I figli di Amarena sono vivi: i due giovani esemplari di Orso bruno marsicano sono usciti dall'ibernazione, ora tocca all'uomo imparare a rispettarli
Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, dopo aver effettuato i dovuti accertamenti, ha annunciato l'uscita dall'ibernazione dei giovani esemplari di orso marsicano, figli della famosa orsa Amarena, uccisa a fucilate a fine agosto 2023. La comunicazione del Parco fa leva su come ognuno debba fare la propria parte per arrivare a una "coesistenza possibile, concreta e rispettosa"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
A leggerlo tra le righe, il post con cui il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha annunciato l'uscita dall'ibernazione dei giovani esemplari di orso marsicano orfani di Amarena, l'orsa uccisa a fucilate nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre 2023 a San Benedetto dei Marsi, è un piccolo trattato di scienza ai tempi dei social.
Intanto, in una società vorace ormai abituata ad inghiottire le notizie nell'arco dei secondi, il video di 30 secondi è stato diffuso ben due settimane dopo il primo avvistamento, una volta avuta la certezza che i due cuccioli, entrambi maschi, fossero effettivamente i figli di Amarena e quindi avessero superato indenni il proprio primo inverno: questa cosa non è affatto scontata per un cucciolo di orso marsicano, nemmeno quando ha la madre accanto (uno studio realizzato nel 2005 da Paolo Ciucci, professore del dipartimento di biologia e biotecnologie "Charles Darwin" della Sapienza di Roma e massimo esperto di orso marsicano, stimava una sopravvivenza del 50%).
È però la seconda parte del post a costituire un meta-messaggio, rivolto tanto ai cittadini dell'area del Parco quanto ai tanti, tantissimi turisti che ormai raggiungono il territorio dell'area protetta nella speranza di vedere l'orso, che senz'altro può essere fatto in modo rispettoso ma che spesso non tiene conto delle esigenze degli animali che appartengono a una specie a rischio (gli esemplari di Orso bruno marsicano sono appena una sessantina). Dopo aver rivendicato "la scelta di averli lasciati liberi in Natura", descritta come "una scelta per nulla facile né scontata", e ricordando che però si trattava - alla fine dell'estate - dell’unica "opportuna per dargli la possibilità di essere due orsi marsicani selvatici, entrambi vivi al termine del primo inverno, anche senza la mamma", il Parco si rivolge direttamente a tutti noi: "Quale sarà il destino di questi due orsi? Al momento questo è impossibile dirlo. Possiamo essere sicuri che sanno orientarsi da soli, che non hanno bisogno del cibo e dall’uomo hanno bisogno solo di rispetto così come fatto fino ad oggi, senza dimenticare mai che sono solo due esemplari di una popolazione di circa 60 orsi che ce la sta mettendo tutta per sopravvivere. Non dimentichiamoci che anche ognuno di noi deve fare la propria parte, aumentando le conoscenze e la consapevolezza verso una coesistenza possibile, concreta e soprattutto rispettosa".
La parola d'ordine, di fronte a questi due esemplari, è rispetto. "Per ora i due orsi stanno bene e, soprattutto, sono ancora insieme come si vede nel video. Tra circa un mese potrebbero separarsi, come avviene per gli altri giovani orsi che vengono 'smammati' a primavera dalle loro mamme, o restare insieme il tempo giusto per darsi ancora sostegno e rimandare a quanto sono ancora più grandi la separazione. Da qui a poco tempo, dunque, non sarà affatto facile individuarli, non saranno diversi da tutti gli altri orsi della stessa età che si sono separati dalle loro madri. Sarà possibile essere sicuri della loro identità unicamente attraverso la genetica" ricorda nel post su Facebook del 9 aprile il Parco.
Questo è forse l'invito più accorato, in particolare di fronte al pubblico che sui social parla e scrive dei due giovani esemplari di Orso bruno marsicano come se fossero bambini, figli di amici morti in modo tragico: i cuccioli di Amarena sono due orsi, e saranno indistinguibili da ogni altro individuo della loro specie; a noi (che siamo cittadini appassionati di montagne, che frequentiamo lungo i sentieri del trekking o sulle pareti di arrampicata) il compito di non cercare di umanizzare i due piccoli sopravvissuti o di renderli troppo "confidenti", di farne due esemplari inclini ad avvicinare troppo l'uomo e le sua infrastrutture sociali (le case, i paesi) e logistiche (le strada). Azioni fondamentali per prevenire la definitiva scomparsa dell'Orso bruno marsicano.
Chi vuol capire come approcciarsi, può leggere il libro di Mary Roach Wanted!, tradotto da Aboca edizioni: la prima parte del testo della giornalista scientifica che scrive per New York Times Magazine e National Geographic è dedicata proprio all’orso, aiuta a capire come si costruiscono regole per una possibile convivenza pacifica, una necessaria coesistenza, rispettosa.