Cuneo Città Alpina dell'Anno: un ecosistema montano che punta in alto
Cuneo è la Città Alpina 2024, un riconoscimento prestigioso che in qualche modo è parte del suo Dna per la posizione geografica, il patrimonio culturale e il ruolo di aggregatore di servizi, approvvigionamento e sviluppo per le vallate circostanti. Con i suoi 56mila abitanti, è capofila di un territorio che è stato definito mezzaluna alpina: un'area di 137 Comuni che circonda la città metromontana piemontese
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Abbracciata dalle montagne. Monviso, Argentera, Rocca dell’Abisso, Bisalta. Dai 52 metri della sua Torre Civica, Cuneo si presenta così nelle giornate di cielo terso. Spazi ampi e lunghi portici, antiche caffetterie e Resistenza, un pezzo di storia di cui è intrisa la toponomastica. È la Città Alpina dell’Anno, un riconoscimento prestigioso che in qualche modo è parte del suo Dna per la posizione geografica, il patrimonio culturale e il ruolo di aggregatore di servizi, approvvigionamento e sviluppo per le vallate circostanti.
Il titolo di Città Alpina dell’Anno nasce nel 1997 a Villaco, in Austria, da un’idea dell'editore della rivista “Planet Alpen” Gerhard Leeb con l’obiettivo di promuovere modelli di sviluppo sostenibile volti a conciliare l’ambiente naturale delle Alpi con le attività economiche e la vita urbana. In un’ottica più ampia, il progetto premia le città che testimoniano un particolare impegno nell’applicazione della Convenzione delle Alpi. Si può candidare ogni città del territorio alpino che sia pronta a dimostrare che ecologia ed economia non si escludono reciprocamente, ma si integrano costruendo un intreccio coerente e aperto al futuro. Cuneo è la ventiquattresima a detenere il titolo, entrando così a far parte di un’associazione che coinvolge centri urbani in Italia, Francia, Slovenia, Svizzera, Germania e Austria.
La scintilla che ha acceso la miccia è stata una delega in più. Nel 2022 la sindaca Patrizia Manassero ha introdotto l’assessorato alla Metromontagna, ovvero un settore che si occupasse di tutto ciò che compone la relazione tra montagna e città. "Siamo la seconda città italiana dopo Torino ad aver intrapreso un percorso operativo di governance metromontana - spiega Sara Tomatis, titolare della delega a Cuneo -. Il concetto è nato dalle analisi di geografi, urbanisti, docenti e ricercatori dell’Università degli Studi di Torino. Applicato alle politiche amministrative, l’approccio metromontano costituisce un vero e proprio slancio per l’attivazione di reti virtuose tra centri metropolitani e territori montani". Così è stato anche per Cuneo. "Dare sostanza alla metromontagna con una delega specifica ha permesso di mappare tutte le azioni già esistenti che mettono in collegamento la nostra città con le Valli che vi si affacciano".
La candidatura a Città Alpina è stata il primo sbocco naturale di questo percorso. Nelle motivazioni con cui la giuria ha accolto la candidatura, Cuneo viene definita “città alpina per eccellenza”, titolo che da un lato riconosce la precedente politica della città, ma dall'altro è anche un incoraggiamento e un impegno a proseguire su questa strada. Far parte della rete delle Città Alpine attiverà lo scambio di informazioni ed esperienze e lo sviluppo di progetti a livello europeo o nazionale con altre città alpine. In un contesto internazionale, la costruzione di un pensiero condiviso sul futuro delle Alpi permetterà di avere un peso maggiore nelle sedi istituzionali.
Sono cinque gli obiettivi che l’associazione pone come traguardo alle città inserite nella rete. Rafforzare la coscienza alpina, "che Cuneo già sente molto forte, ma che puntiamo a valorizzare anche attraverso un intenso dialogo con le altre Città Alpine". Coinvolgere la popolazione: "Lo faremo attraverso i nostri due eventi più importanti, il Cuneo Montagna Festival a maggio come inizio di un racconto corale, e in ottobre con la Fiera del Marrone che mette al centro la nostra anima alpina". Orientarsi verso un futuro sostenibile significa "porre un’attenzione particolare ai giovani e alle opportunità che il contesto transfrontaliero può offrire, ma anche continuare a investire in piste ciclabili, coesione sociale e welfare". Costruire ponti che connettano urbano e montano e, infine, sviluppare la collaborazione. Quest’ultimo tassello è al centro di un’ampia visione politico-strategica di territorio che punta a ragionare non soltanto in termini di singola città ma anche di mezzaluna alpina. Un impegno politico nato dall’incontro tra Cuneo, Saluzzo e Mondovì, che, unite sulla mappa, tracciano la linea ideale di una mezzaluna: su queste tre città gravitano le Valli delle Alpi sud occidentali. Saluzzo ha già avviato un percorso che lega la pianura alle vallate che si affacciano sul Monviso: ora anche Cuneo e Mondovì adottano lo stesso sguardo. Si tratta di una grande occasione per seminare insieme.
Uno dei frutti che Cuneo Città Alpina lascerà in eredità è un documento programmatico e di ricerca che verrà realizzato nei prossimi mesi con la collaborazione del Politecnico di Torino. Partendo dalla fotografia del territorio allo stato attuale, attraverso tavoli di lavoro, town meeting e varie fasi di partecipazione, giungerà a svelare il potenziale ecosistema cuneese metromontano.
Il 18 gennaio Cuneo Città Alpina si è presentata ufficialmente. I sindaci, le Unioni Montane, i Gal, i Parchi, le associazioni di categoria, le Fondazioni, la Camera di Commercio e tutti gli attori coinvolti hanno risposto alla chiamata. Non è scontato per una zona vasta che raggiunge aree interne, centri urbani e Comuni montani: la conferma che quando un territorio si muove nella stessa direzione va lontano.