Le Alpi tra stereotipi e nuove economie
Per presentare L'AltraMontagna, il curatore del portale Pietro Lacasella ha intervistato i componenti del comitato scientifico.
Qui di seguito l'intervista a Marco Albino Ferrari.
Per presentare L'AltraMontagna, il curatore del portale Pietro Lacasella ha intervistato i componenti del comitato scientifico.
Qui di seguito l'intervista a Marco Albino Ferrari, scrittore, giornalista, divulgatore.
Come scrivi nel tuo ultimo libro, Assalto alle Alpi, la programmazione territoriale alpina è segnata da una forza di inerzia basata su una formula argomentativa potentissima: si è sempre fatto così. Di conseguenza, si continuano a riproporre modelli economici nati in un’epoca per molti aspetti molto lontana e diversa. I nuovi scenari aperti dai cambiamenti climatici invitano a ricalibrare quei modelli economici sulle caratteristiche del presente. Eppure quella formula, si è sempre fatto così, ingessa il cambiamento.
Quanto può influire il ruolo della narrazione, del racconto, nella divulgazione di pratiche più aderenti alle esigenze della contemporaneità?
Nella rappresentazione dominante, le terre alte, quelle non baciate dal turismo e non comprese in qualche lista di eccellenza (Unesco, Bandiere Arancioni del TCI, Borghi più belli, ecc.) vengono considerate alla stregua di una zavorra improduttiva, alla quale rispondere con compassionevoli aiuti a pioggia, che a volte si dimostrano più dannosi che utili. Il dibattito pubblico offre una rappresentazione molto parziale e stereotipata delle Alpi. Una postura ossessionata dal turismo, il “cosiddetto petrolio d’Italia”, vero motore economico che va sostenuto a discapito del resto. Ma ci sarà sempre più bisogno di abitare la montagna al di là del turismo, creando nuove economie, come, per esempio, quella della filiera del legno: 11,4 milioni di ettari (ovvero quasi il 40 per cento della superficie del territorio italiano, e il doppio da inizio Novecento) sono boschi, ma continuiamo a importare legname da opera per il 95 per cento con grandi impatti sulla CO2…
L’AltraMontagna è un progetto che porta anche la tua firma. Da cosa nasce l’esigenza di dare vita a uno spazio che vuole promuovere una narrazione rinnovata delle terre alte attraverso lo sguardo di chi le vive o le studia?
Dobbiamo provare a metterci dalla parte di chi vive nella “montagna profonda”, non in quella da cartolina già pubblicizzata. Proviamo ad affacciarci su questo mondo con occhi nuovi. Proviamo a invertire lo sguardo. Proviamo a metterci dalla parte dei soggetti che sono stati marginalizzati in questi decenni di “inverno demografico”. Ci apparirà un mondo sorprendente che nessuno racconta. Oggi è il contesto storico che cambia e ci invita a una nuova riflessione, che faremo insieme a un gruppo di lavoro composto da personalità di primo piano, alle quali se ne aggiungeranno altre. Abbiamo stilato un manifesto in nove punti che ci definisce: sarà la nostra guida per raccontare un’altra montagna, giorno per giorno, facendo anche un lavoro di fact checking sempre più necessario.
Marco Albino Ferrari, scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nel 2002 ha fondato la rivista “Meridiani Montagne”, che ha diretto per un quindicennio. Negli anni Novanta ha diretto “Alp”. Ha curato musei, mostre. Tra i suoi libri, Frêney 1961 (CAI-Ponte alle Grazie), In viaggio sulle Alpi (Einaudi); La sposa dell’aria (Feltrinelli)… Mia sconosciuta è stato candidato al Premio Strega, e ha vinto il Premio Itas. Assalto alle Alpi (Einaudi) è il suo ultimo lavoro. È stato Direttore Editoriale e Responsabile Attività Culturali per il Club Alpino Italiano.