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Cultura

"La bottega diventa un punto di incontro da cui torni con il pane caldo di saluti e sorrisi": da Noventa Vicentina al co-living a Canal San Bovo per ripopolare la montagna

Emanuele Maroso è ospite dell’ultima puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia

 

di
Sofia Farina
30 novembre | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La sicurezza dei piccoli borghi che garantisce un controllo sociale utile a permettere anche ai più piccoli di giocare all'aperto ed è bello vedere per esempio le sere d'estate i tuoi figli che giocano a nascondino tra i masi le fontane con gli altri ragazzi del paese e pensi che una vita a volte più semplice è quella che dà più soddisfazioni” così Emanuele Maroso, ospite di “Un quarto d’ora per acclimatarsi” racconta come la sua famiglia abbia lasciato la pianura veneta per trasferirsi nella Valle del Vanoi, in Trentino, grazie a un progetto di co-living volto a contrastare lo spopolamento delle aree montane.

 

Quante volte, in alta montagna, passando di fronte a piccole borgate, paeselli in vallate silenziose, ci siamo detti: “Che pace, quanto mi piacerebbe vivere qui”, salvo poi ritornare alla frenesia cittadina qualche ora dopo, facendolo rimanere solamente un sogno. L’ospite dell’ultima puntata del podcast de L’AltraMontagna invece, insieme alla sua famiglia, ha preso una strada diversa.

 

Siamo una giovane famiglia proveniente da Noventa Vicentina, dove abbiamo vissuto per 11 anni - racconta Maroso - ma a giugno del 2022 ci siamo trasferiti in Trentino e precisamente a Canale San Bovo”. Maroso lo descrive come “un passaggio di vita importante” guidato dalla passione dell’intera famiglia per la montagna e dal “materializzarsi di un’occasione”. Maroso si riferisce a un progetto di co-living per ripopolare le terre alte promosso dall’Agenzia per la coesione sociale della Provincia Autonoma di Trento e dall'amministrazione comunale di Canale San Bovo a cui ha “partecipato quasi per scherzo”.

“Ora che sono trascorsi due anni e mezzo possiamo dire che ci sentiamo di nuovo a casa” commenta Emanuele, raccontando di come si trattasse di una classica situazione “che ci attirava e respingeva allo stesso tempo”.

“Noi abbiamo scelto di intraprendere questa avventura anche per avere un'ulteriore possibilità di esperienza coi nostri figli e con le persone che hanno aderito al progetto in un contesto quello montano, dove le relazioni sono ancora fondamentali nella quotidianità, essendo la presenza umana ridotta rispetto alla natura che ci circonda e che ci impone i suoi ritmi e le sue stagioni” commenta Maroso.

 

Maroso condivide le difficoltà iniziali del trasferimento – dal distacco dagli affetti e dalle abitudini consolidate alla necessità di adattarsi a un ritmo di vita diverso – ma anche i benefici sorprendenti. “Abbiamo riscoperto la bellezza delle cose semplici, come giocare a nascondino tra i masi o scambiare sorrisi al piccolo negozio di alimentari del paese” racconta.

 

Il percorso di Emanuele e della sua famiglia non si limita al loro adattamento personale: grazie alla loro passione per l’ambiente e all’impegno verso la comunità, stanno contribuendo attivamente allo sviluppo sostenibile della valle. Con un forte interesse per l’apicoltura, Emanuele ha avviato un progetto di biomonitoraggio ambientale con le api, chiamato “Le api sentinelle della Valle del Vanoi”. Un’iniziativa che unisce innovazione, tradizione e un impegno profondo per preservare l’equilibrio naturale del territorio.

 

Qui è possibile ascoltare la puntata, disponibile anche su tutte le principali piattaforme podcast (Spotify, Apple e Google Podcast, Audible):

 

 

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