Il percorso è chiuso da anni per le frane, si punta alla riapertura della storica strada con una ferrata: "Può diventare un prodotto turistico di richiamo"
In Consiglio provinciale è stata approvata la mozione firmata da Filippo Degasperi (Onda) per riaprire la storica strada che percorre la val Careta. L'assessore Roberto Failoni: "C'è il finanziamento, un intervento più strutturato però potrebbe avere un impatto ambientale troppo alto"
ALTOPIANO DELLA VIGOLANA. Si punta alla riapertura della storica strada che percorre la val Careta, tortuoso tracciato che collegava Caldonazzo all'Altopiano di Lavarone, un percorso chiuso, anche ai pedoni, ormai da diversi anni a causa dei continui eventi franosi.
Il sentiero, di grande valore storico e paesaggistico, è attualmente classificato come percorribile solo da escursionisti esperti e necessita di attrezzatura da ferrata a causa di frane risalenti agli Anni '60. Il recupero del percorso permetterebbe di valorizzare l’area turisticamente, un'area che così diventerebbe accessibile a un pubblico più ampio.
In Consiglio provinciale è stata approvata una mozione di Filippo Degasperi (Onda) per adottare le iniziative necessarie al ripristino della percorribilità dell'ex sentiero Sat 219: si prevede la realizzazione di una via ferrata nel tratto di percorso più aspro morfologicamente e l'intenzione è di coinvolgere i Comuni interessati, le comunità degli Altipiani dell’Alta Valsugana, la Sat e l’associazione che da tempo lavora sul tema.
"Si tratta di un primo importante passo che permetterà di riaprire questo percorso anche in chiave turistica", il commento dell'assessore Roberto Failoni. "Sono convinto che il tratto attrezzato, lungo qualche centinaio di metri, potrà diventare un prodotto turistico di richiamo, come già avviene oggi per altre celebri vie ferrate trentine, come per esempio la Via delle Bocchette o la Via ferrata delle Aquile".
La richiesta, espressa nel testo di Degasperi ma in Aula anche da diversi esponenti come Lucia Coppola (Alleanza Verdi Sinistra), Roberto Stanchina (Campobase) e Paolo Zanella (Partito Democratico), è quella di prevedere qualcosa di più rispetto alla ferrata per rendere la zona ancora più fruibile. Un'area alla quale tiene molto anche Walter Kaswalder (Patt).
"Fa piacere che si chieda di più", conclude Failoni. "Questo è un segnale: fare gli interventi proposti sarebbe interessante, ma sotto l’aspetto ambientale forse troppo impattante, ma intanto si parte da qua. Da 6 anni il capitolo in assestamento è finanziato al 100% per poter rispondere alle domande che erano all’interno del Dipartimento".