Due pulcini scompaiono sott'acqua. A predarli una tartaruga asiatica aliena trovata nel Garda
A darne notizia il Parco Naturale di Bussolengo (ALL'INTERNO IL VIDEO). Cesare Avesani Zaborra: "Si tratta di una specie anche molto adattabile, prolifica e vorace che in Veneto, di certo non trova predatori naturali. Pensateci prima di prendere animali esotici. Potrebbero mettere a rischio l'ecosistema''
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BUSSOLENGO. Stavano osservando dei pulcini di germano reale che sguazzavano sereni nelle acque del Garda quando all'improvviso hanno visto emergere questo strano essere dalla testa di serpente e dal corpo di tartaruga. Pochi secondi e si è riimmerso e in un attimo due pulcini sono spariti sott'acqua. "Se c’è una storia in grado di raccontare quale sia l’impatto delle specie aliene invasive sugli ecosistemi locali, è proprio quella che finisce con l’affidamento di una tartaruga guscio molle da parte dei Carabinieri Forestali del Nucleo Cites al Parco Natura Viva di Bussolengo". A spiegare cosa è successo è lo stesso Parco Natura Viva di Bussolengo che ieri si è visto recapitare lo strano animale direttamente dalle forze dell'ordine.
I fatti, spiegano, risalgono a tre mattine fa: "Sulle sponde del Lago di Garda - ha dichiarato Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva - alcuni turisti stavano osservando dei pulcini di germano reale che nuotavano dietro la madre. All’improvviso, è spuntato qualcosa sul pelo dell’acqua e i due piccoli sono stati trascinati giù. Subito attivata la filiera di segnalazione, nel giro di poche ore la femmina di Pelodiscus sinensis - questa sembra essere la sua specie d’appartenenza - che li stava predando, è stata catturata dalla Lipu (convenzionata con la Provincia ndr) e tramite i Carabinieri Forestali del Nucleo Cites, affidata alla nostra struttura”.
Svolti i controlli e le analisi del caso è apparso subito evidente come si trattasse di una specie aliena: una specie originaria di Cina, Vietnam, Taiwan e Giappone evidentemente importata, evoluta per vivere in acque basse con fondo sabbioso, nel quale si nasconde tenendo fuori solo la piccola proboscide e dal quale emerge per cacciare alborelle, carassi, piccole carpe, piccole trote, pesci gatto e invertebrati. "Si tratta - spiega ancora il Parco - di una specie anche molto adattabile, prolifica e vorace che in Veneto, di certo non trova predatori naturali. Ulteriore beffa è che la protagonista incolpevole di questa storia risulta anche inserita nella Lista Rossa IUCN come vulnerabile di estinzione".
"Quella tartaruga è finita nel Lago di Garda perché qualcuno l’ha acquistata e poi l’ha abbandonata illegalmente - prosegue Avesani Zaborra - senza curarsi del fatto che inserire una specie estranea nel nostro ecosistema, significa alterarlo con conseguenze molto pericolose. Non solo un pericolo per i germani che in questo periodo stazionano sul Lago, ma anche per tutta la fauna acquatica di questo territorio, che già si trova in un equilibrio fragile toccato da una forte presenza dell’uomo".
Un danno duplice alla biodiversità, perpetrato ancora una volta dall’uomo: sottratta alla possibilità di incrementare la vitalità della propria specie nel suo ambiente naturale e abbandonata con l’unico risultato di distruggere un altro ecosistema. "Non acquistate animali esotici. Ma se lo fate, sappiate che abbandonarli equivale ad uno dei peggiori crimini che possono essere commessi a danno della natura", conclude Avesani Zaborra.