Un aprile “caldo” o “freddo”? Tra le (forti) anomalie sopra e sotto media, ecco l'analisi di Giacomo Poletti
Il mese scorso è stato caratterizzato, spiega Poletti a L'AltraMontagna, da una fase estremamente calda seguita da un periodo con temperature ben sotto la media: da Trento all'Alto Garda però, il bilancio finale vede (ancora) temperature un po' superiori ai livelli storici in Trentino. Ecco i numeri
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
TRENTO. Da una parte giornate serene e con temperature pienamente estive, dall'altra lunghe fasi instabili con la colonnina di mercurio a scendere al di sotto dei livelli medi: dal punto di vista meteorologico, il mese di aprile è stato sostanzialmente 'spaccato' a metà in Trentino (e in buona parte del Paese), ma qual è a livello numerico il bilancio delle ultime settimane sul fronte delle temperature e delle precipitazioni? Tirando le somme, dice a L'AltraMontagna l'ingegnere ambientale e membro di Meteo Trentino Alto Adige Giacomo Poletti, si è trattato in realtà di un aprile quasi “normale” se si parla di medie, con la colonnina di mercurio che dal capoluogo all'Alto Garda è piuttosto rimasta (ancora una volta) di poco al di sopra dei livelli storici.
“Aprile – spiega l'esperto – ha avuto tre fasi: dal primo del mese al 14 è stato eccezionalmente caldo. Dal 15 al 28 le temperature sono state al di sotto della media (anche pesantemente in diverse occasioni, specie per quanto riguarda le massime) con una risalita leggermente al di sopra dei valori medi solo negli ultimi due giorni del mese. Guardando ai numeri però, la componente 'calda' ha leggermente prevalso su quella 'fredda'”. A Trento Sud per esempio, come evidenziano i dati di Flavio Toni, aprile 2024 ha chiuso a +1.9 gradi rispetto alla media 1983-2005 e a +0,3 gradi dalla recente (e breve) media 2010-2023 (in termini assoluti, 14,1 gradi rispetto a 13,9). Situazione analoga registrata a Lavis da Alberto Longhi (+0,2 gradi rispetto alla media 2007-2023), ad Arco da Ivano Versini (+1 grado rispetto alla media 1990-2023) e a Riva del Garda (Varone) da Matteo Calzà (+0,9 sulla media 1995-2023).
Sulla coda della fase fresca e instabile delle ultime settimane però (ne avevamo già parlato Qui e Qui), la 'sensazione' di molti è ben diversa: “In poche parole – continua Poletti – la prima e caldissima metà del mese non è stata del tutto pareggiata dai 9 giorni freschi e piovosi successivi. D'altro canto giornate a 27/29 gradi centigradi ad aprile, gradevoli per tanti pur estremamente sopra media (tanto da corrispondere come anomalie a picchi di 39/40 gradi centigradi a luglio) passano spesso inosservate rispetto ai giorni freschi e di pioggia, in una stagione dove c'è grande attenzione per il risveglio della vegetazione o per la possibilità di prendere il sole dopo i mesi invernali”.
“Peraltro – aggiunge Poletti – non ci siamo trovati davanti a valori di freddo eclatanti per il mese di aprile, nel quale non è raro che si sperimentino periodi freschi, essendo primavera. Se guardiamo agli anni '70-'80 si andava spesso anche al di sotto dello zero a Trento: in quasi 50 anni di attività (dal 1978), la stazione di Roncafort ha per esempio registrato 27 gelate ad aprile mentre la minima nel corso dell'ultima ondata di freddo è stata pari a +3,3 gradi. Niente di eccezionale insomma”. In un contesto in continuo riscaldamento inoltre, negli ultimi anni in Trentino le uniche fasi sotto media di una certa lunghezza, in grado di influenzare quindi anche l'andamento a livello mensile, si sono registrate proprio in primavera, in particolare nella seconda parte della stagione.
“Pare si tratti di un fenomeno – spiega l'esperto – legato all'indebolimento del vortice polare per via del riscaldamento globale. Il vortice, più piccolo e debole, tende a disgregarsi precocemente rispetto al passato per via delle modifiche della corrente a getto. È ancora possibile quindi che da marzo a maggio possa arrivare qualche ondata fredda molto a sud, come quella che abbiamo osservato il mese scorso. Va sottolineato in ogni caso che i valori di queste ondate fresche, come in questo caso, spesso risultano meno rigidi rispetto al passato”. Nonostante i molti giorni di pioggia, le precipitazioni complessive sono a loro volta rientrate indicativamente nei valori medi, rimanendo addirittura al di sotto dei livelli storici in diverse località.
“Guardando al contesto generale – conclude Poletti – siamo sui 70 millimetri di pioggia sul territorio in aprile, quantità che si avvicina ai valori medi. Per quanto riguarda Trento Sud, per esempio, Flavio Toni ha rilevato come a fronte di una media mensile pari a 89 millimetri siano caduti in tutto 63.2 millimetri di pioggia. A Borgo Valsugana sono stati invece registrati 73 millimetri di pioggia a fronte di una media storica di 83. In generale le precipitazioni sono state molto frequenti, ma quindi non particolarmente abbondanti”.