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Il film ''Close'' è imperdibile e dovrebbe essere proposto nelle scuole secondarie di primo e secondo grado per non sottovalutare chi piange

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 10 gennaio 2023

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Mai sottovalutare gli adolescenti. In “Close” del belga Lukas Dhont, la fanciullezza si allontana bruscamente per due tredicenni, amici per la pelle. I due devono confrontarsi con i pregiudizi di battute maschiliste che suscitano l’ilarità delle ragazzine.

 

Il film vince il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2022, inserito nella Shortlist degli Oscar per il miglior film straniero ed è il secondo lavoro del regista che giovanissimo, ha trentadue anni, si era già fatto notare con “Girl”. L’ispirazione è venuta a Dhont, che ha scritto la sceneggiatura con Angelo Tjssens, dal libro “Deep secrets: boysfriendships and the crisis of connection” di Noibe Way. Un’intervista a centocinquanta adolescenti per sviscerare tematiche Lgbt.

 

Il film è diviso in due momenti: l’infanzia nella campagna fiamminga (che è quella vissuta dal regista), tra fiori colorati e prati coltivati, in cui i due ragazzini corrono felici e l’adolescenza dove ci si confronta disastrosamente con le nuove compagne e compagni della scuola superiore. Il flusso delle stagioni, il lavoro nei campi dei genitori e del fratello maggiore di Leo, le corse in bicicletta per essere primo, la voglia di tenerezza.

 

I due amici vivono, giocano e dormono assieme, sono vicini di casa. Leo condivide la passione ansiosa per la musica di Remy che suona l’oboe, lo sprona ed ascolta attentamente. Ma ci sarà un brusco allontanamento dalla loro intimità, dovuto al confronto con la società dei prepotenti.

 

Lèo, Eden Dambrine, e Rèmy, Gustave de Waele, affrontano con grande sensibilità i turbamenti che li sovrastano. Un dolore che si trasformerà in dramma esistenziale.

 

Grande interpretazione della mamma di Rèmy, Emilie Dequenne, che nel 1999 vince il Prix d’Interpretation Feminine al festival di Cannes per l’interpretazione del magnifico “Rosetta” dei fratelli Dardenne. Lei era un’esordiente e ne ha fatta di strada, un buon auspicio per Eden e Gustave alla prima apparizione sul grande schermo, ma li rivedremo sicuramente.

 

Da Francoise Truffaut, a Xavier Dolan, si avverte nelle immagini di “Close”( amicizia stretta), nei primi piani, mezze figure, piani sequenze, nella sobria colonna sonora, la freschezza di una regia che vuole rendere visibile l’invisibile. Perché essere gentili, specialmente se sei maschio, non è tollerato dalla nostra società e le emozioni si devono nascondere. Dice Lukas: “Credo che il cinema debba funzionare come un ponte, non solo tra me regista e i personaggi ma anche con lo spettatore in sala”. Dhont sembra scuoterci per ascoltare con più attenzione i segnali che gli adolescenti ci trasmettono.

 

Uscito nelle sale cinematografiche il 4 gennaio, il film è imperdibile e dovrebbe essere proposto nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, per affrontare temi ed emozioni come le paure più temute, i desideri, il senso di appartenenza al gruppo, le aspettative che i genitori hanno nei confronti dei loro figli. Per non sottovalutare chi piange.

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