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Gli itinerari de L’AltraMontagna: tra gli specchi d’acqua ai piedi del massiccio dell'Adamello

Un facile anello per andare alla scoperta della conca di San Giuliano, sul margine orientale del massiccio dell’Adamello e di fronte alla Presanella, con belle viste sulle Dolomiti di Brenta

di
Luigi Dodi
26 aprile | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Percorrendo la Val Rendena, lo sguardo, o meglio, i desideri escursionistici, se così possiamo chiamarli, sono attratti da due mondi diversi, che si fronteggiano sugli opposti versanti. A est si stagliano le Dolomiti di Brenta, con le loro celebri pareti e guglie di calcare che si alzano verticali sopra i boschi, mentre a occidente, più nascosto, il massiccio dell’Adamello si allunga fino al confine con la Lombardia, con le sue distese di ghiacciai e le lunghe valli che lo circondano. Tra queste ultime, sul versante trentino spicca, per bellezza e notorietà, la Val Genova, il profondo solco che all’altezza di Carisolo, appena oltre Pinzolo, penetra per quasi 15 chilometri fino ai piedi della grande Vedretta del Mandrone. Ricca di cascate, pascoli e grandi boschi, è una meta quasi obbligata per chiunque transiti da queste parti, anche solo per una passeggiata lungo il fondovalle, fino a Malga Bedole, o come trampolino di lancio per escursioni più lunghe e impegnative, salendo a nord sui selvaggi versanti della Presanella, o verso sud, in direzione del Caré Alto e dei Corni di Cavento. Proprio per questa sua grande bellezza, la Val Genova, soprattutto nei mesi estivi, può letteralmente essere presa d’assalto, tanto che viene chiusa al traffico privato e percorsa da un bus navetta. Certo, questo non ne diminuisce la bellezza, ma per stare un po’ fuori dalla folla, suggeriamo una bella escursione ad anello all’imbocco della valle, con partenza direttamente dalla Val Rendena, muovendosi tra grandi boschi e incantevoli laghi sulle pendici più orientali del Gruppo dell’Adamello.

 

Nei boschi, con vista sul Brenta

Risaliamo dunque il corso del Sarca, entrando, oltre Tione di Trento, in Val Rendena, dove, oltrepassato Spiazzo, abbandoniamo la Statale diretta a Pinzolo e Madonna di Campiglio, per raggiungere prima Strembo, poi il grazioso abitato di Caderzone Terme. La segnaletica ci indica che stiamo per entrare nel Parco naturale Adamello Brenta, e alcune frecce ci indicano invece la direzione da seguire per raggiungere il punto di partenza di oggi: svoltiamo a sinistra per Malga Campo e il rifugio San Giuliano, seguiamo la stradina tra le case, poi iniziamo una lunga risalita sulla rotabile, a dire il vero piuttosto stretta, che in circa 7 chilometri, superato il primo parcheggio di Pozza delle Vacche (altra possibilità di accesso) e dopo un ultimo tratto su sterrata in direzione di Malga Campo, ci porta fino al piccolo parcheggio di Pöc da li Fafc. Un evidente sentiero nel bosco traversa verso sud, quasi in piano, poi in leggera salita, mentre tra gli alberi inizia a comparire l’ampio solco della Val Rendena, oltre la quale si alzano le Dolomiti di Brenta. Camminiamo spediti, la traccia è agevole, e in breve raggiungiamo i pascoli di Malga Campostril (1827 m) e l’adiacente Lago di Vacarsa (1912 m), incassato in una silenziosa conca sassosa, dove ci concediamo una breve pausa per ammirare il panorama verso l’infilata calcarea del Gruppo di Brenta. Il sentiero n° 221 sale ovest del lago, uscendo dalla vegetazione, e in breve ci conduce sulla Bocchetta dell’Acqua Fredda (2185 m), dove il panorama si apre sul mondo di granodioriti dell’Adamello, abbracciano in un sol colpo dal Caré Alto alla Presanella.


Il Lago di San Giuliano (1938 m), con l’omonima chiesetta, affacciato verso la Presanella. © Syrio

Laghi, ghiacciai e antiche leggende

Salutiamo le Dolomiti di Brenta, che da qui appaiono ancora più maestose, e iniziamo la discesa, con diversi tornanti su pendio aperto, sempre sul sentiero n° 221, in direzione degli evidenti laghi di Garzonè e di San Giuliano. Raggiungiamo il pianoro erboso con la Malga Garzonè, sulle sponde dell’omonimo lago (1942 m), dove possiamo ammirare il cosiddetto “Lares dal bait dei porcei”, un esemplare di larice con un’età stimata di 600 anni, con una circonferenza di 485 cm e alto 22 metri, l’albero monumentale più vecchio del Parco. Costeggiamo il lago e, passando dal bel rifugio San Giuliano (1956 m), giungiamo all’adiacente Lago di San Giuliano (1938 m), dove ci concediamo una meritata sosta presso la piccola chiesetta sulla sua sponda orientale, dedicata a san Giuliano di Cilicia. Pare che questo luogo fosse la dimora di un eremita, e le prime notizie di una cappelletta risalgono al 1292, quando l’amena conca con i due laghi, affacciati verso la Presanella, viene citata come fonte di “acqua buona per le febbri”. Di sicuro la chiesetta venne edificata nel 1488 (l’edificio attuale è del 1868), nel luogo dove la tradizione vuole che san Giuliano si fosse ritirato per espiare la colpa di aver ucciso i suoceri, in seguito a un errore di gelosia per la sua consorte.
Contemplando il paesaggio, ci perdiamo in queste storie antiche, e lanciamo un’occhiata al sentiero n° 221 che sale a ovest, sulla dorsale che separa la conca di San Giuliano dai Laghi di Germenega: da lì sarebbe bello scendere tutta la Val Germenega fino al fondo della Val Genova, oppure risalirla fino al Passo Altar (2385 m), per traversare in Val di Borzago e al rifugio Caré Alto, o ancora più lungamente al Passo dei Pozzoni e verso la Val Lares, passando ai piedi di Caré Alto e Corni di Cavento… Quante e quali possibilità! Ma torniamo a più miti consigli, e imbocchiamo il sentiero n° 230 che verso nord abbandona il lago per portarsi sui pascoli della Malga di San Giuliano (1968 m), con una vista ancora più bella su Presanella, Crozzon di Lares e Caré Alto. Entriamo nel lariceto e perdiamo leggermente quota, prima di affrontare un bel traverso nel bosco verso est, in alto sulla Val Genova, che ci conduce sugli aperti pascoli di Malga Campo (1729 m), splendidamente affacciati sul versante meridionale della Presanella, con le Dolomiti di Brenta che tornano a presentarsi oltre la Val Rendena. Ecco, siamo quasi alla fine della nostra escursione, che ripercorriamo con la mente mentre affrontiamo i pochi minuti sulla sterrata che ci riportano all’auto.

 

IL PERCORSO
Regione: Trentino – Alto Adige
Partenza: località Pöc da li Fafc (1661 m)
Accesso: da Caderzone Terme, in Val Rendena, risalendo la stradina verso Malga Campo
Arrivo: Lago di San Giuliano (1938 m)
Disilvello: 600 m
Durata: 4 h l’anello completo
Difficoltà: E (escursionistico)

 

Immagine di apertura: il profondo solco della Val Genova, con l’Adamello sullo sfondo e la Presanella sulla destra. In primo piano, il versante di salita dell’itinerario. © Arne Hellin

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