Solo il 20% delle foreste italiane è dotato di un piano di gestione: l'obiettivo è arrivare al 50% entro il 2030. Ma cosa si intende per pianificazione?
Un piano forestale può garantire il massimo valore alle risorse naturali, rispondendo anche alle necessità socio-economiche delle comunità locali. Nello specifico di cosa si tratta? Ne parliamo nel primo di una serie di articoli di approfondimento sul Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il Clima
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
La pianificazione e la gestione forestale rappresentano un pilastro fondamentale per la sostenibilità ambientale, soprattutto in un contesto di crescente crisi climatica. Le foreste italiane, che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (raddoppiata nell’ultimo secolo), sono chiamate a rispondere a sfide sempre più urgenti, come incendi boschivi, tempeste di vento, siccità e il diffondersi di insetti dannosi. In questo scenario, il miglioramento della gestione forestale attraverso una pianificazione attiva diventa fondamentale per garantire la resilienza delle foreste e la multifunzionalità dei loro ecosistemi. Ne parliamo nel primo di una serie di articoli di approfondimento sul Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il Clima.
Illustrazioni di Alterales
Il Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il Clima, pubblicato a dicembre 2024, rappresenta sia il catalizzatore che il prodotto del percorso condotto dagli attivisti italiani per il clima. Il documento raccoglie e sviluppa 33 proposte emerse dal dialogo tra decine di organizzazioni, associazioni e singoli cittadini, con l’obiettivo di rivolgersi direttamente alla politica a ogni livello, per tracciare una strada concreta verso la transizione ecologica del nostro paese entro il 2030.
È un atto di responsabilità e visione: con le sue proposte concrete, il Libro Bianco sintetizza un’idea di futuro che unisce energia, educazione, mobilità, alimentazione, risorse naturali e giustizia sociale, ribadendo che costruire questo futuro significa ripensare il nostro modo di vivere, produrre e soprattutto di governare nel presente, in un’ottica di equità e inclusività. Il Libro porta avanti quello che è già scritto nei documenti di regolamentazione nazionali, che però non vengono attuati e necessitano di risorse.
Ognuna delle sei sezioni principali del Libro è dedicata a un tema strategico per affrontare la transizione ecologica e la crisi climatica. All'interno della macroarea tematica “Risorse naturali e territorio” troviamo una parte dedicata alla “Pianificazione e gestione forestale attiva: strategie per foreste più resilienti e multifunzionali”.
Visione 2030: pianificazione e resilienza forestale
Illustrazioni di Alterales
La visione proposta per il 2030 prevede che almeno la metà delle foreste italiane siano sottoposte a pianificazione forestale, con l’obiettivo di renderle sostenibili e multifunzionali. Ma cosa si intende per pianificazione forestale? Non è altro che l’avviamento di un processo partecipativo di dialogo - che tenga conto di tutti gli stakeholder di un certo territorio - per individuare tutti i passi necessari per prendersi cura di una foresta e del territorio in cui cresce, e superare una visione spesso polarizzata di foreste-santuari da un lato e foreste come risorsa da sfruttare in ottica speculativa dall’altro.
Oggi, infatti, solo circa il 20% delle foreste italiane è dotato di una pianificazione forestale, un dato che evidenzia la necessità di un impegno maggiore per portare almeno il 50% delle foreste italiane sotto pianificazione entro il 2030. L’implementazione di piani forestali non è solo una questione di gestione del legname (un’importantissima fonte di energia pulita), ma un mezzo per garantire la resilienza delle foreste, per proteggere le aree montane da eventi climatici estremi, prevenire incendi attraverso interventi di selvicoltura, preservare la biodiversità e ridurre i rischi di degrado del suolo e delle risorse naturali. Un piano forestale che integri queste diverse dimensioni in un’ottica multifunzionale può garantire il massimo valore alle risorse naturali, rispondendo anche alle necessità socio-economiche delle comunità locali.
La gestione forestale, quindi, deve essere capace di bilanciare la tutela ambientale con le necessità economiche, creando un circolo virtuoso che favorisca l'uso del legno e la valorizzazione delle risorse forestali attraverso l’industria del legname e le filiere locali. Promuovere la filiera foresta-legno, infatti, non solo contribuisce alla crescita economica delle aree montane, ma riduce anche la dipendenza dalle importazioni e favorisce l’utilizzo di pratiche più sostenibili, riducendo anche le emissioni di gas serra legate all’utilizzo di materiali non rinnovabili e alle importazioni di combustibili fossili.
Un futuro sostenibile per le foreste montane
La pianificazione forestale è la chiave pratica per proteggere le nostre foreste, in particolare quelle montane, dalle minacce del cambiamento climatico. Per garantire la sostenibilità e la multifunzionalità delle foreste, è fondamentale adottare un approccio integrato che unisca la conservazione ecologica, la produzione economica e la protezione dei territori vulnerabili, creando uno spazio nel mezzo lontano dalla retorica. Solo con una pianificazione attiva ad ogni livello amministrativo, che coinvolga tutti gli attori locali, sarà possibile rendere le foreste più resilienti, tutelare la biodiversità e garantire un futuro più sicuro per le comunità montane.
Per saperne di più visita la pagina degli Stati Generali dell’Azione per il Clima oppure scarica e diffondi il Libro Bianco e prendi parte alla transizione ecologica!