Il 21 marzo di Mario Rigoni Stern: "La durata del giorno e della notte è uguale in ogni punto della terra, potrebbe essere un'idea per affratellare tutti gli uomini almeno in quel giorno"
Comprendere: prendere con sé. Comprendendo quindi prendiamo con noi un frammento di umanità, e frammento dopo frammento forse un giorno, come auspicava Rigoni Stern, al mondo ci sentiremo tutti fratelli
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
“Non sempre il 21 di marzo arrivano le rondini, ormai sono poche anche loro, ma di certo è una grande data perché la durata del giorno e della notte è uguale in ogni punto della terra: potrebbe essere un'idea per affratellare tutti gli uomini almeno in quel giorno”.
Così scriveva Mario Rigoni Stern nel suo ultimo libro, Stagioni, e forti echeggiano le sue parole in questo periodo di conflitti biechi, contro cui bisognerebbe alzare i toni del dibattito in modo più deciso.
Ma il suo era e rimane un invito a ripensare anche la nostra quotidianità, spesso segnata da dissapori relazionali, discussioni, invidie e rancori, magari giustificati, probabilmente più che legittimi, ma che in un certo senso feriscono sia chi subisce, sia chi provoca. Chi attacca.
Così un ottimo proposito per la giornata odierna potrebbe essere quello di abbattere i muri entro cui tendiamo a trincerarci per provare ad aprirci all'ascolto.
Ascoltare è infatti un atto di umiltà e di altruismo, perché significa accogliere le riflessioni altrui, conservarle nella nostra memoria e magari, in uno slancio di empatia, provare a condividere.
Ascoltare aiuta a comprendere, che non significa giustificare, ma donare un significato anche a quei comportamenti che all’apparenza facciamo fatica ad accettare.
Comprendere, non capire, ma, appunto, comprendere: prendere con sé. E comprendendo quindi prendiamo con noi un frammento di umanità, e frammento dopo frammento forse un giorno, come auspicava Rigoni Stern, al mondo ci sentiremo tutti fratelli.