Il bando "Montagne in transizione" della Fondazione Cariplo per un modello diverso delle terre alte: "Un'iniziativa che va nella giusta direzione"
L'obiettivo del bando della Fondazione Cariplo è di sostenere progetti e strategie partecipative per favorire la transizione ecologica in quelle zone della montagna lombarda e delle province del Verbanio-Cusio-Ossola. Mauro Varotto su l'Avvenire: "Lavora sull’altra leva: quella della creazione della consapevolezza del fruitore medio. Proprio come facciamo noi de L'AltraMontagna"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
"E' una iniziativa che va nella direzione giusta". A dirlo Mauro Varotto, professore ordinario di Geografia all’Università di Padova e membro del comitato scientifico de L’Altra Montagna, sulle pagine de l'Avvenire (Qui articolo) con riferimento al bando "Montagne in transizione" della Fondazione Cariplo. "Proprio come facciamo noi de L’Altra Montagna, il bando lavora sull’altra leva: quella della creazione della consapevolezza del fruitore medio. Tra l’altro, ci sono sempre più persone che non vedono la montagna come un divertimentificio ma come un luogo in cui spostare la propria residenza. È un ritorno alle terre alte dettato non solo dal cambiamento climatico ma anche dalla voglia o dal bisogno di riprendere in mano la propria vita, di renderla meno stressante e logorante di quanto non sia in città".
La montagna, infatti, soffre per l’incremento della temperatura, che nei rilievi viaggia a velocità doppia rispetto a quello medio globale e che entro il 2050 potrebbe raggiungere i 2-3 gradi in più rispetto a oggi, ha già fatto arretrare frontalmente i ghiacciai dell’arco alpino di molti metri, anche di una sessantina in appena due anni, e porta all’aumento irreversibile di frane e di valanghe di roccia e detriti.
Le attività umane mettono a rischio la biodiversità montana, poi a incidere la sempre maggiore scarsità della "risorsa neve", che impatta sulla vita degli ecosistemi idrici e anche, naturalmente, su un certo tipo di economia turistica tradizionale basata sugli sport invernali, sci in primis.
La sofferenza, riporta l'Avvenire, sempre più grave della montagna si esprime anche nella criticità in cui versano i medi e piccoli comprensori sciistici del nostro Paese, posti a quote ben più basse dei 2.250 metri, addirittura sotto i 500, dove si contano già 249 impianti dismessi, di cui 54 in Lombardia, con un tasso di chiusura del 6% l’anno e una serie di previsioni tutt’altro che rosee per il futuro.
A questi, sempre in base al report "NeveDiversa" di Legambiente, si aggiungono i 138 impianti “temporaneamente chiusi” per ragioni non solo climatiche ma soprattutto economiche (a causa degli altissimi costi dell’innevamento artificiale: una pratica che, sebbene antitetica con la tutela dell’ecosistema, in Italia è utilizzata nel 90% delle piste) e quelli sottoposti al cosiddetto “accanimento terapeutico” e che sopravvivono solo con sostanziose iniezioni di denaro pubblico. Tutto ciò comporta anche costi sociali importanti: il numero dei posti di lavoro legati allo sci da discesa, tra diretti e dell’indotto, nel 2021 si aggirava sui 400 mila, con un fatturato compreso tra i 10 e i 12 miliardi di euro.
E in questo contesto, estremamente delicato, si inserisce il nuovo bando, "Montagne in transizione", della Fondazione Cariplo. Un'opportunità che si rivolge alle organizzazioni non profit e agli enti pubblici (Qui info e approfondimenti).
La politica nazionale e territoriale non appare in alcuni casi particolarmente sensibile a questo tema, come nella vicenda della realizzazione della pista da bob per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 (affrontato da L'AltraMontagna nel libro "Scivolone olimpico". - per chi fosse interessato all'acquisto Qui info). Ma più in generale la consapevolezza è che non si può inseguire la neve e che il turismo montano deve avere il coraggio di guardare a un modello diverso.
L'obiettivo del bando della Fondazione Cariplo è di sostenere progetti e strategie partecipative per favorire la transizione ecologica in quelle zone della montagna lombarda e delle province del Verbanio-Cusio-Ossola, storicamente caratterizzata da un determinato tipo di turismo invernale e, inoltre, promuovere la diffusione di economie alternative, anche attraverso la destagionalizzazione dell’offerta turistica.
Un altro obiettivo del bando è di rendere concrete le pratiche di coesione territoriale previste dalla Strategia nazionale delle aree interne per cercare di superare l’isolamento culturale, il declino demografico, la marginalizzazione e la carenza di servizi per migliorare la qualità della vita.
Il bando scade il 19 luglio e prevede un budget di 300 mila euro per il finanziamento di 5 progetti, circa 60 mila euro a progetto, della durata massima di 18 mesi.
Nell'aprile del 2023 è partito, invece, il progetto Bosco Clima, nato dalla collaborazione tra la Comunità Montana, il Parco regionale Campo dei Fiori, l’Università dell’Insubria, le associazioni Lipu e Cast e lo stesso Centro Geofisico Prealpino e sostenuto da Fondazione Cariplo grazie al programma F2c - Fondazione Cariplo per il clima, tramite la Call for Ideas “Strategia Clima”.