande ammirazione.

 

Stendhal disse dell’ atelier: “Un luogo unico sulla terra”. Nello studio c’era spazio per una biblioteca e per la sua collezione di opere d’arte, come disegni, dipinti ed incisioni di Giambattista Tiepolo, in mostra si potrà ammirare “Il trasporto della Santa Casa di Loreto”.

 

Nella seconda sala si ammira il periodo di grande popolarità artisti dello scultore ammirato da sovrani e mecenati d’Europa. Vienna gli diede l’affermazione internazionale con il duca Alberto di Sassonia che gli commissionò un monumento per la morte della moglie Maria Cristina d’Austria. Viene esposto lo “Studio per il Monumento funerario di Maria Cristina d’Austria”, in un’insolita forma piramidale.

 

Parigi gli apre le porte, per ritrarre il primo console della Francia e futuro Imperatore, Napoleone Bonaparte. Proveniente dal Regno Unito, probabilmente per la prima ed ultima volta, la scultura tanto discussa “Maddalena giacente” ritrovata in un giardino privato inglese, è l’opera più attesa. Comprare lavori del Canova diviene uno status simbolo.

 

La storia della scultura di marmo commissionata nel 1819-1822 da Robert Banks JenkinsonLord Liverpool” allora Primo Ministro Britannico, vola al 2002 dove viene venduta all’asta di sculture per giardino, ad una coppia inglese. Dopo duecento anni, nel 2022, “Maddalena giacente” viene riscoperta come originale del “nuovo Fidia” e rimessa all’asta da Christie’s.

 

Una delle ultime opere eseguite dal Canova, è una donna appoggiata su un piano orizzontale seminuda, simbolo di bellezza eterna. Nella terza sala assistiamo al consolidarsi della fama internazionale del Canova con Napoleone, che gli commissiona molti lavori, anche grazie all’Imperatrice Josèphine de Beauharnais, la sua prima moglie. Opere di grande maestria come la “Testa di Paolina Borghese Bonaparte”.

 

Nel 1815 Canova viene richiesto a Londra per giudicare i marmi del Partenone da poco arrivati in Inghilterra grazie a Lord Elgin. Canova conferma la provenienza e l’attribuzione al prestigioso Fidia. Un parere che porterà all’acquisto da parte del British Museum delle opere. Le campagne napoleoniche avevano fatto razzia del patrimonio artistico italiano. L’artista riesce, dopo la caduta di Napoleone, mandato da Papa Pio VII, a recuperare 258 opere che tornano in Italia tra cui “Il Laocoonte” e “La Carraccina” di Ludovico Carracci, in mostra.

 

Canova un politico efficace ed un uomo colto, la Biblioteca civica di Bassano del Grappa conserva la più grande raccolta al mondo di documenti manoscritti di Antonio Canova. In un momento storico che vede l’Arte al centro dei conflitti, il movimento “Just Stop Oil” protesta contro la crisi climatica e l’incremento della povertà, imbrattando tele di Van Gogh,


I girasoli”, Claude Monet il quadro “Il Pagliaio”, ci mancano i Monument men.

 

Celebrazioni di Canova anche al Centro Trevi di Bolzano “Amore e Psiche”, da Villa Margone di Trento, concessione in prestito della famiglia Lunelli, ma è una copia. “Io, Canova genio europeo”, Museo Civico a Bassano del Grappa fino al 26 febbraio 2023. Direzione della mostra di Barbara Guidi, curata da Mario Guderzo e Giuseppe Pavanello.

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