Torna "Croc, una specie di cinema", la rassegna di cinema all'aperto ai piedi del Monte Bove che porta storie e visioni dal mondo nel cuore dei Monti Sibillini
Ai piedi del Monte Bove, all'Area Caraceni di Ussita, dal 28 giugno al 30 agosto arriva la quarta edizione di "Croc, una specie di cinema" con 12 proiezioni che mirano all'esplorazione di nuovi mondi e alla loro compresione. Tra i temi affrontati, la controversa relazione tra esseri umani e natura, le disparità di genere, il vivere nei piccoli paesi e molto altro, esplorati attraverso il linguaggio della settima arte
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Dal 28 giugno al 30 agosto 2024, l’Area Caraceni di Ussita (MC), situata ai piedi dell’imponente Monte Bove, è il suggestivo palcoscenico della quarta edizione di "Croc - Una specie di cinema", la rassegna cinematografica organizzata dall'associazione C.a.s.a. – Cosa Accade Se Abitiamo, nata a Frontignano, una frazione di Ussita, dopo il terremoto del 2016 per lavorare su pratiche di rigenerazione territoriale. La rassegna acompagnerà l’estate dell’entroterra maceratese attraverso dodici proiezioni, anteprime e incontri all'aperto in compagnia di ospiti da tutta Italia.
"Croc" è uno spazio importante perché interroga anche sull'accesso al cinema come diritto umano, spazio di socialità e di costruzione di comunità, di dialogo a partire e con gli autori o i protagonisti di un film. Non è un caso che si tenga a Ussita, dove sul sito dell'amministrazione comunale è possibile visitare ancora la sezione dedicata al Cinema Teatro Comunale, anche se - come si legge - "la struttura è inagible a causa degli eventi sismici del 2016".
Otto anni dopo, è ancora "Croc" a ricordare il valore e l'importanza delle proiezioni cinematografiche per aprire uno sguardo sul mondo, oggi che chi vive a Ussita per vedere un film deve fare almeno tre quarti d'ora d'auto, e arriva a Tolentino o a Matelica. «La quarta edizione è frutto di un anno di lavoro insieme a Roberto Rettura e Francesca Zanza – spiega Chiara Caporicci, presidente dell'associazione C.a.s.a. - e a stretto contatto con i nostri partner, una risorsa preziosa di conoscenze ed esperienze. Non solo infatti ci supportano nella programmazione ma ci aiutano anche a creare un contesto di scambio e dialogo per ogni film. Per questa edizione - continua Caporicci - ci siamo posti l'obiettivo di portare a Ussita temi che, pur seguendo un filo conduttore comune, ci permettono di esplorare nuovi mondi, comprenderli e conoscerli. Ampliamo cioè il nostro sguardo, apriamo finestre su comunità, culture e stati delle cose, non limitandoci solo ad interrogarci sul vivere nei piccoli paesi, che resta comunque uno dei pilastri della rassegna, ma abbracciando anche storie più lontane. Questo approccio è una scelta consapevole per indossare nuovi occhiali con cui guardare ciò che abbiamo intorno e superare i nostri confini ideologici e culturali».
Tra i partner a cui fa riferimento ci sono il Comune di Ussita, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, l'Università degli Studi di Camerino e la Fondazione Marche Cultura – Film Commission, di cui la manifestazione gode del patrocinio.
Prezioso anche il supporto del Gruppo Regionale Cai Marche, ActionAid Italia/Enel Cuore, Ottopermille della Chiesa Valdese e Distilleria Varnelli. Importanti collaborazioni arricchiscono il festival e tra queste gli organizzatori ricordano quelle con Occhio Nascosto dei Sibillini, Nuovi Mondi Festival, Anonima Impresa Sociale-PostModernissimo, Proloco 7.1 Ussita e Montelago Celtic Festival.
I dodici film esploreranno temi cruciali e attuali, come la controversa relazione tra esseri umani e natura, le disparità di genere o che cosa comporti vivere nei piccoli paesi: ogni proiezione sarà accompagnata da incontri con ospiti legati ai film, presentazioni di libri e approfondimenti a cura dei partner di Croc.
