Effetto mostra, ''effetto domino'': il dopo lido approda a Trento
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Un trampolino di lancio verso gli Oscar. La 76ma Mostra del cinema di Venezia con “Joker” del regista Todd Phillips vincitore del Leone d’oro, grazie all’interpretazione strepitosa di Joaquin Phoenix, lo proietta verso gli Oscar.
Il dopo mostra porta da giorni nelle sale i film italiani in concorso e non come “Martin Eden”, di Pietro Marcello, con Luca Marinelli che si aggiudica la Coppa Volpi. Ma ci sono anche film fuori concorso nelle sale.
E’ l’effetto Mostra. E’ molto interessante, presentato nella sezione “Sconfini”, “Effetto domino” di Alessandro Rossetto, tratto da un libro di Romolo Bugaro, che ci descrive la dura vita del piccolo imprenditore.
Un geometra senza lavoro, Gianni Colombo, tra un crocefisso e l’altro si fa venire un’idea: i pensionati aumenteranno statisticamente nel mondo, nel 2050 saranno più dei giovani, se si costruissero degli alberghi per accoglierli con tutti i conforts, si farebbe un grosso business.
Peccato che ,“ingenuamente”o attratto da lucrosi guadagni, l’amico di Colombo, Franco Rampazzo, ex operaio che ha fatto carriera, si fidi ciecamente di lui ed anche delle banche (che gli negheranno il finanziamento).
Si scatena un effetto domino, in cui sono tanti gli imprenditori coinvolti nel progetto che non vengono pagati e quindi non pagano gli operai. Si mettono in luce altri pesci più grossi, che coinvolgono Colombo, imprenditori cinesi precisamente di Hong Kong ed un mediatore, interpretato con sicurezza da Marco Paolini.
Un film difficile ed amaro, ambientato nel nord est dell’Italia, in Veneto dall’accento. Una tragedia annunciata in un’anonima cittadina dove il suicidio diviene una soluzione ai problemi che coinvolgono anche i familiari. E’ divisa in capitoli la narrazione, con una voce fuori campo di Paolo Pierobon.
Il sistema perde acqua dappertutto e la corruzione è sovrana. Chi pensa di essere furbo non è altro che una pedina in mano ad un mondo malato. La concorrenza delle grandi imprese è spietata: bella l’idea di fare business su anziani benestanti illudendoli di essere immortali come meduse fluttuanti nell’acquario, rigeneratesi e comparse come simbolo dei resort “New Old”.
E’ un film politico ed uno spaccato di vita dove i rapporti umani sono in un vicolo cieco. I giovani disorientati, tristemente subiscono le scelte azzardate dei loro genitori. C’è chi entra nel gioco perverso del denaro e chi smarrito non sa dove attaccarsi.
Senza speranza Rossetto ci sbatte i mostri in prima pagina. “Lavoro” urlerà Rampazzo alzando le braccia per cercare un barlume di luce che non c’è.
Un film da vedere, apparentemente poco accattivante, non ha vinto nulla, infatti in sala ieri sera all’Astra di Trento c’ero solo io. Da sottolineare che proprio ieri la borsa di Hong Kong ha presentato un’offerta di 32 miliardi di sterline per il listino di Londra, che controlla anche piazza Affari. Da non perdere dal 12 settembre “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco. Vincitore del Premio Speciale della Giuria a Venezia. Per “Joker” bisognerà aspettare il 2 ottobre.