Il più vasto sito archeologico coperto d'Europa è in Italia, scoperto durante gli scavi per un condominio (FOTO): viaggio nell'Area Megalitica che ha ispirato il maestro Giovanni Sollima
Nel giugno del 1969 gli operai, durante i lavori per costruire alcuni condomini dietro l'abside dell'antica chiesa di Saint-Martin-de-Corléans, si imbattono in qualcosa a circa 6 metri di profondità. Da lì il sequestro dell'area e gli studi per realizzare l'Area Megalitica, il più vasto sito archeologico coperto d'Europa
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Un'aratura rituale del neolitico a stele antropomorfe dell'età del rame fino a sepolture dell'età del ferro, un'area che raccoglie oltre 5 mila anni di storia. Ecco l'Area Megalitica in Valle d'Aosta. Oggi è il più vasto sito archeologico coperto d'Europa, una scoperta avvenuta sostanzialmente per caso. Siamo nel giugno del 1969 e gli operai durante i lavori per costruire alcuni condomini, dietro l'abside dell'antica chiesa di Saint-Martin-de-Corléans, si imbattono in qualcosa a circa 6 metri di profondità.
Subito vengono chiamati per una consulenza due archeologi, Franco Mezzena e Rosanna Mollo: non hanno dubbi, sono in presenza della sommità decorata di una stele antropomorfa e i montanti di un dolmen. Una scoperta che ferma i lavori edili: la Regione Valle d'Aosta dispone il sequestro e l'acquisizione dell'area.
Ma le sorprese non sono finite. Decenni di campagne di scavo rivelano che siamo in presenza di un sito che detiene il maggior numero di monumenti megalitici in Italia. In Europa l'area di Saint-Martin-de-Corléans è paragonabile a Petit-Chasseur (Sion-Svizzera).
La città, che deve i natali all’imperatore Augusto (in suo onore i romani nel 25 a.C. fondarono Augusta Praetoria) e che è probabilmente il sito romano meglio conservato nelle Alpi, dispone così di una zona di oltre un ettaro (circa 10 mila metri quadri) depositaria di millenni di storia, un'area sacra che dal 4.200 a.C. fino all'alto Medioevo è sempre stata destinata al culto e alla sepoltura. Una testimonianza delle persone che hanno abitato quei territori, la più antica di frequentazione per i solchi di aratura, realizzata a fini rituali per l'assenza di semenze.
Sono stati ritrovati i solchi di ventiquattro pali lignei, interpretati come totem, e di oltre quaranta stele antropomorfe che rappresentano monumenti celebrativi di antenati, di eroi o di divinità. Una proposta culturale affascinante e suggestiva con la parte museale che si affaccia, con grande impatto, sugli scavi archeologici da cui tutto ha avuto inizio. Un'area che ha ispirato anche il maestro Giovanni Sollima che ha composto l'identità culturale del sito.
L'Area Megalitica, che conserva e studia il nostro passato, racconta un territorio cerniera nelle Alpi, un crocevia di civiltà. Un museo che non trascura le nuove tecnologie e spazi espositivi emozionali. Un’area dove storia, leggenda e credenze popolari si mescolano e si sovrappongono tra sacro e profano, a cavallo tra mondo pagano e mondo cristiano.