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Cultura

"Il turismo 'mordi e fuggi' è un modello senza futuro": un confronto per individuare modelli abitativi ecologicamente sostenibili per i territori montani

Giovedì 16 maggio si è svolta una giornata dedicata ai professionisti dell’abitare, durante la quale si è dato l’avvio ad un prezioso confronto e si sono progettate visioni ecologicamente sostenibili per il territorio montano. L’evento era inserito nel palinsesto del Cuneo Montagna Festival e Cuneo Città Alpina 2024

di
Redazione
25 maggio | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Giovedì 16 maggio si è svolta una giornata dedicata ai professionisti dell’abitare, durante la quale si è dato l’avvio ad un prezioso confronto e si sono progettate visioni ecologicamente sostenibili per il territorio montano. L’evento, inserito nel palinsesto del Cuneo Montagna Festival e Cuneo Città Alpina 2024, è stato ospitato nella Sala Ferrero di Casa Betania, sede di Confindustria Cuneo.

 

L’Associazione Art.ur, con gli architetti Dario Castellino e Alice Lusso, ha proposto un evento formativo composto da due lunghi incontri, sia la mattina che il pomeriggio, a cui hanno partecipato circa 200 tra architetti, ingegneri e geometri. Al convegno, curato e moderato da Luca Gibello, direttore de Il Giornale dell’Architettura e presidente dell'associazione culturale Cantieri d'alta quota, sono intervenuti relatori autorevoli e, durante le tavole rotonde, altre figure dalle competenze diversificate e rappresentanti degli enti locali.

 

Nel primo incontro "COSTRUIRE COMUNITÀ", i relatori Antonio De Rossi, Giorgio Azzoni e Armando Ruinelli hanno invitato a riflessioni in merito al ruolo del progetto – edilizio oppure territoriale – come strumento per valorizzare le risorse locali, conferire qualità ai contesti, favorire la coesione sociale e sviluppare il senso di appartenenza. Ci si è domandati, rispetto a tale quadro di principi, come possano contribuire i vari soggetti, pubblici e privati, impegnati nel governo dei territori.

 

L’incontro pomeridiano, dal titolo "COSTRUIRE FILIERE", grazie agli interventi di Guido Callegari, Marta Baretti, Sara Carbonera e Daniele Regis, ha portato all’analisi del ruolo degli attori territoriali nella loro capacità di fare sistema, connettendo competenze e sviluppando offerte integrate per il mondo dell'edilizia, a partire dalle risorse disponibili. Pensando al legno, materia prima per eccellenza dei territori alpini, si è dibattuto sulla possibilità di creare una filiera corta che sappia tenere insieme competitività ed eco-compatibilità.


“Cuneo Città Alpina - dichiara l’Assessorato alla Metro Montagna - ha l’occasione per fare il punto su se stessa. Dopo aver compreso la propria unicità territoriale, la giornata è stata un’occasione di analisi dei risultati architettonici molto interessanti emersi negli ultimi 15 anni sul nostro territorio e riconosciuti in tutta Italia. È in atto un processo architettonico rigenerativo unico sull’intero arco alpino, frutto di un lavoro complesso fatto di filiere, università e qualità architettonica. I professionisti del cuneese sono sempre più consapevoli delle potenzialità che ha il nostro territorio e stanno dimostrando sensibilità e un approccio apprezzato dalle altre zone alpine”.

 

Aggiunge Gibello: “Il doppio incontro ha rappresentato un’importante occasione per dare concretezza e contenuti al concetto di 'metromontagna': un’indispensabile connessione tra idee, azioni e politiche integrate da attuare in una logica sinergica tra insider e outsider che hanno a cuore i temi della gestione dei nostri delicati territori alpini. Oggi più che mai abbiamo bisogno d’individuare e promuovere buone pratiche in grado di rendere la montagna abitabile secondo principi di eco-compatibilità, ben consci che il turismo «mordi e fuggi» è un modello senza futuro”.

 

La presidente di Associazione Art.ur Michela Giuggia: “Siamo molto soddisfatti di aver creato un nuovo format che parla di architettura e ragiona su territorio e abitare, in sinergia con i professionisti e gli amministratori del territorio. Un'analisi preziosa ed un primo step per una progettazione ecocompatibile e di sistema, in un territorio che ha la volontà e la capacità di mettere a valore la propria identità alpina”.

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