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Ambiente

Alberi di Natale veri o di plastica? Quale la scelta più attenta all'ambiente? Pefc non ha dubbi e i dati parlano chiaro

L’ente promotore della gestione forestale sostenibile analizza i pro e i contro di utilizzare una pianta vera o una pianta finta, impronta di carbonio alla mano, basandosi sugli anni di smaltimento in natura, valutando le possibilità di riutilizzo dopo le festività e il responso non lascia dubbi

di
Luca Pianesi
21 novembre | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Alberi di Natale veri o di plastica? Cos'è più ''green'' affidarsi a piante tagliate o a piante artificiali? Con l'avvicinarsi delle festività natalizie, la polemica riesplode. In questi giorni si è assistito a una tenzone dai contorni quasi assurdi sull'albero di Natale destinato al Papa proveniente dalle foreste della Val di Ledro con i soliti estremismi a scontrarsi in un testa a testa che, come ormai in ogni settore, non conducono a niente. Chi parla di ''alberocidio'' da una parte e chi invece trasforma tutto in un insulto bollando come 'ambientalisti da salotto' chiunque presti un minimo di attenzione alla natura che ci circonda.  

 

Come L'AltraMontagna conserviamo il nostro approccio di attenzione e tutela per l'ambiente ma mai ideologico cercando di far parlare i tecnici e gli esperti (lo abbiamo fatto anche sul tema 'albero della Val di Ledro' con il nostro Luigi Torreggiani giornalista e dottore forestale e il suo articolo: ''“Stop all'abeticidio”: riflessioni su simboli e sostenibilità a partire dalla prima petizione della stagione contro l’albero di Natale del Papa'') e allora ecco l'opinion di Pefc Italia, l’ente promotore della gestione forestale sostenibile: ''Gli alberi di Natale veri, se provenienti da vivai specializzati o da foreste e boschi gestiti in maniera sostenibile, sono la scelta migliore e che assicura il minore impatto ambientale, specialmente se confrontati con le alternative in plastica che, a fine vita, diventano rifiuti difficili da smaltire''.

In particolare Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia spiega che ''l’albero di Natale è un simbolo che accompagna le festività europee ormai da diversi secoli. Fintanto che continuerà ad essere riconosciuto come tale, come Pefc invitiamo i Comuni italiani a compiere una scelta di campo, selezionando soltanto alberi provenienti da foreste o coltivazioni certificate: un’occasione per promuovere anche una maggiore consapevolezza sulla provenienza delle piante e sull’importanza del gestire in modo sostenibile il nostro patrimonio boschivo''. ''Le polemiche di queste settimane – aggiunge Marco Bussone, presidente Pefc – diventano dunque occasione per accendere i riflettori più in generale sui problemi ampi e gravi che affliggono le foreste di tutto il mondo, ovvero la crisi climatica e, in troppe aree al di fuori del nostro Paese, la deforestazione illegale''.

 

Ecco quindi un'analisi punto per punto, dato su dato che dimostra la maggiore sostenibilità degli alberi veri nelle piazze italiane rispetto ad installazioni artificiali, realizzata da Pefc  

 

• Prima di tutto, un abete naturale è molto più di un simbolo natalizio: è una componente attiva che respira, assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno negli ambienti in cui si trova. Durante il suo ciclo vitale, un abete purifica l'aria rilasciando ossigeno ma anche oli essenziali che hanno un effetto purificante sull'ambiente circostante. Una volta terminato il suo ciclo vitale, l'abete può essere trasformato in sostanza organica, contribuendo ulteriormente al ciclo naturale.

 

• Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, gli alberi di plastica non rappresentano una scelta più ecologica. Questi ultimi sono prodotti derivati dal petrolio e, a fine vita, il loro smaltimento è complesso, essendo composti da diversi materiali difficili da separare. Inoltre, basti pensare che un albero artificiale di plastica di 2 metri ha un’impronta di carbonio pari a circa 40 chili di emissioni di CO2 equivalenti, senza considerare il tempo che gli alberi finti impiegano a deteriorarsi nelle discariche, che è di oltre 200 anni. L’impronta di carbonio di un albero vero, invece, è di circa 3,5 chili di CO2, un decimo di quella dell’albero finto. Questo dato evidenzia come gli alberi "finti" non siano affatto migliori per la salvaguardia del nostro patrimonio boschivo.

 

• È un errore pensare che gli alberi di Natale presenti nelle piazze soffrano a causa di radici sottili post-estirpazione; in realtà, gli abeti di grandi dimensioni utilizzati nelle piazze non sono estirpati ma tagliati. Non avrebbe senso estirparli per poi ripiantarli, in quanto non sopravviverebbero, e le dimensioni del vaso necessario sarebbero impraticabili. Per questo motivo, gli alberi sono generalmente fissati a terra con supporti adeguati.

 

La maggior parte delle città, fortunatamente, sceglie alberi provenienti da boschi gestiti in modo sostenibile, certificati secondo gli standard internazionali come Pefc. Questo significa che il taglio degli alberi destinati alle piazze avviene sempre seguendo criteri di responsabilità e rispetto per i cicli naturali di crescita delle piante. Gli alberi sono selezionati tra quelli maturi e in sovrannumero, secondo piani di gestione forestale sostenibile. Gli alberi provenienti da foreste certificate utilizzati nelle piazze delle città sono quindi piante che sarebbero comunque state tagliate, nel rispetto della crescita complessiva del bosco, per diventare parti di case o oggetti in legno e far spazio a nuove piante più giovani. Per questo, quando si sceglie un albero di Natale vero – anche per la propria casa –  è essenziale optare per esemplari che provengano da foreste o coltivazioni gestite in maniera sostenibile e, possibilmente, locali. In tal modo si garantisce il supporto alle comunità rurali e alle aziende agricole del territorio, e allo stesso tempo si rafforza il legame economico e ambientale tra città e montagna, promuovendo sistemi produttivi rispettosi dell'ambiente. Optare per alberi prodotti da realtà forestali certificate Pefc è sinonimo di garanzia in termini di trasparenza, tracciabilità, legalità e rispetto per l’ambiente. Inoltre, scegliere prodotti di aziende certificate vuol dire rafforzare un circolo virtuoso, contribuendo a modificare le scelte imprenditoriali delle aziende della filiera bosco-legno.

 

Alla fine delle festività, il legno degli alberi di Natale che hanno adornato le piazze può iniziare una nuova vita ed essere ulteriormente trasformato, a testimonianza della straordinarietà di questo materiale. In molti casi, ad esempio, il legno viene lavorato per diventare arredo urbano, come panchine, tavoli, giocattoli, mobili o strutture ludiche per parchi giochi, arricchendo così gli spazi pubblici e continuando ad essere al servizio della comunità. Per quanto riguarda gli alberi veri recisi o in vaso nelle case, dovranno essere smaltiti in modo corretto: portandoli nelle isole ecologiche, saranno trasformati in compost, utile alla crescita di nuove piante. Piantare gli alberi dei vasi, dei quali non si conosce la loro origine, in boschi di montagna dove vive spontaneamente anche l’abete è invece una scelta sbagliata, perché si rischia di fare “inquinamento genetico”; se l’abete non fa parte dei boschi naturali del territorio, è allora ecologicamente una pianta “alloctona”, cioè estranea al contesto ambientale. Ove possibile, meglio scegliere il giardino di casa, con la raccomandazione di non posizionare  gli alberi troppo vicino agli edifici, visto che tendono a crescere rapidamente.

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