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Ambiente

“Anacronistico investire in questi progetti”. Parere negativo di Mountain Wilderness alla nuova seggiovia: "Fase storica di forti cambiamenti climatici"

È stato presentato da Planeta srl, la società di gestione degli impianti, e dal Comune di Villa Minozzo, il progetto, del costo totale di più di otto milioni, per la dismissione e la sostituzione della seggiovia LM 18 "Carcamogena-Cusna 2000" prevista a Febbio, in Emilia Romagna, nel Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano. L’impianto biposto, attivo dal 1980, è stato definitivamente chiuso nel 2022, avendo concluso la sua ‘vita tecnica’: non è più possibile intervenire con ammodernamenti ed è quindi necessaria la sua completa rimozione e la costruzione di una seggiovia totalmente nuova

di
Marta Manzoni
01 ottobre | 18:45
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il progetto è stato studiato per ottenere i finanziamenti del cosiddetto Bando Santanchè, che prevede 230 milioni di euro per progetti che promuovono il turismo montano, dei quali il 40% destinato ai progetti localizzati negli Appennini, e i cui beneficiari sono i gestori di impianti di risalita e imprese di innevamento artificiale.

 

Troviamo fuori tempo e contesto investire soldi in progetti di questo genere. Si tratta di visioni che non si riesce a modificare: si fa così solo perché è sempre stato fatto così. Forse tempo fa questo sistema funzionava, ma oggi non più. Bisognerebbe costruire progetti che vadano verso un’idea di futuro compatibile con quanto sta accadendo”, ha commentato Fabio Valentini, responsabile di Mountain Wilderness Emilia Romagna.Le condizioni climatiche delle nostre parti le conosciamo bene: sono anni che le stagioni sciistiche sono ormai cortissime. Anche quando nevica, avviene fuori stagione, e la neve non si mantiene. La stagione sciistica, che qualche anno fa andava da novembre ad aprile, ormai si è ridotta a qualche settimana”, ha continuato Valentini.

Qualora venissero finanziati, i lavori del progetto vedranno entro dicembre 2024 l’acquisizione dei pareri di natura ambientale, tra giugno e novembre 2025 la dismissione del vecchio impianto, entro maggio 2026 la realizzazione di quello nuovo, entro aprile 2027 i collaudi tecnici e tecnico amministrativi, e a giugno 2027 l’entrata in esercizio della nuova seggiovia.

 

Le ricadute positive attese sul territorio sono la creazione di nuove opportunità lavorative, incentivare il turismo e l’attrattività dei luoghi, migliorare fruibilità e sicurezza del territorio, una riqualificazione di tutto il crinale», hanno affermato i responsabili di Planeta srl. La nuova seggiovia potrà lavorare sia in orario diurno che serale, caricando persone e biciclette. Potrà operare sia in inverno che in estate, si baserà su 19 piloni, con una riduzione rispetto ai 27 del vecchio impianto, con una portata oraria di 702 persone.

 

Elio Ivo Sassi, sindaco di Villa Minozzo, Comune proprietario della stazione sciistica, ha affermato: “Vorrei rispondere subito a un tema che so potrà essere sollevato, ovvero se valga la pena compiere un investimento del genere in una fase storica di forti cambiamenti climatici. La risposta è sì, e la supportano anche gli ultimi anni in cui la 2000 ha operato: Febbio può sostenere, grazie anche alle seggiovie, un turismo su tutte le quattro stagioni, legato all’escursionismo in primavera ed estate, e in autunno a quello della raccolta dei funghi e dei frutti del bosco. Non dimentichiamo che queste funivie alimentano un sistema turistico importantissimo, che comprende molti rifugi e località del crinale, non solo in territorio di Villa Minozzo ma anche di Ventasso, tra il Battisti, il Segherie, la Bargetana e molte altre località”.

 

Diverso il parere di Fabio Valentini, responsabile di Mountain Wilderness Emilia Romagna: “Quello delle ‘quattro stagioni’ è uno dei classici argomenti che viene fuori in questi casi, come il discorso legato all’accessibilità per i disabili. Se l’impianto rientra nell’ottica di una mobilità alternativa potrebbe avere un senso, mentre non ne ha alcuno se è destinato al turismo invernale: in questo caso, secondo noi, la scelta è assolutamente perdente”. L’impatto ambientale in ogni caso c’è sempre quando si costruiscono nuovi impianti. “I lavori necessari per rimuovere la seggiovia esistente significano camion che si muovono, aprire magari nuove strade e nuovi cantieri. Il discorso dell’impiantistica va affrontato con molta cautela”, ha continuato Valentini.

I lavori di rimozione del vecchio impianto e quelli di costruzione del nuovo avrebbero dunque un oggettivo impatto sulla natura, ma il sindaco Sassi non sembra preoccupato:Voglio rassicurare chi teme che questi interventi siano causa di nocumento per l’ambiente: la fruizione umana, l’uso turistico, costituiscono un elemento di valorizzazione e cura del territorio. Lasciare l’ambiente a se stesso non significa la sua gestione migliore, può anzi dare dei grossi problemi, come abbiamo potuto vedere negli ultimi anni. Il turismo poi nelle nostre zone vorremmo che fosse fruibile dalla maggior fascia possibile di visitatori. Ormai ho 70 anni, se dovessi arrivare a quota 2.000 con la sola forza delle gambe farei molta fatica, ma con la seggiovia arrivavano persone anziane, famiglie con bambini”, ha concluso il sindaco Elio Ivo Sassi.

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