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Attualità

"La sottosezione Valgandino non si è espressa in quel modo", il Cai di Bergamo: "Pare sia la posizione autonoma del vicepresidente"

Il Cai di Bergamo interviene per specificare che il documento divulgato come ufficiale dal sindaco di Valbondione Walter Semperboni, in realtà è una voce autonoma e non concordata di un componente della sottosezione di Valgandino

di
Luca Andreazza
10 febbraio | 14:53
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Il Cai Valgandino non si è espresso in questo modo". A dirlo Dario Nisolipresidente della sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano. "Non è stato inviato nulla e non è stato sottoscritto quanto pubblicato".

 

"Pare infatti - ci ha informati Nisoli all'interno della stessa email - che quello che avete riportato sia voce autonoma del vicepresidente, che non si è mosso in modo concordato con la sottosezione".

 

Circola, appunto, un documento piuttosto pesante attribuito alla sottosezione di Valgandino (una posizione espressa in prima persona plurale, senza evidenziare che si tratta di un'opinione personale) sulle polemiche legate al comprensorio sciistico Colere-Lizzola: "Riteniamo che il Cai non ha i requisiti morali per dare dettami in merito alla questione. E' opportuno che si astenga all'assunzione di prese di posizione ufficiali" (Qui articolo). Un documento veicolato come ufficiale e giunto alla nostra redazione direttamente da Walter Semperboni, il sindaco di Valbondione che è tra i più grandi sostenitori del progetto.

 

"Il Cai è contro il comprensorio, ma non ha idee: pensassero a sistemare i sentieri che fanno schifo", ha affermato Semperboni poche settimane fa (Qui articolo). Successivamente, attraverso un comunicato quasi tutte le Sezioni e Sottosezioni Cai della Provincia di Bergamo hanno ribadito la contrarietà al progetto di collegamento sciistico Colere-Lizzola (Qui articolo). Una presa di posizione compatta, ma con un'eccezione: la Sottosezione Cai Valgandino.

 

"E' vero che il Cai Valgandino non ha voluto prendere posizione come le altre sezioni e sottosezioni ma non si è mai espressa in questo modoAnche il presidente della sottosezione ha specificato che non è stato inviato nulla o sottoscritto documenti". Si tratterebbe quindi di "un'iniziativa autonoma del vicepresidente", spiega Nisoli - ripetiamo - nell'email di richiesta di precisazione. 

 

Se quindi da un lato c'è una nota che circola, tanto da arrivare al primo cittadino di Valbondione che la divulga come posizione ufficiale del Cai Valgandino, dall'altro la sezione di Bergamo interviene per precisare che il documento è solo una "voce autonoma del vicepresidente, che non si è mosso in modo concordato con la sottosezione".

 

Forse c'è bisogno di un chiarimento tra il sindaco e il Cai, così come tra i soci della sezione interessata (non mancherà di sicuro al Cai l'occasione per chiarire presto e nei giusti termini la vicenda).

 

Noi, forse sbagliando, crediamo ancora che una voce uscita da un rappresentante delle istituzioni corrisponda a verità.

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