Il medagliere olimpico "visto" da altri lati: l'Unione Europea straccia Stati Uniti e Cina. L'India vince solo 6 medaglie e, nel mondo, nessuno ha tanti ori come Roncadelle
Nel rapporto tra numero di atleti presenti (riserve escluse) e medaglie conquistate, invece, il coefficiente di Cina e Stati Uniti è migliore rispetto a quello dell'Unione Europei: un trofeo ogni 4,2 atleti per la Repubblica Popolare Cinese, una medaglia ogni 4,6 atleti per gli Usa, mentre gli atleti Ue in gara sono stati 3.846 a fronte di 309 medaglie, che significa una decorazione ogni 12,4. Le 39 medaglie conquistate dai paesi africani rappresentano un risultato straordinario
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PARIGI. C'è un "mondo" dove l'Unione Europea batte - nettamente - sia gli Stati Uniti che la Cina.
Ovviamente non quello economico, dove l'Ue è la terza potenziale planetaria in termini di prodotto interno lordo nominale alle spalle proprio degli Usa e della Repubblica Popolare Cinese. Bensì in quello sportivo, come "certificato" dalle Olimpiadi di Parigi, dove i 27 stati dell'Unione hanno "dominato" come numero di medaglie conquistate, rispetto alle altre due "super potenze".
Trecentonove (309) sono quelle portate a casa complessivamente dagli atleti appartenenti ai 27 stati che oggi compongono l'Ue, contro le 126 conquistate dai portacolori statunitensi e le 91 dei fuoriclasse cinesi.
A fare la parte del "leone" è stata la Francia padrona di casa con 64 medaglie (16 ori, 26 argenti, 22 bronzi), seguita dall'Italia, che ha eguagliato - a livello numerico - il risultato di Tokyo con 40 medaglie, ma ha migliorato la posizione nella graduatoria generale con 12 ori (in Giappone erano stati 10), 13 argenti (10 tre anni or sono) e 15 bronzi (contro i 20 del 2021) e dai Paesi Bassi con 34 (15 ori, 7 argenti, 12 bronzi).
A ruota degli "orange" la Germania (33 medaglie), mentre tutte le altre nazioni sono decisamente staccate con la Spagna che ne ha portate a casa appena 18 (rispetto alla spedizione iberica ha fatto meglio anche l'Ungheria con 19), per poi scendere addirittura alle 11 della Svezia.
C'è anche chi, tra gli stati membri Ue, non ha portato a casa nemmeno una medaglia. Sono ben cinque i paesi che sono tornati a casa a mani vuote, ovvero Finlandia (presente con 56 atleti + 1 riserva), Lettonia (29 atleti), Estonia (24 atleti), Lussemburgo (14 atleti) e Malta (5 atleti).
Nel rapporto tra numero di atleti presenti (riserve escluse) e medaglie conquistate, invece, il coefficiente di Cina e Stati Uniti è nettamente migliore rispetto a quello dell'Unione Europei: un trofeo ogni 4,2 atleti scesi in gara o in pista per la Repubblica Popolare Cinese, una medaglia ogni 4,6 atleti per gli Usa, mentre gli atleti Ue in gara sono stati 3.846 a fronte di 309 medaglie, che significa una decorazione ogni 12,4 atleti.
In un'altra specialissima classifica sarebbe, invece, incredibilmente la Nuova Zelanda a primeggiare nel medagliere, davanti ad Australia, Paesi Bassi e Ungheria, queste ultime due appaiate sul terzo gradino dello "speciale" podio. Quale è questa graduatoria? Quella del numero di medaglie conquistate rispetto alla popolazione del paese.
I "kiwi" ne hanno conquistate 20, praticamente 3,92 ogni milione d'abitanti, mentre gli "aussie", quarti assoluti con ben 53 allori, ne hanno portate a casa 2,06 ogni milione. Terza l'Olanda con coefficiente 1,94 a pari merito con gli ungheresi.
L'Italia, che occupa il nono posto nel medagliere - quello ufficiale - vedrebbe modificata di poco la propria posizione, visto che sarebbe decima.
Le 39 medaglie conquistate, invece, dall'Unione Africana a molti potrebbero sembrare un risultato negativo e, invece, rappresentano un enorme successo per il continente africano, visto che sono il doppio di quelle realizzate tre anni or sono a Tokyo, con il Kenia (11) a guidare il "gruppone", seguito da Sud Africa (6) ed Etiopia (4).
Ventiquattro dei 39 trofei arrivano, ovviamente dall'atletica leggera, senza tenere conto che tanti atleti sono stati "naturalizzati" da altri paesi, come ad esempio la fuoriclasse Hassan, che conquistato l'oro nella maratona e due bronzi nei 5mila e 10mila e gareggia per i Paesi Bassi. Il bottino, dunque, avrebbe potuto essere ancora più consistente.
C'è poi il caso "curioso" dell'India, lo stato più popoloso del mondo con il suo miliardo e oltre 400 milioni di abitanti. Ebbene la delegazione indiana, che si è presentata a Parigi con 117 atleti, ha conquistato complessivamente appena 6 medaglie, 1 d'argento e 5 di bronzo. Il secondo posto è stato conquistato dal giavellottista Neeraj Chopra che, da campione in carica, ha chiuso al secondo dietro il pachistano Arshad Nadeem. Vista la rivalità tra i due paesi la sconfitta di Chopra è stata percepita come un grande smacco.
I cinque bronzi, invece, sono arrivati dall'hockey su prato maschile (e il terzo posto, per una nazione abituata a dominare, è un risultato che non soddisfa), dal settore del tiro (due per Manu Bhaker e una per Swapnil Kusale nella pistola e nella carabina) e dalla lotta con Aman Aman. A proposito di lotta Vinesh Phogat aveva raggiunto la finale femminile, dominando tutti gli incontri ed era destinata a trionfare, ma è stata squalificata per aver superato di 100 grammi (sì, un etto) la soglia di peso della sua categoria, i 50 chilogrammi.
Come è possibile che l'India non riesca ad esprimere atleti di alto livello avendo "numeri" pazzeschi? Il giornalista sportivo Boria Majumdar, intervistato dalla Cnn, ha spiegato che "quando la gente dice 1,4 miliardi di persone e solo sei medaglie dice una cosa totalmente sbagliata, perché 1,39 miliardi di persone non hanno accesso alle strutture sportive. Inoltre l'India invia molti meno atleti e personale di supporto ai Giochi rispetto alle squadre più competitive".
E, infine, ecco la straordinaria storia del paese di Roncadelle, la cittadina bresciana di nemmeno 10mila anime, che confida con il capoluogo, che può vantare una medaglia d'oro praticamente ogni 3mila abitanti.
Il canoista Giovanni De Gennaro, la judoka Alice Bellandi e la capitana della nazionale di volley Anna Danesi sono, infatti tutti originari del borgo che sorge sulle rive del fiume Mella.
E, allora, è il caso di dirlo: a Roncadelle ha vinto tanti ori quanti il Brasile, il Belgio, la Bulgaria e la Serbia e più di Danimarca, Croazia, Filippine, Indonesia, Argentina, Portogallo, Egitto e India.
Storie meravigliose, che solamente le Olimpiadi sanno raccontare.