Il rapporto con la natura sarà centrale in film come "La Canzone della Terra" (28 giugno) di Margreth Olin e prodotto da Wim Wenders, che ci guiderà attraverso le suggestive vallate norvegesi in quella che è stata definita “l'esperienza naturalistica-cinematografica più sorprendente del 2024”, e in "Grizzly Man" (26 luglio) di Werner Herzog, che racconta la triste storia di Timothy Treadwell, arrivato in Alaska per documentare, vivere e studiare il famoso orso grigio del Nord America. Le disparità di genere saranno affrontate in "Il Popolo delle Donne" (10 agosto) di Yuri Ancarani, grazie all’esperienza della prima psicanalista italiana a lavorare in carcere con detenuti in isolamento per omicidio, e in "Cholitas" (30 agosto) di Pablo Iraburu e Jaime Murciego, che narra l'emancipazione di cinque donne indigene boliviane attraverso la nota spedizione sull'Aconcagua, la montagna più alta d’America.
La vita nei piccoli paesi sarà esplorata in tre titoli ambientati in Appennino: "Sting Like a Bee" (12 luglio) di Leone Balduzzi, con protagonista un gruppo di ragazzi e ragazze accomunati dalla passione per le Api Piaggio, in "Castelrotto" (19 luglio) del regista marchigiano Damiano Giacomelli, un revenge movie sulle fake news ambientato in provincia di Fermo, e in "Tutto è qui" (9 agosto) di Silvia Luciani che racconterà la storia, ambientata nei luoghi colpiti dal terremoto del 2016, di due donne che trovano un nuovo destino grazie ai bambini e alle bambine dell’asilo del bosco di San Ginesio. A Ferragosto, invece, l'appunto è con uno dei film più significativi del 2024 per chi lavora nelle aree interne: verrà proiettato infatti "Un Mondo a Parte" (15 agosto) di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele, che farà sorridere e anche riflettere grazie alla storia di un maestro elementare trasferitosi dalla giungla romana nel Parco Nazionale d’Abruzzo, che si troverà a cercare in tutti i modi di salvare una piccola scuola (qui la recensione di Pietro Lacasella per L'Altramontagna).
Il linguaggio dell’animazione verrà esplorato in due appuntamenti pensati in particolare ma non solo per i più piccoli: lo storico capolavoro giapponese "La Città Incantata" (5 luglio) di Hayao Miyazaki e "Il Mio Amico Robot" (16 agosto) di Pablo Berger, in nomination agli Oscar 2024. "Kissing Gorbaciov" (23 agosto) di Luigi D’Alife e Andrea Paco Mariani racconta invece l’incredibile tour dei CCCP di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni che dal Salento arrivò a Mosca, squarciando la cortina di ferro tra Occidente e Urss a suon di rock e punk: un omaggio ai 40 anni del gruppo punk, con radici ancorate nell'Appennino reggiano, celebrato con una mostra a Reggio Emilia e con una serie di concerti a Berlino e in tutta Italia.
Infine "Palazzina LAF" (24 agosto), esordio alla regia di Michele Riondino con Elio Germano, vincitore di 3 David di Donatello e ambientato nel complesso siderurgico dell’Ilva di Taranto: un film dal solido impianto civile e dagli echi grotteschi e arrabbiati che rimandano a “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri.
Con questi viaggio nei tempi e nello spazio, oltre che nei generi, "Croc - Una specie di cinema" promette di essere un evento che non solo celebra il grande schermo, ma anche il dialogo, l'incontro e la riflessione, portando storie e visioni da tutto il mondo nel cuore dei Monti Sibillini, nelle terre segnate dal sisma del 2016 dove l'aggregazione e lo scambio sociale sono diventati più rari. Tutte le proiezioni si svolgeranno nell'Area Caraceni di Ussita, all'ingresso del paese. I film saranno proiettati sul prato allestito con panche e sedie, ma gli spettatori possono portare con sé una sedia o un cuscino e una coperta per affrontare le temperature serali della montagna (siamo a 800 metri sul livello del mare). Le serate inizieranno alle 19:30 con un aperitivo al BarCroc, durante il quale sarà possibile incontrare gli ospiti, mentre le proiezioni inizieranno alle 21:15 (incontri a seguire).
Info http://www.portodimontagna.it/2024/06/croc2024/