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Cultura

"Scivolone olimpico": ecco il nuovo libro targato l'Altramontagna sulla pista da bob di Cortina. Dieci punti di vista, per dieci approfondimenti su un caso simbolo

È oggi uscito "Scivolone olimpico" (edizioni People), il libro sugli sviluppi dell'ormai "mitica" vicenda della pista da bob di Cortina. Il carattere del libro, curato da Pietro Lacasella e da L'AltraMontagna, è quello di un instant book: è la fotografia di un istante, anche se a dire la verità le fotografie sono dieci. Dieci punti di vista, dieci approfondimenti, per esaminare com’è evoluto finora un caso che ha assunto un respiro mediatico nazionale

di
Redazione
26 aprile | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

È oggi uscito Scivolone olimpico (edizioni People), il libro sugli sviluppi dell'ormai "mitica" vicenda della pista da bob di Cortina. Il carattere del libro, curato da Pietro Lacasella e da L'AltraMontagna, è quello di un instant book: è la fotografia di un istante, anche se a dire la verità le fotografie sono dieci. Dieci punti di vista, dieci approfondimenti, per esaminare com’è evoluto finora un caso che ha assunto un respiro mediatico nazionale.

 

Tra le nuove infrastrutture in via di realizzazione per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, la pista da bob ha infatti acceso un dibattito pubblico fortemente partecipato, diventando emblema di politiche miopi che utilizzano i beni della comunità in favore di pochi.

 

Se il costo annunciato dell’impianto andrà a superare abbondantemente i 100 milioni di euro, il numero dei praticanti italiani non arriva a sessanta unità, tra bob, slittino e skeleton (maschi e femmine).

 

Eppure, appena al di là del confine, a Innsbruck e a Saint Moritz, ci sarebbero stati due impianti predisposti a ospitare le gare olimpiche: una scelta che avrebbe messo al riparo la conca ampezzana da un inutile danno paesaggistico e ambientale. Non solo, le speranze che il nuovo impianto si possa ripagare negli anni sono del tutto vane. A niente è servito il grido ammonitorio della pista da bob di Cesana Pariol, realizzata in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006 e abbandonata a pochi anni dall’inaugurazione.

 

In questo volume a dieci voci, l’avventura nera del bob prende forme sorprendenti ed è raccontata toccando gli aspetti più diversi, le concause, i retroscena, i numeri del business, le conseguenze socio-economiche a cui pochi hanno pensato. Vengono delineati i ritratti degli atleti e descritte le folli discese. Un viaggio amaro, ma anche ironico, scivolando sul ghiaccio verso l’appuntamento olimpico.

 

Il libro raccoglie i contributi di Luca Andreazza, Michele Argenta, Giovanni Baccolo, Cecilia Butini, Diego Cason, Sofia Farina, Marco Albino Ferrari, Cristina Guarda, Pietro Lacasella, Daniele Loss, Luigi Torreggiani e Mauro Varotto.

 

"Queste pagine - si legge nella nota del curatore - non hanno né la pretesa né la presunzione di analizzare in modo definitivo ed esauriente la vicenda della pista da bob di Cortina. Troppe le variabili in campo in questa fase evolutiva, in cui si susseguono continue e rapide trasformazioni, troppe le incognite sul futuro dell’impianto per prevederne la longevità. È piuttosto la fotografia di un istante".

 

L’intero compenso destinato agli autori verrà devoluto, per decisione unanime, alla Fondazione Giovanni Angelini – Centro Studi sulla Montagna di Belluno. Il fine è sostenere chi si occupa quotidianamente di studiare il passato e il presente delle nostre montagne per immaginarne il futuro.

 

Al momento il libro è disponibile sul sito di People QUI, al Trento Film Festival e a breve in libreria.

 

L'illustrazione in copertina è di Andrea Bettega.

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