Leggendario Jannik Sinner: domina dal primo all'ultimo secondo, travolge in tre set Zverev e trionfa ancora all'Australian Open
Prova da assoluto fenomeno per il fuoriclasse di Sesto, che domina il match, imponendosi (6-3, 7-6, 6-3): il tedesco prova a reggere l'impatto ma il servizio non gli basta contro l'azzurro che non concede nemmeno una palla break in tutto l'incontro
MELBOURNE. In un'altra dimensione, su di un altro pianeta, siamo nell'era di Jannik Sinner.
Tutto era cominciato il 24 gennaio 2024 alla Rod Laver Arena, è proseguito sui campi dei Masters 1.000 di mezzo mondo, si è confermato a Flushing Meadows e, adesso, si è consolidato.
Devastante il fuoriclasse di Sesto, il migliore del pianeta, che a 23 anni è già uno dei "grandissimi" del tennis e destinato a diventare una leggenda di questo sport: in tre set (6-3, 7-6, 6-3) travolge Alexander Zverev e, per il secondo anno di fila, trionfa all'Australian Open.
Prova di forza impressionante quella fornita dall'altoatesino, glaciale per tutta la durata dell'incontro, capace di gestire la pressione del favorito dal primo all'ultimo punto, perfetto al servizio, "letale" quando gli è entrata la prima (ed è successo molto spesso, per non dire praticamente sempre) e pronto a colpire l'avversario, che è il numero 2 al mondo (è bene ricordarlo), ogni volta che ne ha avuto la possibilità.
E sono già tre Slam a soli 23 anni (ne compirà 24 ad agosto), tutti arrivati sul "veloce", dove - nel 90% dei casi - non c'è nemmeno partita con tutti gli altri tennisti del mondo. Adesso il sogno è Wimbledon, già dichiarato.
Inizia a servire Sinner che tiene a zero la battuta con quattro "prime" eccellenti (tra cui un ace). Zverev si affida al servizio, il suo colpo migliore, e impatta (1-1) con due errori dell'altoatesino. Altro turno che rasenta la perfezione per il numero 1 al mondo che non concede nulla all'avversario (2-1). Jannik va 30-0 e 40-15 sulla battuta del tedesco, che poi cambia ritmo e sigla quattro punti di fila "picchiando" e salvando due break point (2-2).
Nel quinto game, per la prima volta sul proprio servizio, il fuoriclasse di Sesto non riesce ad essere debordante e s'impone ai vantaggi (3-2), con Zverev che impatta subito con un super turno in battuta (3 ace e 3-3). Jannik torna avanti senza patemi (4-3) e poi piazza la spallata decisiva dopo un game lunghissimo: alla quarta palla break l'azzurro conquista il gioco, inducendo all'errore a rete il tedesco: 5-3. E, a stretto giro di posta, Jannik chiude subito i conti: 6-3, lasciando l'avversario a zero con ace finale. Il primo set è di Sinner.
Si torna in campo e Zverev è perfettamente conscio che questo sarà il parziale che deciderà il match. Sì, perché andare sotto di due set contro "questo" Sinner significa ritrovarsi poi a scalare l'Everest con le ciabatte ai piedi. E, allora, il tedesco spinge sull'acceleratore praticamente in tutto, affidandosi al servizio, salvando due palle break nel terzo gioco e riuscendo a non perdere mai la battuta. Il fuoriclasse di Sesto, invece, non concede all'avversario nemmeno una sola opportunità per portare la contesa dalla propria parte, lo lascia a zero nel quarto gioco (2-2) e soffre solamente nel decimo gioco, quando si trova sotto 0-30. Poco male, perché poi piazza quattro punti di fila e impatta (5-5).
Si va così al tie break dove Zverev si trova avanti (2-1) e riesce a tenere botta sino al 4-4. Poi Jannik lo "saluta", sfruttando il nastro e battendo forte. Risultato: tie break Sinner 7-4, secondo set vinto 7-6 e divario impressionante tra i due.
Sinner non molla un centimetro, per la quinta volta tiene la battuta a zero (nel quinto game) e poi, sul 3-2, piazza il break decisivo. Subito consolida lo "strappo" (5-2) e poi, dopo un game quasi di riposo (5-3), chiude i conti, dimostrando ancora una volta di essere il numero 1 al mondo.
Per distacco, quando Sinner fa il Sinner non ce n'è per nessuno. Con tanti saluti anche alla Bild, che ieri ha provato a "caricare" di veleno la vigilia del match. Lui non lo dirà mai perché è troppo signore e, allora lo facciamo noi. Leggendario, l'avversario adesso cercatelo su di un altro pianeta.