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Ambiente

La pubblicità delle "buste di nicotina" invade la città che ospiterà le prossime Olimpiadi invernali: "L’identità di un paese si misura anche da questo"

A Cortina d’Ampezzo, simbolo delle Alpi e prossima sede delle Olimpiadi invernali 2026, la comparsa di grandi pubblicità di prodotti a base di nicotina, accompagnate da campagne di distribuzione di campioni gratuiti, ha scatenato reazioni molto negative da parte dei comitati locali

di
Redazione
30 dicembre | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

A Cortina d’Ampezzo, sede delle prossime Olimpiadi invernali, la comparsa di grandi pubblicità di prodotti a base di nicotina, accompagnate da campagne di distribuzione di campioni gratuiti, ha scatenato reazioni dalla popolazione e dai comitati locali.

 

Le pubblicità, che invitano all’uso di “buste di nicotina” con slogan accattivanti come “Dove vuoi, quando vuoi”, sono state posizionate strategicamente nei luoghi di maggiore afflusso turistico: dalle stazioni delle cabinovie sulle piste da sci della Tofana fino alle Cinque Torri e a Col Gallina. Non solo: nel cuore del centro storico, in Corso Italia, ragazze immagine distribuiscono campioni gratuiti di questi prodotti, arrivando, secondo alcune segnalazioni, a coinvolgere anche minorenni.

 

L’indignazione è esplosa sui social network e attraverso l’intervento di associazioni civiche come il Comitato Civico Cortina e il quotidiano online Voci di Cortina, che hanno denunciato con forza l’incongruenza di questa sponsorizzazione con i principi olimpici e con l’identità della località. La pressione delle proteste ha portato alla rimozione di alcuni cartelloni, ma la distribuzione nei bar del centro continua, generando un crescente malcontento.

 

Cortina si sta preparando a ospitare le gare olimpiche e paralimpiche del 2026, un evento di portata mondiale che dovrebbe esaltare valori come lo sport, la salute e il rispetto per l’ambiente. Proprio per questo, la scelta di accettare la sponsorizzazione di un prodotto nocivo come la nicotina ha sollevato domande sulla coerenza e sull’etica delle decisioni prese dalle istituzioni locali e dagli organizzatori.

Come sottolinea un editoriale di Voci di Cortina, è paradossale che, mentre la Fondazione Cortina promuove iniziative educative per sensibilizzare i giovani ai valori dello sport e della montagna, vengano sdoganati prodotti che generano dipendenza e danni alla salute. Le “buste di nicotina”, già diffuse tra gli adolescenti, rappresentano un problema crescente: l’assunzione provoca dipendenza in tempi rapidi e gravi conseguenze per la salute orale, oltre a compromettere l’equilibrio psicologico.

 

La vicenda non è isolata. Commenti sui social riportano situazioni analoghe in altre località montane come Madonna di Campiglio e Roccaraso, segno che le strategie di marketing aggressive delle aziende produttrici di nicotina stanno prendendo di mira i principali centri turistici invernali.

 

Tuttavia, la scelta di accettare questo tipo di pubblicità a Cortina ha un peso simbolico particolare: la cittadina è al centro dell’attenzione internazionale in vista delle Olimpiadi, e l’associazione della sua immagine a prodotti dannosi rischia di compromettere anni di lavoro per costruire un’identità basata sullo sport, la natura e il benessere.

 

"Possibile che non si sia trovato un prodotto più coerente con l’immagine che si vuole e si dovrebbe dare del paese? - commenta Voci di Cortina - L’identità e la dignità di un paese si misurano anche da questo".

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