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''E’ un buon inizio''. Lo dice la maestra Lita, una delle protagoniste, nel film in concorso ''Cholithas'', premiato al Trento Film Festival con il Premio solidarietà Cassa Rurale di Trento

I registi Jaime Murciego e Pablo Iraburu hanno documentato la spedizione di cinque ardite donne boliviane che decidono di scalare l’Aconcagua, in Argentina, considerata la montagna più alta d’America
DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 28 agosto 2020

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

"E’ un buon inizio”. Lo dice la maestra Lita, una delle protagoniste, nel finale del film in concorso “Cholithas”, premiato al Supercinema Vittoria con il Premio solidarietà Cassa Rurale di Trento.

 

I registi Jaime Murciego e Pablo Iraburu hanno documentato la spedizione di cinque ardite donne boliviane che decidono di scalare l’Aconcagua, in Argentina, considerata la montagna più alta d’America.

 

La particolarità della spedizione è che le donne non tolgono mai i vestiti tradizionali boliviani. Sono casalinghe, cuoche e maestre, cinque personalità unite dalla voglia di affermare l’appartenenza ad una comunità. 

 

La grazia delle loro vesti svolazzanti al vento, i colori  vivaci come le loro risa, trasmettono un senso di libertà e  di rispetto per la natura, molto rassicurante.

 

I loro riti con le foglie di coca sono parte di un passato a cui loro non vogliono rinunciare. La forza che le donne acquistano grazie a questa esperienza  porta loro a guardare al futuro con occhi diversi, aperti a nuove gioiose esperienze.

 

Il freddo dei seimila unisce, Cecilia, Lidia, Dora, Elena e Lita  con i loro sacchi colorati alle spalle.

 

Il popolo Aymara è protagonista con la sua cultura e la vita della sua gente. 

 

La più alta montagna del continente americano diviene un mezzo per esprimere la solidarietà, l’amicizia, la tenacia di cinque donne che vogliono mantenere le proprie tradizione ed i principi che le tengono unite nel tempo.

 

Eventi, incontri, iniziative sparse nella provincia. Chi più ne ha più ne metta. Mauro Corona invitato con Luca Mercalli. Cosa avranno in comune? Un centinaio di film ci aspettano. Sembra di tornare agli anni cinquanta. Tutti attorno alla tv. Ora è online il futuro.

 

I film si vedono, si usano, si gettano. E’ più semplice la scelta, non devi uscire dalla sala se  quel film non ti va. Per esempio “The tough” di Marcin Polar, con quelle immagini esterne inadeguate, con il drone, per fortuna è un corto. 

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