Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Cannibali affamati d’amore. Nulla a che vedere con il film di Liliana Cavagni “I cannibali”, riferito ad Antigone di Sofocle. Parliamo di “Bones and All”, l’ultima produzione di Luca Guadagnino vincitore alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia del Premio speciale per la regia Leone d’Argento elogiato dalla stampa internazionale.
Per la seconda volta nel cast c’è Timothèe Chalamet (protagonista dell’apprezzato “Chiamami col tuo nome”), il divo delle teenager e non solo, che le ha fatte urlare di gioia muovendosi spavaldamente sul red carpet al Lido. La vera scoperta però è Taylor Russell, per la prima volta sul grande schermo, che nei panni di Maren, si aggiudica il Premio Marcello Mastroianni come miglior attrice emergente.
La storia è un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis (la scrittrice è vegana) che ha entusiasmato Guadagnino. Una ragazza, in fuga col padre per i comportamenti violenti che assume con le sue compagne di scuola, rimane sola e va alla ricerca della madre che non conosce, per capirsi.
Il regista palermitano ambienta e gira per la prima volta tutto il film negli Stati Uniti, un road movie di mille miglia, dove si attraversano Maryland, Ohio, Indiana, Illinois, Minnesota. Il film assume una svolta “romantica” quando la ragazza incontra Lee, un borderline dai capelli rosso accese vagabonda con lui ai margini dell’America di Ronald Reagan.
Si inserisce nella loro storia di cannibali anche un terzo inquietante essere che Maren aveva già incontrato e che le aveva insegnato dei trucchi di sopravvivenza, interpretato dal Premio Oscar Mark Rylance, si chiama Sully.
Un horror, genere all’ordine del giorno se pensiamo ai serial più visti come “Dahmer-Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer", questa però è una storia vera, accaduta proprio negli anni Ottanta. "Fino all’osso", vietato in Italia ai minori di 14 anni, è girato con maestria, con una fotografia esteticamente efficace e inquadrature con tagli di luce elaborati e una notevole colonna sonora per coinvolgere, senza però riuscirci pienamente. Risultato è un mix fra i generi che non provoca partecipazione. "C’è qualcosa nei diseredati, in coloro che vivono ai margini della società che mi attrae e commuove. Amo questi personaggi", dice Guadagnino.
I due attraenti attori rappresentano un’attuale gioventù bruciata, Lee balla al ritmo dei Kiss con contemporanei jeans strappati. Maren è un’accanita lettrice isolata dal mondo.
"Il cuore del film - dice il regista - batte teneramente e affettuosamente nei loro confronti. Mi interessano i loro viaggi emotivi. Voglio vedere dove si aprono le possibilità per loro, intrappolati come sono nell’impossibilità che devono fronteggiare. Vedo questo film come una meditazione su chi siamo e come possiamo superare quello che sentiamo, soprattutto se si tratta di qualcosa che non riusciamo a controllare. Infine, e soprattutto, quando riusciremo a ritrovarci nello sguardo dell’altro?". "Bones and all" al cinema Modena di Trento.