Il Ministero del Turismo stanzia altri 230 milioni di euro per gli impianti di risalita e di innevamento artificiale. Santanchè: "La misura si colloca in una più ampia strategia senza precedenti"
Dal Ministero del Turismo in arrivo altri 230 milioni di euro da dedicare a interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione degli impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale al fine di promuovere l’attrattività turistica e incentivare i flussi turistici e la destagionalizzazione nei luoghi montani e nei comprensori sciistici, da svoglersi tra il 2024 e il 2028
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il Ministero del Turismo annuncia lo stanziamento di ulteriori 230 milioni di euro per gli impianti di risalita e di innevamento artificiale, come spiegato nell’avviso appena pubblicato. La dotazione finanziaria afferisce al quinquennio 2024-2028 e il 60% di essa è destinato ai progetti localizzati nell'area montana delle Alpi, mentre il 40% agli Appennini.
Le risorse sono destinate a sostenere "interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione degli impianti di risalita a fune e di innevamento artificiale al fine di promuovere l’attrattività turistica e incentivare i flussi turistici e la destagionalizzazione nei luoghi montani e nei comprensori sciistici".
I finanziamenti messi in campo dal Ministero superano quelli stanziati l’anno scorso di ben 30 milioni di euro: il fondo messo in campo nel 2023 ammontava a 200 milioni e aveva una valenza pluriennale sul quadriennio 2023-2026.
Parte di questa dotazione finanziaria è riservata a interventi specifici. In particolare, una somma di un milione e mezzo di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 sarà destinata al finanziamento per lo sviluppo di progetti di snow-farming, mentre un finanziamento da 5 milioni di euro viene riservato per la ricostruzione della funivia del Mottarone, in seguito all’incidente del 23 maggio 2021, come previsto dal protocollo d’intesa siglato tra Ministero del Turismo, Regione Piemonte e Comune di Stresa.
Alle agevolazioni descritte nel bando potranno accedere le imprese impegnate nella gestione di funicolari, ski-lift e seggiovie (ma solo se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o suburbano); alla gestione di impianti sportivi polivalenti e di “altri impianti sportivi”.
Ciascun programma di investimento dovrà avere un importo minimo di 300mila euro, mentre il contributo massimo concedibile al singolo beneficiario sarà pari a 10 milioni di euro divisi su più anni.
“La misura del Ministero del Turismo si colloca in una più ampia strategia di azioni senza precedenti: nessun governo ha mai attenzionato il turismo e la montagna italiana come stiamo facendo noi, prevedendo addirittura un fondo dedicato in legge di bilancio – ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè –. Il nostro sostegno mira a programmare e gestire un settore di vitale importanza, sia per i mesi invernali che per la destagionalizzazione, e che ha bisogno di progredire attraverso un processo di rinnovamento alimentato da risorse volte a favorirne una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale”.
“La notizia dei 230 milioni di euro destinati alla ristrutturazione e ammodernamento degli impianti di risalita abruzzesi, è di notevole importanza, perché si tratta di fondi che conferiscono nuova linfa vitale alle aree interne - ha dichiarato Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio della Regione Abruzzo, aggiungendo i propri ringraziamenti al governo Meloni a quelli già fatti dal presidente Marco Marsilio.
Continua Verrecchia: “Ricordo, infatti, come il settore turistico legato alle nostre montagne, abbia visto momenti di sofferenza a causa della pandemia e, a seguire, con la scorsa stagione invernale che non si è rivelata esaltante da un punto di vista meteorologico”. La stagione invernale appenninica, definita “non esaltante” e in linea con le previsioni sul futuro della precipitazione nevosa dovuto al cambiamento climatico in atto, si è infatti chiusa con dei deficit di snow water equivalent (la misura dell’acqua equivalente alla neve) sostanziali e preoccupanti in tutti i principali bacini del centro e del sud della penisola (come racconta il rapporto periodico di Fondazione Cima).
La domanda che viene da porsi rispetto a questo nuovo impegno economico del Governo è proprio legata ai trend climatici futuri: ha davvero senso puntare ancora così tanto sull'industria dello sci e, parallelamente, destinare molti meno fondi a una diversificazione turistica delle nostre montagne?