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Aspettando gli Oscar, aspettando la riapertura delle sale cinematografiche

Facciamocene una ragione. In streaming ci si può divertire ma non troppo. Il 25 aprile ci sarà la notte degli Oscar 2021. I film sono pronti per uscire in sala. Specialmente i candidati agli Oscar “Nomadland” di Chloe Zhao, Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia, e “The Trial of the Chicago7” di Aaron Sorkin, già sulle piattaforme
DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 24 aprile 2021

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Facciamocene una ragione. In streaming ci si può divertire ma non troppo. Il 25 aprile ci sarà la notte degli Oscar 2021. Il 26 aprile in Italia, nelle zone gialle, pare si aprano i cinematografi. I film sono pronti per uscire in sala.

 

Specialmente i candidati agli Oscar “Nomadland” di Chloe Zhao, Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia, e “The Trial of the Chicago7” di Aaron Sorkin, già sulle piattaforme.

 

La bravissima famosa attrice, Frances Mc Dormand, non rende nel piccolo schermo. Tutto risulta rimpicciolito e gli immensi paesaggi  sembrano una via di mezzo fra un documentario e una fiction. Scene scontate. E momenti di condivisione attorno al fuoco come piace tanto agli americani. Poco pathos, tanto già visto. Forse nel grande schermo la storia diventa meno monotona.

 

Nel processo ai Chicago 7 c’è più ritmo. Si è vero, altro soggetto. Da subito si entra nella vicenda e ci si sente protagonisti di un evento che ha cambiato la storia non solo americana. Tra gli attori, Eddie Redmayne e Sacha Baron Cohen. Una ricostruzione, grazie ai continui flashback, che rende nei dettagli la dinamica dei fatti avvenuti durante la storica manifestazione. Sette sono gli imputati, anzi otto, il capo delle pantere nere, che viene arrestato senza motivo e poi giustamente rilasciato. Uno scandalo questo processo che coinvolgerà l’opinione pubblica e renderò ridicola la giustizia americana.

 

Il giudice infatti, con il suo comportamento a dir poco deplorevole, mette in crisi il concetto di democrazia. La guerra del Vietnam diviene la  molla che ha fatto nascere la protesta giovanile contro l’ingiustizia e per la pace nel mondo.

 

Tanti i gruppi, tanti i leader, un unico comizio. Tra la folla i servizi segreti americani che vogliono creare  il caos per mettere in carcere tutti i capi e frenare la contestazione. E così avverrà.

 

Durante il lungo processo, i sette si conoscono più profondamente e la cosa porta a dei cambiamenti di giudizio. La giuria viene allontanata per non seguire le testimonianze principali. Una giurata verrà sostituita perché sostiene gli accusati. Il capo delle Pantere nere (l’ottavo), viene legato ed imbavagliato durante il processo. Ma lui è senza avvocato e il suo amico che lo consiglia seduto dietro di lui, viene ucciso.

 

Momenti di grande tensione, momenti in cui gli imputati si sentono i protagonisti della storia americana Un film frizzante, come frizzanti erano quegli anni. Drammatico e forse troppo divertente.

 

Quindi tornando al glamour degli Oscar: sarebbe bello pensare che  un piccolo film “Sound of Metal” dell’esordiente Darius Marder con il rapper attore britannico Riz Ahmed (conosciuto come Riz Mc)  di origini pakistane, possa raggiungere una o più statuette, non solo per la splendida interpretazione del protagonista. E’ la storia che attrae. Un batterista punk Ruben Stone, perde uno dei cinque sensi, proprio l’udito.

 

Una storia d’amore tra Ruben e Lou Berger, nella loro casa, il camper. Improvvisamente lui si accorge di non essere più come prima. Tutto tace. E’ inevitabile pensare ai silenzi delle strade durante il lockdown.

 

Il silenzio che fa paura, il silenzio di chi ama la sua compagna anche sul palco dove si esibisce con lei, con la sua dura musica metallica. Ora  non sente Ruben il batterista e  non vuole cambiare le sue abitudini. Ma non si può tornare indietro. Il musicista ci prova. Anche al mondo è piombato addosso il Covid che sta ancora vincendo. Nel film è il mondo che piomba addosso al protagonista. La scelta finale di Ruben è sospesa come la nostra insolita straniante situazione.

 

Tutti distanziati come nella notte degli Oscar. La 93.ma edizione degli Oscar 2021, il 25 aprile,  ha una nuova location. L’Academy ha commissariato Union Station, lo scalo ferroviario della città di Los Angeles trasformato in teatro. L’evento si vedrà sia nell’atrio della stazione, che sul palcoscenico del Dolby Theatre di Hollywood Boulevard. Ogni evento sarà ristretto ed a prova di contagio. Verranno adottate severe norme di sicurezza e alla fine, si decreteranno vincitori e vinti. I film e le sale cinematografiche.

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