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Attualità

Tifare per "rendere l'America di nuovo grande", ma dimenticando il passato: chiude l'agenzia che aiutò la ricostruzione del Friuli dopo il terremoto del '76

Da un documento che abbiamo recuperato prima della sospensione del sito dell’agenzia americana "Usaid", si può stimare l’impegno economico durante la ricostruzione del terremoto del Friuli del 1976. L’Usaid impegnò circa 40 milioni di dollari (attualizzabili in circa 228 milioni di dollari) per la ricostruzione di 21 strutture (scuole elementari, istituti tecnici, centri per anziani) in tutto il territorio regionale. "Il Friuli ringrazia e non dimentica" è una delle frasi utilizzate di più dai friulani. Tuttavia, chi oggi tifa per rendere di nuovo grande l’America, forse ha iniziato a dimenticare

di
Michele Argenta
13 febbraio | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Make America Great Again".

Ormai suona come un grido di battaglia che parte dagli Stati Uniti e travolge il resto del mondo, Italia compresa. Dal suo insediamento, l’amministrazione Trump non ha nascosto di voler tagliare i costi federali chiudendo interi dipartimenti e risparmiando qualche miliardo di soldi pubblici. Tra le agenzie chiuse in questa settimana c’è l’agenzia governativa degli Stati Uniti responsabile della maggior parte dei programmi di aiuti internazionale, Usaid, che ha ad esempio giocato un ruolo fondamentale nella ricostruzione del Friuli post terremoto del 1976. "Il Friuli ringrazia e non dimentica" è una delle frasi utilizzate di più dai friulani. Tuttavia, chi oggi tifa per rendere di nuovo grande l’America, forse ha iniziato a dimenticare. 

 

 

COS'È USAID 

 

L’agenzia Usaid (acronimo di United States Agency for International Development) è una agenzia istituita nel 1961 dal presidente John F. Kennedy e chiusa a gennaio 2025 su ordine esecutivo del presidente Trump. L’agenzia è stata usata durante tutta la guerra fredda e successivamente, come strumento di soft power in Europa, Africa o Asia. Nel 1994 l’agenzia, accusata di spreco di denaro, fu sull’orlo di essere chiusa, ma tornò centrale dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 con progetti in Afghanistan e Iraq. Negli ultimi decenni l’agenzia ha sviluppato svariati programmi a livello mondiale, dal sostegno all'agricoltura alla lotta all’Aids. In Italia i fondi dell’Usaid sono arrivati due casi degni di nota: l’aiuto sanitario durante la pandemia di Covid-19 e il terremoto del Friuli.

 

 

IL RUOLO DELL'AGENZIA NEL TERREMOTO DEL FRIULI

 

Da un documento recuperato da L'AltraMontagna prima della sospensione del sito dell’agenzia americana, si può stimare l’impegno economico durante la ricostruzione del terremoto del Friuli del 1976. Appena dopo il terremoto, gli Stati Uniti, tramite l'agenzia per lo sviluppo, inviarono nei luoghi del terremoto circa 650.000 dollari in vettovaglie, medicinali e tende per alloggiare gli sfollati distribuite dell'esercito statunitense. 

L’Usaid impegnò circa 40 milioni di dollari (attualizzabili in circa 228 milioni di dollari) per la ricostruzione di 21 strutture (scuole elementari, istituti tecnici, centri per anziani) in tutto il territorio della regione Friuli Venezia Giulia. Molti di questi edifici sono ancora funzionanti e ospitano ancora alunni che, molto probabilmente, non sanno con quali fondi sono state costruite le strutture. 

A Gemona, epicentro del terremoto del Friuli, l’agenzia realizzò un istituto professionale dal costo di 3 milioni di dollari, completato nel 1979. 22 classi con 7 laboratori, una lavanderia, una biblioteca e un auditorium ospitarono i 631 alunni che ritornarono a studiare nella struttura dopo la ricostruzione. Il progetto più costoso tra quelli friulani post-terremoto è la scuola tecnica di Sacile, completata nel 1982 e che ospitava 600 studenti.

L'Associazione Nazionale Alpini (Ana) fu scelta come organizzazione per cooperare con l'Usaid nella supervisione e della costruzione di alcune scuole e alcuni centri per gli anziani.

 

Edifici ricostruiti con i fondi dell'USAID dopo il terremoto del 1976

 

LE TEORIE DEL COMPLOTTO SULL'USAID 

 

I social sono stati inondati di teorie di complotto sull’agenzia Usaid, prima che la stessa venisse chiusa a gennaio 2025. Un video (dimostrato non veritiero) dichiarava come l’agenzia avesse pagato milioni di dollari star di Hollywood come Ben Stiller o Angelina Jolie per volare in Ucraina per girare dei video promozionali. In poche ore dalla messa online, il video venne ripubblicato da Elon Musk e dal figlio del presidente Usa, Donald Trump Jr, che amplificarono il messaggio che l’agenzia andasse chiusa ad ogni costo. Un’altra falsa notizia (oltre quella dei 50milioni di profilattici inviati a Gaza), circolata sul web vedeva un finanziamento di 8 milioni di dollari al quotidiano Politico (che si occupa di Politica, l'equivalente internazionale del Sole24Ore) quando in realtà la quota pubblicitaria dell’Usaid verso il sito era di 24 mila dollari per il 2024. 

 

Nell'era segnata dai social, diventati in pochi anni dei veri e propri "imperi di fake news", come definiti dal New York Times, dimenticare la storia diventa fin troppo facile. La chiusura di agenzie per lo sviluppo e la cooperazione internazionale può sembrare una buona cosa da un punto di vista del budget pubblico, ma ha ripercussioni dirette sui territori in cui questi progetti vengono sviluppati. Sono passati quasi cinquant'anni dal terremoto del Friuli, il tempo che può servire a rimuovere l'importanza di avere una struttura di cooperazione internazionale. Tifare per “Make America Great Again” oggi significa anche togliere un sostegno futuro a chi ne avrà realmente bisogno, sperando sempre non debba toccare ancora a noi.

 

Il documento dell'USAID con i fondi stanziati per il terremoto del Friuli

 

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