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Ambiente

Piatti più piccoli e navetta gratuita: la spinta gentile per incentivare un comportamento più sostenibile nel turismo

L'industria turistica può spesso finire per avere degli impatti molto evidenti sull'ambiente e sulla qualità della vita dei residenti delle zone in cui si svolge. E sebbene la sostenibilità ambientale sia prima di tutto una responsabilità dell'industria stessa, anche il comportamento dei turisti può avere un ruolo cruciale, e per questo è importante incoraggiare e accompagnare le persone verso comportamenti più sostenibili tramite il nudging

di
Serena Lonardi
24 luglio | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Da anni la letteratura scientifica che si occupa di sostenibilità nelle scienze sociali ha evidenziato un’inconsistenza tra ciò che una persona afferma e ciò che fa davvero, nominandola come attitude-behavior gap (differenza tra l’attitudine verso un comportamento e il suo comportamento effettivo). 

 

Da una parte, questa contraddizione è vera soprattutto nel turismo, un contesto ritenuto piacevole, di stacco dagli obblighi e abitudini della quotidianità. Dall’altro, la comprensione e il superamento di questo problema è particolarmente importante per l’industria turistica, visto la su impronta evidente sull’ambiente e sulla qualità della vita dei residenti. Questo impatto negativo è causato, ad esempio, dal sovraffollamento, dal trasporto verso la destinazione, lo spreco alimentare nella ristorazione, specialmente negli hotel (dove il buffet gioca un ruolo importante), il riuso eccessivo di asciugamani e della biancheria da letto. 

 

Naturalmente la sostenibilità ambientale è prima di tutto responsabilità dell’industria (e.g. fonte di energia degli hotel, energia nelle destinazioni, stazioni sciistiche), ma anche il comportamento dei turisti ha un ruolo cruciale. 

 

Per questo è importante intervenire per cambiare il comportamento del turista. Oltre all’educazione, alle istruzioni dirette e alle norme, l’economia comportamentale suggerisce la teoria del “nudge” (letteralmente ‘dare una piccola spinta’, anche definita in italiano come spinta gentile). Il “nudging” mira a incoraggiare e accompagnare le persone verso comportamenti più sostenibili, senza richiedere loro uno sforzo cognitivo o una consapevolezza particolare.

 

Secondo questa teoria, infatti, i decisori politici e i manager possono ridurre gli impatti negativi causati da comportamenti meccanici e istintivi in modo più efficace e meno costoso.

 

Il “nudging” è stato applicato con successo in diversi settori, come la salute, la sicurezza, il risparmio energetico. Per quanto riguarda il turismo sostenibile, molti studi evidenziano come il “nudging” possa persuadere il turista in modo efficace, ma non invasivo, a seguire un comportamento responsabile e sostenibile, senza alterare la loro libertà di scelta. Ad esempio, piccoli cambiamenti nell'ambiente fisico o nella presentazione delle informazioni possono influenzare positivamente le decisioni dei turisti, come optare per opzioni di trasporto più ecologiche, ridurre lo spreco alimentare e utilizzare meno risorse negli hotel.

 

Alcune buone pratiche che il settore alberghiero potrebbe seguire per facilitare l’adozione di un comportamento sostenibile da parte degli ospiti includono le seguenti:

  • Promuovere il riutilizzo degli asciugamani: uno studio recente ha evidenziato che informare gli ospiti che un’alta percentuale di clienti riutilizzano gli asciugamani si rivela una strategia molto efficace, dal momento che le persone tendono ad allineare i propri comportamenti e convinzioni a quelli degli altri.
  • Suggerire agli ospiti di portare con sé borracce riutilizzabili, da riempire presso i distributori d'acqua presenti in hotel, oppure includere borracce nel kit di benvenuto.
  • Prevedere e-(MTB)bike e bus navetta gratuiti per gli ospiti in modo che l’uso della macchina privata sia ridotto al minimo
  • Utilizzare piatti più piccoli, in modo da incoraggiare le persone a prendere porzioni più contenute al buffet, riducendo così lo spreco alimentare.
  • Aumentare le opzioni vegetariane e vegane, stabilire il menu vegetariano come default oppure incentivare la scelta di opzioni senza carne tramite la proposta “piatto del giorno” interamente vegetariana
  • Descrivere il menù vegetariano in modo attrattivo (evitare descrizioni come “hamburger vegano” o “arrosto senza carne”)
  • Usare dispenser di sapone riutilizzabili ed evitare l’usa e getta
  • Installare un timer per limitare la durata delle docce e ridurre il consumo di acqua.

Per i territori e le destinazioni, invece, alcune tra le pratiche consigliate includono: 

  • Sviluppare una card di destinazione che includa l'accesso gratuito ai trasporti pubblici
  • Prevedere navette gratuite per gli impianti di risalita sia in inverno che in estate
  • Considerare il viaggio verso la destinazione come parte dell’impatto ambientale del viaggio e quindi incentivare l’organizzazione di navette gratuite dalla stazione treni più vicina all’hotel
  • Installare recinzioni temporanee o permanenti per mantenere gli escursionisti sui sentieri tracciati, riducendo così il deterioramento delle caratteristiche biofisiche del territorio.
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