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Cultura

"Portare la cultura in Alta Val di Susa coinvolgendo i giovani": il racconto e la frequentazione delle terre alte di Chaberton Outdoor Activities

“Dislivello” è il progetto d'arte che ha coinvolto studenti di fotografia con l’obiettivo di raccontare l’ambiente montano dell’Alta Valle di Susa e i piccoli luoghi delle terre alte, realizzato in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Milano e ideato dall’associazione Chaberton Outdoor Activities, che hanno deciso di dedicarsi alla valorizzazione del loro territorio attraverso l’offerta di diverse attività all’aria aperta, ricreative e sportive

 

di
Marta Manzoni
25 settembre | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Un progetto d’arte rivolto ai giovani con l’obbiettivo di raccontare l’ambiente montano e i piccoli luoghi delle terre alte e realizzato dall’associazione Chaberton Outdoor Activities, in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano. È questo “Dislivello”, una mostra che ha coinvolto otto giovani del corso di fotografia dello IED, che hanno avuto l’opportunità di mettere alla prova la loro sensibilità artistica con l’ambiente montano dell’Alta Val di Susa, partecipando, durante un weekend, a diverse attività della vita e della cultura locale.

 

“L’idea del progetto è nata per due motivi: volevamo portare in Alta Valle di Susa qualche attrazione legata alla cultura, e poi desideravamo coinvolgere i giovani nelle nostre iniziative. Per questa ragione abbiamo cercato sin da subito di collaborare con le università, in modo da avere l’aiuto pratico di persone giovani, competenti, che avessero voglia di mettersi in gioco. Così abbiamo studiato con lo IED di Milano un progetto che potesse riflettere il nostro obbiettivo e che fosse stimolante per i ragazzi”, ha affermato Alberto Baietto, presidente dell’associazione Chaberton Outdoor Activities.

 

Durante l’ultimo weekend di giugno, gli studenti hanno camminato lungo i sentieri, scoperto borghi montani ricchi di storia, gustato una cena tipica in baita e visitato il Museo del Monte Chaberton, sempre accompgnati da una guida. Ogni attività è stata ideata per offrire loro una visione autentica e profonda del territorio, trasmettendo ciò che rappresenta davvero la montagna, la vita delle terre alte e il legame tra umanità e natura.

 

“I giovani hanno avuto modo di apprezzare questo periodo dell’anno, sperimentando diversi paesaggi e luoghi dove la frenesia del turismo non è ancora arrivata. Credo sia stata un’esperienza che ha incuriosito molto i ragazzi, che provenivano soprattutto dalla città di Milano, all’antitesi di tutto ciò”, ha continuato Baietto. Il progetto “Dislivello” richiama infatti la differenza, il confronto tra uno sguardo cittadino e la vita di montagna, tra natura e persone, evidenziando come l’arte possa essere un potente strumento di valorizzazione e promozione del patrimonio locale e promuovendo una maggiore consapevolezza e rispetto verso l’ambiente montano.

L’incontro tra le guide e la creatività degli artisti ha generato un dialogo speciale, che si è concretizzato nella creazione della mostra: gli scatti esposti hanno raccontato non solo la bellezza paesaggistica della montagna ma anche le emozioni, le scoperte e le riflessioni personali dei fotografi. Ogni immagine ha rappresentato una prospettiva singolare, offrendo un’inedita chiave di lettura del territorio: attraverso le fotografie e uno storytelling dedicato, è stato possibile entrare in contatto con la straordinaria varietà e ricchezza culturale dell’Alta Valle di Susa.

 

“Siamo molto soddisfatti di com’è andato il progetto e abbiamo intenzione di continuare a collaborare con i ragazzi dello IED, che abbiamo contatto nuovamente. Quest’anno accademico vogliamo espandere il progetto, da una parte facendolo evolvere in maniera diffusa durante tutto l’anno, toccando aspetti legati al rapporto tra umanità, natura e vita di montagna, e poi organizzando progetti più spot, che raccontino determinate tematiche delle terre alte con dei focus”.

 

Chaberton Outdoor Activities, l’associazione promotrice del progetto “Dislivello”, nasce nel 2023 dalla volontà di sette giovani professionisti della montagna, profondamente affezionati al territorio di Claviere, che hanno deciso di dedicarsi alla valorizzazione dell'Alta Valle Susa attraverso l’offerta di diverse attività all’aria aperta, ricreative e sportive. “L’idea è nata da me e altri amici, tutti professionalmente legati alle montagna. Siamo maestri di sci e guide escursionistiche, e abbiamo deciso di restituire alla comunità quello che questo paesino di montagna, Claviere, e lo sport, ci avevano dato. Così abbiamo fondato Chaberton Outdoor Activities, per offrire sport sostenibili ed esperienze che valorizzassero le realtà del territorio, come la produzione di formaggi locali, miele, aziende agricole di alta montagna. Piccole aziende che difficilmente si conoscono oltre i confini del Paese”, ha raccontato Alberto Baietto, presidente e fondatore dell’associazione.

Abbiamo deciso di non offrire lezioni di sci alpino ma puntare su attività slow, rispettose dell’ambiente montano, che permettessero di vivere le terre alte in maniera genuina: in inverno facciamo scialpinismo e ciaspolate, mentre durante la bella stagione trekking e mountain bike. Pensavamo fosse importante mandare un messaggio a chi opera nel settore, mostrando che c’è altro oltre alla monocultura dello sci alpino ed è possibile destagionalizzare la permanenza dei turisti sul territorio”, ha dichiarato Baietto. I picchi del turismo hanno un impatto notevole sul territorio e spesso non permettono di lavorare con serenità, mentre tante montagne sono fruibili e affascinanti tutto l’anno: vale quindi la pena proporre esperienze che possano valorizzare anche altri periodi.

 

Il territorio della Valle di Susa è poco sponsorizzato e sicuramente non valorizza il suo potenziale. L’idea è stata quella di farlo conoscere, in maniera consapevole. Da un punto di vista naturalistico abbiamo delle cime storicamente importanti, tra cui lo Chaberton e il Rocciamelone. La nostra zona è stata terra di confine e scontri durante la seconda guerra mondiale, quindi c’è un sistema di fortificazioni e di bunker, di strutture di confine che è molto interessante poter esplorare. Chiaramente l’ingresso dentro è vietato per ragioni di sicurezza, ma durante diverse escursioni in bici e a piedi si possono apprezzare questi forti, sia dal lato italiano che da quello francese”, ha detto Baietto.

 

L’obiettivo principale dell’associazione è promuovere lo sport come mezzo di sviluppo individuale e collettivo e sensibilizzare il pubblico al rispetto dell’ambiente montano, incentivando una fruizione sostenibile e sicura del territorio: tra le attività proposte ci sono escursisioni in MTB, trekking, sessioni di yoga in alta montagna, foliage d’altura, workshop fotografici, sci alpinismo, ciaspolate e molto altro.

 

Inoltre, Chaberton Outdoor Activities si impegna a promuovere attivamente il territorio a livello nazionale ed internazionale attraverso eventi sportivi, bike-test, raduni e competizioni, e contribuisce alla cura del territorio, collaborando alla mappatura e digitalizzazione dei sentieri della zona.

 

Spesso l’aspetto culturale passa in secondo piano in luoghi dove l’attività turistica invernale è predominante: per questa ragione, Chaberton Outdoor Activities lavora perseguendo un approccio che guarda con favore alla destagionalizzazione e alla diversificazione delle attrazioni turistiche.

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