Il paesaggio culturale e la sfida della sostenibilità tra tradizione e innovazione: l’esempio dell’alpeggio
Il paesaggio rappresenta un elemento chiave dell’esperienza che abbiamo di un territorio, oltre a essere parte dell’identità culturale delle comunità che vi abitano. Esprime quindi lo stretto legame tra la popolazione e il territorio, incarnando secoli di storia e tradizioni
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il paesaggio rappresenta un elemento chiave dell’esperienza che abbiamo di un territorio, oltre a essere parte dell’identità culturale delle comunità che vi abitano. Esprime quindi lo stretto legame tra la popolazione e il territorio, incarnando secoli di storia e tradizioni.
In particolare, l’Unesco definisce i paesaggi culturali come aree geografiche o proprietà distinte frutto di una lunga interazione e opera combinata tra l’essere umano e la natura che lo circonda. Sono quindi testimonianza della storia di un popolo, oltre che di un patrimonio collettivo. In Italia, il paesaggio viene tutelato dalla Costituzione: ad esempio l’articolo 9 sancisce l’obbligo di preservare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, una responsabilità condivisa anche a livello europeo grazie alla Convenzione europea del paesaggio.
Anche se l’alpeggio non è ufficialmente riconosciuto come paesaggio culturale dall’Unesco, esso riveste un grande significato simbolico e culturale. Le risorse culturali legate all’alpeggio – i beni materiali, come l’architettura, i manufatti e gli attrezzi, e i beni immateriali, come i saperi e le conoscenze legate all'attività pastorale e casearia e al rapporto con la natura, il patrimonio linguistico e folkloristico – rappresentano un patrimonio prezioso.
Preservare la diversità paesaggistica è fondamentale, sia come espressione dell’identità culturale, sia come elemento che rende un territorio unico e attrattivo. Ricordiamo qui che il concetto di sviluppo sostenibile comprende anche la sostenibilità socio-culturale, quindi il mantenimento di tradizioni e culture per le generazioni future. La chiave di questa tutela inizia con una gestione attenta e sostenibile del paesaggio, che garantisca il suo valore per le generazioni future. Come per altre attività, la gestione sostenibile del paesaggio richiede il bilanciamento degli interessi differenti che i vari attori del territorio hanno.
Ad esempio, i territori interessati dal turismo hanno spesso subito importanti trasformazioni che ne hanno cambiato l’aspetto in maniera sostanziale. Infatti, nonostante i portatori di interesse si rendano conto del valore del paesaggio spesso non sono disposti a rinunciare a costruire nuove strutture, nuovi edifici e nuovi impianti di risalita. D’altro canto, per una gestione sostenibile del turismo, è importante che il paesaggio non sia visto come statico e in contrapposizione con il paesaggio urbano, ma devono essere considerati come complementari e le attività economiche devono essere orientate a sviluppi qualitativi. Il paesaggio può quindi diventare una risorsa per lo sviluppo nelle aree interne montane: paesaggi tradizionali, potenziale integrazione tra attività turistiche, agricoltura e artigianato.
Per questo, il Forum dell’Osservatorio del Paesaggio Trentino, nel suo contributo agli Stati Generali della Montagna (2019) ha redatto alcune strategie e azioni, brevemente elencate di seguito:
- Cultura del paesaggio e senso di appartenenza ai territori e alle comunità: favorire la conoscenza e la comprensione del paesaggio da parte della comunità attraverso strumenti partecipativi
- Facilitazione e promozione dei processi di recupero della ruralità tramite l’integrazione tra turismo, agricoltura e paesaggio: contrasto all’abbandono di aree rurali attraverso la valorizzazione del paesaggio e al recupero dell’attività di alpeggio e allevamento, preservando l'equilibrio paesaggistico
- Qualità architettonica e paesaggistica nei processi di trasformazione del territorio: migliorare l’infrastruttura di accesso alle aree interne di potenziale interesse turistico, riqualificazione degli spazi e di edifici abbandonati
- Contrasto al consumo di suolo: limitare l'espansione urbanistica tramite la rigenerazione delle aree già urbanizzate
- Tutela dell’edilizia storica e delle testimonianze del paesaggio rurale tradizionale: rivedere la normativa per tutelare meglio il patrimonio storico nei centri e nelle aree rurali, promuovere il riuso di questi edifici e sensibilizzare i cittadini sul valore culturale e paesaggistico del patrimonio edilizio tradizionale.
Per quanto riguarda l’alpeggio nello specifico, è fondamentale assicurarne la vitalità economica per preservare il paesaggio culturale rappresentato dai pascoli oltre che da piccoli manufatti e infrastrutture. In questo contesto, il turismo sostenibile può svolgere un ruolo chiave, attirando una nicchia di visitatori interessati a una frequentazione più diffusa e lenta del territorio, alla ricerca di un’esperienza genuina dell’alpeggio, compresa di attività enogastronomiche, culturali e didattiche. Tutti gli attori locali devono però essere coinvolti, per garantire la sostenibilità e scongiurare il rischio di perdita dell’autenticità.