Bike Festival al parco Miralago, le associazioni ambientaliste dicono "no": "Il business sorpassa tutte le parole e le promesse di sostenibilità"
Il Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro: "La manifestazione va trasferita alla Baltera: il parco Miralago venga riconosciuto come giardino storico, bisogna riqualificare l'area puntando ad un turismo diverso, poco impattante e veramente sostenibile"
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RIVA DEL GARDA. Lo scorso anno il Bike Festival di Riva del Garda si è confermato un evento di enorme successo, tanto da attirare qualcosa come 70.000 visitatori in pochi giorni. Un turismo in gran parte estero (soprattutto tedesco) e che ha reso la kermesse un appuntamento fisso nel calendario rivano: ma complice l'indisponibilità dell'area ex Cattoi, quella dove era stato ospitato ultimamente l'evento, quest'anno il Bike Festival si farà in un'area differente, più vicino alle rive del Garda.
Si tratta del parco della Miralago, e si tratta di una scelta che ha provocato l'immediata reazione delle associazioni ambientaliste della zona (rappresentate Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro) che hanno immediatamente scritto alle autorità e alle amministrazioni competenti per far cambiare idea a chi prende le decisioni. Promettendo di andare fino in fondo per "salvare il parco".
"Il grande parco della Miralago è l'unica area pubblica della fascia lago rivana rimasta a verde, un bellissimo parco con numerose e stupende piante d'alto fusto frequentato da sempre da visitatori di tutto l'Alto Garda e da turisti, in cerca di relax soprattutto d'estate", scrive il Coordinamento in un comunicato stampa.
"Per di più siamo a ridosso di una festività importante, ci sarà il solito caos in città, le solite code di auto. Si discute ormai anche da noi di overtourism e della sostenibilità sociale e non solo ambientale del turismo: a parole tutti, anche Garda Dolomiti, spingono e promuovono la sostenibilità, ma nei fatti - lo vediamo anche in questo caso - non è cosi. Il business passa sopra a tutti i ragionamenti ed i luoghi più belli si vorrebbero ceduti a chi ne trae rendimento economico cosi che progressivamente vengono degradati".
"Certamente Garda Dolomiti - riprende la nota - sapeva da mesi che il Bike Festival doveva essere trasferito da un'altra parte e speravamo in una scelta rispettosa; invece l'intenzione è l’occupazione dell’area, e non solo quella, con stand, furgoni, camion, collegamenti con numerosi cavi elettrici, invasione contemporanea di tantissime persone e delle pesantissime bici elettriche (oramai si va quasi solo a motore) che distruggeranno la zona a prato e comunque provocheranno danni irreversibili all'unico parco alberato della città. Il parco Miralago dovrebbe essere riconosciuto come giardino storico-botanico come già chiesto da una petizione che ha raccolto quasi 28.000 firme".
Il luogo più adatto per queste manifestazione, dicono le associazioni, sarebbe alla Baltera: "Un luogo finanziato con denaro pubblico, dotato di spazi espositivi, parcheggi, collegamenti con la città e l'intero territorio dell'Alto Garda, percorribili anche in bicicletta".
"Ed è evidente che il posizionamento del Bike Festival alla Miralago non sarà limitato (nel pensiero degli organizzatori) solo a quest’anno. Chi li smuoverà più? Quali progetti di recupero e valorizzazione delle aree verdi potranno essere impostati, sapendo che una volta all’anno i biker la faranno da padrone occupando tutto lo spazio, livellando ed attrezzando le aree disponibili? Tutta la fascia lago è già stata compromessa, cambiata, negli ultimi decenni, con interventi artificiali e ridisegnando le spiagge, sono spariti quasi tutti i giardini privati. Inoltre la troppa vicinanza con l'area protetta del Monte Brione che sarà, come è già successo nelle altre edizioni, frequentato dai troppi biker incuranti dei divieti e provocando altri danni su sentieri non consentiti".
"Con queste considerazioni - conclude la nota - il Coordinamento Tutela Ambiente Alto Garda e Ledro chiede che venga trasferita la manifestazione alla Baltera e che il parco Miralago venga riconosciuto come giardino storico e che l’area intera venga riqualificata puntando ad un turismo diverso, poco impattante e veramente sostenibile".