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Centro Sociale Bruno e Fridays for Future in corteo al Casteller: “Smontiamo la gabbia, ci schieriamo dalla parte degli orsi ribelli”

Gli attivisti lanciano la mobilitazione per raggiungere il Casteller dove sono rinchiusi tre plantigradi: “Non sono dei peluche, la presenza degli orsi non è compatibile con un modello di turismo consumista e invasivo, nel contesto di un territorio ampiamente antropizzato”

Di Tiziano Grottolo - 12 ottobre 2020 - 12:25

TRENTO. “Smontiamo la gabbia” è questo il nome scelto da Centro Sociale Bruno, Assemblea Antispecista, Fridays for Future e Coordinamento Studenti Medi per la manifestazione che si terrà domenica prossima, 18 ottobre con l’obiettivo di raggiungere in corteo il Casteller, lo spazio dove si trovano reclusi gli orsi M49-Papillon, M57 e Dj3. “Con il progetto Life Ursus – attaccano gli attivisti – qualcuno in Provincia deve aver pensato che qualche orso nei boschi avrebbe fatto bene al turismo e alle casse trentine, peccato però che dopo qualche anno ci si è resi conto che la presenza dell’orso Yoghi non è compatibile con un modello di turismo consumista e invasivo, nel contesto di un territorio in realtà ampiamente antropizzato”.

 

Ovviamente, ad essere messa in discussione è la decisione di “mettere sotto chiave” i tre esemplari “indisciplinati”, ma anche le condizioni in cui si trovano rinchiusi: “È notizia di questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite inaccettabili (articoli QUI e QUI) persino dagli organi di controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione di ‘comitati etici’ per ripulirsi la faccia con la solita favola del ‘benessere animale’. La classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia di un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali”.

 

 

Gli attivisti parlano di un progetto naufragato nella misura in cui i soldi arrivati dall’Ue sarebbero dovuti essere spesi meglio, per progetti di educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a residenti e turisti, nell’ottica di una convivenza pacifica e rispettosa. “Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista, questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere”.

 

Come sottolineano le varie realtà gli orsi trentini non sono peluche: “Nell’operato della Giunta Fugatti riconosciamo le stesse politiche repressive nei confronti di tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà di autodeterminazione. Da sempre solidali con la lotta di chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli orsi ribelli”. Infine un appello per allargare la mobilitazione contro un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge territori animali e umani, capitalizzando ogni respiro”. L’appuntamento lanciato dagli attivisti è alla stazione di Villazzano, domenica 18 ottobre alle 11. La manifestazione durerà tutta la giornata, d’obbligo la mascherina.

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